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[BURT BACHARACH, AUTORE DA RISCOPRIRE]

Burt Bacharach ha composto e suonato per quattro decadi, toccando diversi generi. Gli scenari però cambiavano repentinamente e Gershwin, assieme a Berlin, aveva già scritto pagine importanti. Nel dopoguerra i mutamenti s’ingigantivano, fino ad arrivare alla ruvidezza del rock e del pop. Burt faceva fatica a passare nelle fessure della fama, nonostante un valore indiscutibile. Chi scrive ricorda un brano: “Raindrops Keep Fallin on my head”, nel film Butch Cassidy and the Sundance Kid. In una scena della pellicola, Paul Newman pedala in sella a una bicicletta con Katharine Ross sul cannone, proprio mentre si sente quella canzone. Uno stimolo per riscoprire un autore che la generazione di chi scrive non è riuscita ad apprezzare.

Burt Bacharach nasce il 12 maggio 1928 a Kansas City. In gioventù studia la viola, la batteria e il pianoforte. Trasferitosi a New York, incontra il jazz e i suoi interpreti, su tutti Dizzy Gillespie e Charlie Parker. Egli stesso suona in diverse formazioni jazz durante il 1940.

Seguono anni di crescita per Burt: studia musica teoria e composizione alla "Mannes School" di New York, al "Berkshire Music Center", alla "New School for Social Research", alla "Montreal's McGill University" e alla "Music Academy of the West" a Santa Barbara. Anche in Germania, dove presta il servizio di leva, arrangia, compone e suona il piano per un gruppo dance.

Burt inizia poi a lavorare nei nightclubs scrivendo e collaborando con un grande numero di artisti, quali Patti Page, Marty Robbins, Hal David, Perry Como e Marlene Dietrich, e soprattutto incontra la cantante che diviene il veicolo espressivo delle sue migliori canzoni: Dionne Warwick.

Nel 1969 vince due grammy award con le colonne sonore per il film: "Butch Cassidy and the Sundance Kid". I successi continuano nel ventennio ’70 – ’90 con "Arthur's Theme", "That's what friends are for" (eseguita da un gruppo "all-star" che include Dionne Warwick, Elton John, Gladys Knight e Stevie Wonder) e il duetto di Patti LaBelle e Michael McDonald "On my own".

Dopo un breve periodo di silenzio, Burt Bacharach sembrava dimenticato e non più alla moda, ma alcune collaborazioni gli hanno permesso di suonare ancora la sua musica, divenuta ormai un classico.

[Le fotografie]

Burt Bacharach, Beverly Hills 1970. Ph. Ellen Graham.

Burt Bacharach e Dionne Warwick, Pierre Hotel New York, 1968. Ph. Ron Galella.

[La fotografa, Ellen Graham]

Le fotografie di Ellen Graham raggiungono il perfetto equilibrio tra il ritratto di Hollywood e lo studio della personalità. Nei suoi quarant'anni di lavoro per riviste come Vanity Fair, Vogue, Time e Newsweek, la Graham è stata incaricata da attori, artisti, persone mondane di fotografarli nei loro ambienti, sia a Palm Beach che nelle spiagge del Lido di Venezia, e poi a Beverly Hills o a New York, per le strade dell'Avana, e altrove a Parigi.

Il glamour e il senso del teatro sono riscontrabili nelle immagini, ma lo sono anche la realtà e l'idiosincrasia del soggetto, messo a nudo e fissato in un momento di rivelazione assolutamente personale davanti al fotografo, egocentrico e vulnerabile, colto sul fatto.

Il tema dell'identità imperversa in tutto il lavoro di Graham: intrigante, invitante, spettacolare. Ci mostra un momento strappato al passato, qualcosa che non eravamo lì per vedere e che possiamo scoprire solo da un'ombra in bianco e nero.

(Fonte, sito ufficiale)

[Il fotografo, Ron Galella]

Ron Galella è stato soprannominato "Paparazzo Extraordinaire" da Newsweek e salutato come il "Padrino dei paparazzi statunitensi" dalle riviste Time e Vanity Fair. La passione di Ron per la fotografia e il suo legame con i suoi soggetti hanno creato un'intimità risultante in un corpus di lavori che non ha eguali, stabilendo una nicchia unica nel fotogiornalismo d’intrattenimento.

La carriera quasi decennale di Ron abbraccia due generazioni, dal vecchio sistema degli studi di Hollywood (e quindi Charlie Chaplin, Ava Gardner, Gary Grant, Greta Garbo, John Wayne, Audrey Hepburn, Frank Sinatra, Liz Taylor, Bridget Bardot, Sophia Loren, Grace Kelly , Alfred Hitchcock, Federico Fellini, Bette David, Jimmy Cagney), agli anticonformisti degli anni '60 e '70: Marlon Brando, Steve McQueen, Richard Burton, Clint Eastwood, Jack Nicholson, Robert De Niro e Al Pacino.

Nato nel 1931 e cresciuto nel Bronx, Ron ha scattato milioni di fotografie a ogni tipo immaginabile di celebrità: film, televisione, musica, top model, moda, atleti, politici, magnati del business, artisti, autori e innovatori. Li ha fotografati tutti: da Elvis Presley, Duke Ellington, Louis Armstrong, Paul McCartney, Bob Dylan, Muhammad Ali, Joe Lewis, David Bowie, Michael Jackson, Diana Ross, Simon & Garfunkel, Jackie Onassis, Princess Diana, Lady Gaga e Taylor Swift.

Il lavoro di Ron ha superato la prova del tempo. Oggi le sue foto continuano a essere regolarmente pubblicate e trasmesse a livello globale su notiziari, riviste, libri e documentari. Le sue tanto ricercate stampe d'arte firmate sono raccolte in musei di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York e San Francisco, la Tate Modern di Londra e l'Helmut Newton Foundation Museum of Photography di Berlino. Le sue stampe, ambite da collezionisti privati, sono rappresentate da numerose gallerie in tutto il mondo. Non male per un ragazzo italoamericano di famiglia operaia cresciuto nel Bronx!

Grazie allo stile pionieristico di Galella e all'incessante etica del lavoro, sia i fan che i critici hanno potuto godere di una nuova strada per vedere le loro celebrità preferite. Laddove le foto in studio e le feste in posa erano diventate la norma e facilmente prodotte in serie, Galella ha sovvertito l'establishment fornendo immagini spontanee e non provate di momenti reali. Ron li ha davvero messi in mostra, catturati candidamente nello stile unico di Ron: alla sprovvista, l'approccio dei paparazzi.

Consapevolmente o meno, molte persone di ogni estrazione sociale, economica e culturale hanno familiarizzato con l'opera di Ron Galella. Durante gli oltre 50 anni di carriera di Galella, è stato in grado di catturare il glamour e la bellezza in un ambiente urbano quotidiano, perpetuando il mistero che circonda i suoi soggetti. Le strade erano il suo studio!

Galella è un'artista che ha sviluppato uno stile unico: pre-messa a fuoco della sua fotocamera a 6 piedi, impostata su F8, tenuta vicino al petto. Tutto ciò ha assicurato un'interazione con il soggetto, creando una forte intimità.

Nel 2009 il governo della Basilicata, Italia, ha gentilmente onorato Ron, nominandolo cittadino onorario. Il padre, Vincenzo, era nato a Muro Lucano.

Ron Galella ci ha lasciato il 30 aprile 2022, a Montville, New Jersey.

(Fonte sito ufficiale)

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