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[GRETE STERN, UNA DONNA MODERNA]

La vita di Grete Stern pare uscita da un romanzo. Lei sin dall’infanzia era un’artista, su più fronti; ma con la fotografia è riuscita a cambiare la propria vita, forse perché ha intuito che quella disciplina le avrebbe concesso la possibilità di offrire una via d’uscita alle sue idee. Ha incontrato un’altra donna, Grete, poi diventata collega e socia in affari, forse anche amica. Insieme hanno condiviso uno studio fotografico, oltre che, agli esordi, lo stesso insegnante. La storia del tempo le ha divise nelle scelte, trasferendole al di fuori dell’Europa. Là hanno continuato a innovare, usando la fotografia come strumento. Il loro romanzo finisce con l’esistenza terrena, senza clamori o lieti fini; ma con uno stimolo importante per le donne che hanno voluto conoscerle attraverso le loro opere.

[Le fotografie]

Grete Stern, autoritratto con fiori, 1937

Grete Stern, Articoli elettrici per la casa, ca. 1949

[Grete Stern, il romanzo di una vita]

Grete Stern è sempre stata identificata come un’artista. Fin da piccola, sua madre mostrava con orgoglio i talenti della figlia agli amici. Nata il 9 maggio 1904 a Wuppertal-Elberfeld, in Germania, è diventata un'abile musicista, suonando pianoforte e chitarra. In età scolare, Stern ha frequentato la Kunstgewerbeschule a Stoccarda, studiando grafica. Nel 1926 iniziò a lavorare come grafica freelance e artista pubblicitaria nella sua città natale, Wuppertal.

Un incontro fortuito con una nuova forma d'arte avrebbe cambiato la direzione della vita di Stern. "Un giorno ho visto un'esposizione di fotografie", ha ricordato Stern. In mostra vi erano Paul Outerbridge ed Edward Weston. “Quando ho visto quelle immagini, ho capito subito che volevo imparare come farle”. “Ho lasciato mia madre e sono andata a Berlino”. Era il 1927. Una piccola eredità permise a Stern di lasciare il lavoro, acquistare un piccolo appartamento e una macchina fotografica Linhof, pagando anche le lezioni private con Walter Peterhans, famoso fotografo tedesco e insegnante al Bauhaus.

Nel 1929 anche Ellen Auerbach (da noi incontrata il 20 maggio 2020) era alla ricerca di un’alternativa alla sua vita. Ha studiato scultura all'Accademia d'arte di Stoccarda. Dopo due anni, ha deciso di dedicarsi alla fotografia, mettendosi a cercare un insegnante. Ha trovato Peterhans, cercando di convincerlo a prenderla come studente, ma lui aveva già Grete Stern. Trovarono però un compromesso: Stern le avrebbe mostrato le basi e insegnato la tecnica. "Mi ha impressionato, ed ero un po' spaventata da lei, perché aveva più forza, era più seria di me." In questo modo, Ellen Auerbach ha incontrato Grete Stern e, in pochi anni, avrebbero usato il loro stile innovativo per cambiare il panorama della pubblicità commerciale nell'Europa centrale.

Nel 1930, quando il loro istruttore si trasferì a Dessau per diventare il maestro della fotografia presso la “Bauhaus School”, Auerbach e Stern scelsero di non seguirlo e decisero di aprire il loro studio fotografico.

La loro azienda aveva bisogno di un nome. Decisero di non usare Ellen & Grete perché suonava troppo commerciale. Alla fine optarono per Ringl+Pit, in base ai loro soprannomi d'infanzia: Stern era Ringl e Auerbach, Pit. Ogni fotografia era firmata con entrambi i nomi e le donne hanno lavorato insieme così da vicino che a volte non riuscivano a ricordare chi avesse scattato le singole fotografie.

Il loro studio si è dedicato alla ritrattistica, alla pubblicità e alla fotografia di moda. Lo studio si è presto affermato come uno dei più innovativi di Berlino. I loro ritratti erano rinomati per la loro originalità. Stern e Auerbach produssero copertine di libri e si divertirono a creare spazi pubblicitari che apparivano sulle riviste più importanti dell'epoca.

I primi anni '30 furono caratterizzati dalla sperimentazione e dal cambiamento a causa dei grandi sconvolgimenti politici in atto nella Repubblica di Weimar. Il concetto di "donna occidentale" stava subendo un cambiamento radicale. Stern e Auerbach facevano parte della prima generazione di donne che potevano trasferirsi nelle città, lavorare e condurre una vita indipendente.

La collaborazione Ringl+Pit ha rappresentato un allontanamento dagli stili consueti al tempo, combinando oggetti, manichini e figure ritagliate in modo stravagante. La coppia ha sperimentato un mix di fotomontaggio, collage e tipografia.

Nel 1933, l'ascesa dell'antisemitismo in Germania fece sì che Berlino non fosse più sicura per due fotografe ebree. Ellen si è trasferita in Palestina e Grete a Londra con il suo futuro marito e collega fotografo, Horacio Coppola. Nel 1936, Auerbach visitò Stern a Londra. Le due donne hanno collaborato in alcuni lavori. Le commissioni però cessarono e il panorama creativo divenne sempre più limitato. Ellen Auerbach si è così trasferita negli Stati Uniti, a Filadelfia. Grete Stern e Horatio Coppola scelsero invece Buenos Aires, la città natale di Coppola. Là i due cambiarono il volto della fotografia argentina.

A Buenos Aires, Stern ha scattato numerosi ritratti dell'intellighenzia della città, inclusi scrittori come Amparo Alvajar, Jorge Luis Borges e Pablo Neruda. Oltre ai suoi iconici ritratti di Bertolt Brecht e Karl Korsch, ha fotografato numerosi pittori e ballerini, molti dei quali erano anche in esilio perché antifascisti.

Stern e Coppola hanno gestito uno studio di grafica, fotografia e pubblicità a Buenos Aires dal 1937 al 1943. Sebbene abbiano tentato di creare uno studio moderno, il loro modo di lavorare era troppo all’avanguardia per la sensibilità della città, non raggiungendo il successo voluto. La coppia divorziò nel 1943 e Coppola abbandonò la fotografia.

Stern si è circondata di artisti contemporanei e ha continuato a ritrarli. Il lavoro creato dopo il divorzio è probabilmente il suo più famoso. L'opera risultante ritrae i sogni delle donne, cooptate dalle promesse non mantenute del regime peronista con un'urgenza disincarnata e una stranezza surrealista. L'ansia, il dominio e l'intrappolamento erano temi comuni. I corpi sono rimpiccioliti o ingranditi. Prospettive distorte restituivano l'effetto dell’insicurezza. Queste opere protofemministe erano uno sfogo creativo di una donna nel suo paese adottivo, traducendo le paure e i desideri di un pubblico prevalentemente femminile.

Nel 1958 Stern divenne cittadina argentina e l'anno successivo si trasferì a Resistencia per lavorare come insegnante di fotografia presso l'Università Nazionale del Nordest. Negli anni '60, il suo interesse per le culture autoctone l'ha portata a produrre vari documentari fotografici nella regione del Gran Chaco. Ha lavorato per il museo delle belle arti della città fino al 1970 e ha continuato a insegnare fino al 1985, quando si è ritirata del tutto dalla fotografia.

Grete Stern è morta a Buenos Aires nel 1999, all'età di 95 anni. (Auerbach nel 2004 a New York City.) Diverse mostre retrospettive del lavoro di Stern si sono tenute a Buenos Aires, Berlino, Londra e New York.

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