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[UNA VITA PER QUELL’AMORE]

L’11 febbraio 2005 muore il grande commediografo Arthur Miller. Aveva ottantanove anni. Marilyn Monroe è stata sua moglie (la seconda di tre), per un matrimonio difficile, tormentato, a termine. Il fantasma della bionda di Hollywood rimarrà per sempre nella sua mente e da esso trarrà ispirazione per il suo ultimo dramma, scritto a 88 anni, intitolato "Finishing the Picture", la cui anteprima mondiale è andata in scena al Goodman Theater di Chicago.

L’etichetta alla sua carriera Arthur l’ha posta con "Morte di un commesso viaggiatore", un caposaldo del teatro americano e non solo. I temi affrontati dal dramma sono quelli cari all’autore: l’individuo, la famiglia, il sistema sociale che forma solo automi.

Arthur Miller nasce a Manhattan (New York) il 17 ottobre 1915 da una ricca famiglia ebrea. Frequenta la scuola di giornalismo dell'Università del Michigan, ma da subito scopre la sua vocazione: il teatro, dove debutta a ventuno anni. Nel 1938 si laurea e approfondisce le sue conoscenze con un corso di drammaturgia. In seguito, scriverà per la radio, pubblicando anche un romanzo sul tema dell’antisemitismo.

Il successo arriva nel 1947 con “Erano tutti figli miei”, seguito da "Morte di un commesso viaggiatore" (1949), dove il sogno americano s’infrange nella precarietà. Il 22 gennaio 1953 è la volta di "Le streghe di Salem", che si richiama al clima di persecuzione inaugurato dal senatore Mac Carthy, contro l'ideologia comunista (anche Miller ne farà le spese).

Il 29 settembre 1955 apre il sipario "Uno sguardo dal ponte", cui seguono anni di silenzio nei quali Arthur Miller vive la sua esperienza matrimoniale - dal 1956 al 1960 - con Marilyn Monroe, la seconda delle sue tre mogli.

Nel 1964, con "La caduta", racconta un ménage controverso fra un intellettuale e un'attrice, opera in cui tutti hanno intravisto risvolti autobiografici. Dello stesso anno è "Incidente a Vichy", che parla di ebrei arrestati in Francia dai nazisti.

Seguono molti altri titoli, nei quali s’intrecciano drammi sociali e personali, con un accento posto nei confronti della responsabilità individuale.

Affetto da una neoplasia, Arthur Miller è morto all'età di 89 anni l'11 febbraio 2005.

[Marilyn Monroe e Arthur Miller, lei e lui]

Lei era bella, molto; a lui piaceva scrivere. Lei aveva i gesti dell’amore, lui i pensieri e le parole. Lei muoveva le curve, volendo anche parlare; lui le leggeva, le curve, chiudendole in uno scrigno proprio, per poi fuggire altrove.

Sono stati poco insieme.

[Il fotografo, Richard Avedon]

Richard Avedon (1923-2004) è nato e ha vissuto a New York City. Il suo interesse per la fotografia è iniziato in tenera età e si è unito al club fotografico della Young Men's Hebrew Association (YMHA) quando aveva dodici anni. Ha frequentato la DeWitt Clinton High School nel Bronx, dove ha co-curato la rivista letteraria della scuola, The Magpie, con James Baldwin. È stato nominato Poeta Laureato delle scuole superiori di New York nel 1941.

Avedon si è unito alle forze armate nel 1942 durante la seconda guerra mondiale, come fotografo nella marina mercantile degli Stati Uniti. Come ha descritto, “Il mio lavoro era scattare fotografie d’identità”. “Credo di aver fotografato centomila volti prima che mi venisse in mente che stavo diventando un fotografo".

Dopo due anni di servizio, ha lasciato la marina mercantile per lavorare come fotografo professionista, inizialmente creando immagini di moda e studiando con l'art director Alexey Brodovitch presso il Design Laboratory della New School for Social Research. All'età di ventidue anni, Avedon ha iniziato a lavorare come fotografo freelance, principalmente per Harper's Bazaar. Ha fotografato modelli e moda per le strade, nei locali notturni, al circo, sulla spiaggia e in altri luoghi non comuni, impiegando intraprendenza e inventiva che sono diventati i caratteri distintivi della sua arte. Sotto la guida di Brodovitch, è diventato rapidamente il fotografo principale di Harper's Bazaar.

Dall'inizio della sua carriera, Avedon ha realizzato ritratti per la pubblicazione sulle riviste Theatre Arts, Life, Look e Harper's Bazaar. Era affascinato dalla capacità della fotografia di suggerire la personalità ed evocare la vita dei suoi soggetti. Ha catturato pose, atteggiamenti, acconciature, vestiti e accessori come elementi vitali e rivelatori di un'immagine. Aveva piena fiducia nella natura bidimensionale della fotografia, le cui regole si piegavano ai suoi scopi stilistici e narrativi. Come ha detto ironicamente, "Le mie fotografie non vanno sotto la superficie”. “Ho grande fiducia nelle superfici, una buona è piena di indizi”.

Dopo aver curato il numero di aprile 1965 di Harper's Bazaar, Avedon lasciò la rivista ed è entrato a far parte di Vogue, dove ha lavorato per più di vent'anni. Nel 1992, Avedon è diventato il primo fotografo dello staff del The New Yorker, dove i suoi ritratti hanno contribuito a ridefinire l'estetica della rivista. Durante questo periodo, le sue fotografie di moda sono apparse quasi esclusivamente sulla rivista francese Égoïste.

In tutto, Avedon ha gestito uno studio commerciale di successo. E’ stato ampiamente accreditato di aver cancellato il confine tra la fotografia "artistica" e "commerciale". Il suo lavoro di definizione del marchio e le lunghe associazioni con Calvin Klein, Revlon, Versace e dozzine di altre aziende hanno portato ad alcune delle campagne pubblicitarie più famose della storia americana. Queste campagne hanno dato ad Avedon la libertà di perseguire grandi progetti in cui ha esplorato le sue passioni culturali, politiche e personali. È noto per la sua estesa ritrattistica del movimento americano per i diritti civili, la guerra del Vietnam e un celebre ciclo di fotografie di suo padre, Jacob Israel Avedon. Nel 1976, per la rivista Rolling Stone, ha prodotto "The Family", un ritratto collettivo dell'élite di potere americana al momento delle elezioni del bicentenario del paese. Dal 1979 al 1985 ha lavorato a lungo su commissione dell'Amon Carter Museum of American Art, producendo il libro In the American West.

Dopo aver subito un'emorragia cerebrale mentre era in missione per The New Yorker, Richard Avedon è morto a San Antonio, in Texas, il 1° ottobre 2004.

(Fonte Avedon Foundation)

[Le fotografie]

Richard Avedon. Marilyn Monroe e Arthur Miller, NY 6 maggio 1957

Richard Avedon. Marilyn Monroe e Arthur Miller, 1957

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