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IL RE DEI 400 A OSTACOLI

Lo sport spesso celebra delle leggende, atleti i quali hanno scritto pagine irripetibili, che mai potranno essere cancellate, nonostante l’evolversi delle discipline. E’ il caso di Edwin Moses. Lui, per quasi un decennio, ha corso senza mai perdere. La sua disciplina, poi, era ed è particolare, con un solo giro di pista da percorrere, affrontando dieci ostacoli. Gli americani chiamano la distanza “piana” il “giro della morte”, perché gli atleti sono sempre al massimo, in uno sprint continuo. Edwin usciva sempre dall’ultima curva con un certo vantaggio, poi allungava: quasi danzando. Del resto, tra un ostacolo e un altro, compiva un passo in meno. Grande classe.

Edwin Moses nasce a Dayton, nell’Ohio, il 31 agosto 1955. I suoi genitori erano insegnanti e forse anche per questo ha finito per eccellere nello studio. Riuscirà a ottenere due lauree, in fisica e in ingegneria. Era, come si dice, un autentico “secchione”.

Edwin, comunque, aveva ben altro da raccontare al mondo, questo da quando inizia a impegnarsi nell’atletica. Nell’Università che frequentava, non era disponibile una pista di atletica e lui dovette accontentarsi di strutture pubbliche. Dopo aver provato varie discipline “veloci” su pista, decise che la sua specialità sarebbe stata quella dei 400 metri a ostacoli. Furono le sue conoscenze fisico-meccaniche a indirizzarlo lì e lui iniziò ad affrontare gli allenamenti con puntigliosa scientificità, curando tecnica e alimentazione.

I 400 metri ostacoli si corrono su un giro di pista e gli atleti devono superare 10 ostacoli. Si tratta di una gara massacrante, che i partecipanti concludono senza respiro. Al tempo, tutti gli atleti impiegavano 14 o 15 passi tra un ostacolo e un altro; Moses, alto e dalle lunghe leve, ne correva solo 13. Questo gli consentiva di affrontare l’ostacolo sempre col la stessa gamba e di presentarsi all’ultima curva meno affaticato.

I trionfi di Edwin iniziano alle Olimpiadi di Montreal del 1976. Con il tempo di 47''64 stabilisce in finale il record del mondo, infliggendo al secondo un distacco siderale. Da lì in poi, la sua carriera diventa inarrestabile. Tra il 1977 e il 1987, Moses vincerà 122 volte consecutivamente nei 400 ostacoli, migliorando 3 volte il proprio record del mondo. La sua imbattibilità durerà 9 anni, 9 mesi e 9 giorni. Uscirà sconfitto a Madrid il 4 giugno 1987 dal connazionale Danny Harris.

Edwin Moses è stato il più grande atleta di sempre nella specialità dei 400 metri ostacoli, entrando di diritto nella leggenda. Ha vinto due campionati mondiali e altrettanti ori olimpici. Purtroppo non ha partecipato alle olimpiadi moscovite (1980) per il noto boicottaggio americano.

Il fotografo, Paul Chinn

Paul Chinn ha studiato fotogiornalismo alla San Jose State University e alla California State University di Long Beach. Il suo primo lavoro a tempo pieno come fotografo di giornali è stato presso l'ormai defunto Los Angeles Herald Examiner nel 1981. Durante i suoi nove anni a Los Angeles, il nativo della Bay Area ha documentato una varietà di importanti notizie ed eventi sportivi, includendo: convegni politici, visite di Papa Giovanni Paolo II e della Regina Elisabetta, numerosi Super Bowl e World Series e le Olimpiadi estive del 1984. Nel 1989, Chinn è tornato nella Bay Area, come membro dello staff del San Francisco Examiner; ed è stato con il San Francisco Chronicle da quando i due giornali si sono fusi nel dicembre 2000. Ha continuato a occuparsi di notizie ed eventi sportivi di primo piano, inclusi la Coppa del Mondo del 1994 allo Stanford Stadium e i Giochi Olimpici Invernali del 2010 a Vancouver, British Columbia.

Il fotografo Giancarlo Colombo, un incontro

Non è la prima volta che parliamo con Giancarlo Colombo. Del resto, è tra i fotografi d’atletica più bravi, per cui, dovendo parlare d’atletica, dimenticarlo avrebbe costituito un errore. Brianzolo tenace, Giancarlo inizia a lavorare presso una carrozzeria. Riverniciava auto di lusso, ma dentro di lui bussavano due grandi passioni: l’atletica e la fotografia. A vederlo così in forma ancora oggi, quasi lo immaginiamo correre per le campagne di Meda, per preparare la maratona e anche le gran fondo (ha all’attivo due cento chilometri del Passatore). C’era però chi andava più forte di lui, così, complice anche una patologia ossea, ha dirottato i suoi interessi verso la fotografia. Anche Enza, allora fidanzata e oggi moglie, spinse Giancarlo al cambiamento; e fece bene. Iniziò una lunga gavetta, di camera oscura e reportage; questo fino ai mondiali di Helsinki dell’83. Una carriera era iniziata, costellata di successi e leggende immortalate. Giancarlo si trasforma in professionista vero, capace di divenire l’occhio che guarda: per chi c’era, per gli assenti, per coloro che avrebbero visto in futuro.

Da lui un grande insegnamento: “Fotografare l’atletica vuol dire correre lungo la pista per cercare il momento giusto”. “Nulla accade vicino a te; occorre la forza per costruirsi le immagini”.

Lo ringraziamo per le immagini che ci offre sempre con grande disponibilità

Giancarlo Colombo, note biografiche

Giancarlo Colombo nasce a Como nel 1959. Inizia la sua carriera di fotografo 25 anni fa. Frequenta a Milano le prestigiose scuole di fotografia "L'Immagine" ed "Il Castello". Conseguito il Diploma, inizia la sua avventura in qualità di stringer, presso l'agenzia DFP. Si occupa prevalentemente di calcio minore. Dopo circa un anno si trasferisce presso l'agenzia Omega di Vito Liverani, fondatore, per altro, della storica agenzia Olympia e primo vero sportivo negli anni '40.

Nella nuova agenzia si occupa all'inizio di cronaca, ma con il tempo si specializza in ciò che egli ama davvero: la fotografia sportiva. Pur seguendo lo sport italiano per eccellenza, il calcio, le sue vere passioni sono lo sport di fatica come l'atletica leggera e gli sport invernali.

Nel suo curriculum non si possono dimenticare 5 Mondiali di calcio, 5 Olimpiadi Invernali e 6 estive; oltre a tutti i campionati del mondo di sci, atletica, ciclismo, nuoto. Ha conseguito nel 1990 il premio Angelo Moratti, considerato uno dei maggiori riconoscimenti nella fotografia sportiva. Nel 1996 una delle sue foto scattata durante le Olimpiadi di Atlanta è stata eletta dalla Rivista Runners World come una delle 10 foto migliori dell'anno.

Nel febbraio 2004 Giancarlo si aggiudica il riconoscimento "FOTOCRONISTA per l'anno 2004". Nel 2007 Giancarlo viene eletto uno dei 12 fotografi nel mondo nel settore dell' atletica leggera. l'USSI- GLGS (Unione Stampa Sportiva Italiana) lo nomina "Miglior Fotografo Sportivo per il 2011" e il giornale Gazzetta dello Sport "Sport Weeck" elegge Colombo con una sua foto da ricordare per l'anno 2011.

Le fotografie

Edwin Moses alle Olimpiadi di Los Angeles 1984

Barcellona 24 novembre 2012. Edwin Moses con moglie e figlio. Foto di Giancarlo Colombo

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