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[IL VIAGGIO IN ITALIA DI JOSEPHINE DUBRAY]

Josephine Dubray, allieva di Daguerre, era una fotografa ambulante. Viaggiò a lungo in Italia, contribuendo a diffondere la pratica fotografica dopo la scoperta del 1839. Eseguiva ritratti, Joshephine; e insegnava i rudimenti tecnici a chi avesse voluto praticare l’espressività con le ultime metodiche possibili. Ciò che sorprende è la facilità con la quale la fotografa fosse capace di muoversi in Italia e in Europa, solo a metà ‘800. I soggiorni nelle varie città italiane erano abbastanza prolungati, il che voleva dire che il dagherrotipo veniva accolto con un discreto successo.

(Fonte: Istituto per i beni artistici, culturali e naturali. Regione Emilia Romagna. Articolo a firma Guia Lelli Mami)

Josephine Dubray, fotografa, nasce a Parigi il 31 gennaio 1818, figlia di Jean Pierre Dubray e di Marie Josephine Louise Fourcade, in una famiglia di artisti. Appartiene a una famiglia di artisti. Il padre e il fratello Vital Gabriel (1813-1892) sono entrambi scultori. Vital diventerà negli anni famoso e sarà insignito della Legion dʼOnore.

Josephine arriva a Genova nel 1842. Il 5 luglio dello stesso anno, sempre a Genova, dà alla luce un bambino battezzato con il nome di Luigi Augusto: il cognome è Dubray, perché di padre ignoto. In città aveva suscitato un certo interesse il manuale di Daguerre, tradotto in italiano e pubblicato a Bologna nel settembre 1839.

Nel giugno 1844 Josephine lascia Genova per Parma e inizia il ciclo di trasferimenti di città in città. Nella città emiliana ne fanno menzione i giornali locali: “La Gazzetta di Parma” e “Il Facchino”, una pubblicazione di scienze, lettere e arti. La fotografa scattava i suoi ritratti tutti i giorni, dalle 8 alle cinque del pomeriggio, con qualunque tempo, meno quello della pioggia. La Signora Dubray si offre a dare lezioni ai dilettanti; come dire, oltre a proporsi come ritrattista, organizzava anche del workshop, termine abusato oggi.

Dopo Parma Josephine Dubray si reca a Bologna, una prima volta nell’agosto del 1844 prendendo alloggio in Palazzo Zambeccari – al civico 1245 di Piazza deʼ Celestini – ed una seconda nel 1846 quando per due settimane opererà in via Santo Stefano 75, Palazzo Colla. Le soste nelle città erano generalmente in relazione all’accoglienza commerciale che i dagherrotipisti itineranti incontravano.

Nel mese di settembre 1844 la giovane si trasferisce a Firenze, mentre tra il 1845 e il ’46 Josephine lavora in Romagna, dove s’innamora del pittore cesenate Antonio Pio con il quale allestirà, a Cesena, uno studio e con lui concepirà un figlio.

La Dubray a volte si assenta da Cesena: torna a Bologna, nel 1846, per due settimane. È a Milano quando, il 15 gennaio 1847, dà alla luce un figlio, Alberto Emilio Giuseppe, che viene battezzato il giorno dopo la nascita. Il bimbo è considerato illegittimo, perché figlio di genitori non sposati; ma è registrato con il cognome Pio. Josephine e Antonio Pio vivranno a Milano, trasferendosi poi a Parigi, dove si sposeranno, nel 1865. Nella capitale francese Antonio morirà nel 1871.

Le notizie sulla Dubray si diradano. La storia passa ai figli. Luigi Dubray arriverà a Milano nel 1875. Si sposa con Pompea Ottino, torinese, dalla quale ha tre figli. Nel 1890 circa rileva lo studio fotografico del dottor Francesco Maderni in Corso Venezia 11.

[Le Fotografie]

Etichetta di scatola con indirizzo di Josephine Dubray. Fototeca della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti Macerata.

Dagherrotipo a firma Luigi Dubray, il figlio di Josephine che aprì uno studio a Milano, in Corso Venezia 11.

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