LA ROSE DEL TITANIC
Kate Winslet non ha mai amato i ruoli commerciali, rifiutando anche parti importanti. Eppure è diventata, in pellicola, Rose DeWitt Bukater, una ragazza aristocratica che s’innamorerà di Jack (Leonardo di Caprio) durante il viaggio tragico del Titanic. Per quella parte Kate ha vinto una fitta concorrenza, ma è difficile immaginare un’altra nei panni di Rose, perché pronta all’amore con ingenuità e decisione, reale nel manifestare quel sentimento che la travolge prima delle stesse idee.
Rose ha diciassette anni, una madre egoista, un fidanzato facoltoso (ma noioso) e una vita pianificata. Imbarcata sul Titanic, e insoddisfatta del futuro sposo, incontra Jack, romantico disegnatore della terza classe, che ha vinto a poker un biglietto per l'America. Rose e Jack s’innamorano, senza ritegno, perché sono al posto giusto, su una prua che li avrebbe accompagnati oltre l’orizzonte delle loro vite. Il Titanic, però, è colpito al cuore da un iceberg e affonda, assieme al futuro dei due giovani amanti. Ottantaquattro anni dopo l'ultracentenaria Rose, scampata al naufragio e sopravvissuta a Jack, racconterà la meraviglia di un amore tra diversi per provenienza sociale e la stupidità di un mondo che continuamente divide l’umanità in classi.
Anche noi vorremmo essere sulla prua di una nave, come Jack e Rose, capaci di un amore estremo e imprevedibile, che ci spinga oltre, al di là dei confini, delle convenienze, dei luoghi comuni che troppo spesso ci hanno condizionato. Eppure forse è stato così, almeno per i più fortunati.
Kate Winslet, note biografiche
Kate Winslet è nata a Reading, nel Berkshire, il 5 ottobre 1975, in una famiglia di attori: i suoi genitori, Roger Winslet e Sally Anne Bridges-Winslet, erano entrambi attori teatrali, i nonni materni, Oliver e Linda Bridges, gestivano il Reading Repertory Theatre. Kate ha messo in mostra il suo talento sin dalla tenera età. Già a undici anni recitava in una pubblicità per bambini. Ha iniziato a frequentare le lezioni di recitazione nello stesso periodo, terminando poi gli studi in una scuola superiore di arti dello spettacolo. La sua prima grande occasione è arrivata all'età di 17 anni, quando è stata scelta per interpretare un'adolescente ossessiva in “Creature del cielo” (1994), ottenendo ampi elogi da parte della critica.
L'anno successivo Winslet partecipò a un'audizione per recitare nel film “Ragione e sentimento” (1995), di Ang Lee. Ha impressionato immediatamente la star del film, Emma Thompson, riuscendo a superare più di cento altre aspiranti. I suoi sforzi sono stati premiati con una nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista. Winslet ha poi partecipato in altri due film: interpretando l'eroina ribelle in “Jude” (1996) e Ophelia in “Hamlet” (1996), di Kenneth Branagh.
Il ruolo che ha trasformato Winslet in una star internazionale è stato quello di Rose DeWitt Bukater, l'appassionata aristocratica dalle guance rosee in “Titanic” (1997) di James Cameron, al fianco di Leonardo DiCaprio. La performance di Winslet ha anche ottenuto una nomination come migliore attrice, rendendola l'attrice più giovane ad aver mai ricevuto due nomination all'Oscar.
Dopo Titanic (1997), Winslet avrebbe voluto ritirarsi in progetti indipendenti. Si dice che abbia rifiutato i ruoli principali sia in Shakespeare in Love (1998) che in Anna and the King (1999) per interpretare “Ideus Kinky - Un treno per Marrakech” (1998) e “Holy Smoke - Fuoco sacro” (1999). L'anno successivo la ritroviamo in abiti d'epoca, come cameriera e complice del marchese de Sade in “Quills - La penna dello scandalo” (2000). Nel 2016 è stata nominata sette volte all'Oscar, vincendone uno, come migliore attrice per il film drammatico “The Reader - A voce alta (2008)”, nel ruolo di un'ex guardia di un campo di concentramento. Per l’interpretazione di Joanna Hoffman in “Steve Jobs” (2015), ha ricevuto la sua settima nomination all'Oscar.
Il 21 novembre 2012 l'attrice è stata insignita dalla regina Elisabetta II del titolo di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico per il suo contributo all'arte.
La fotografa, Annie Leibovitz
Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia .
Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale. Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.
Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman. Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto".
Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.
Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità. Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.
Il fotografo, Peter Lindbergh
Peter Lindbergh viene considerato ancora oggi, dopo la sua dipartita, uno dei migliori fotografi di moda al mondo. È nato a Lissa, in Germania, il 23 novembre 1944. S’innamora dell'arte attraverso Van Gogh ed entra nel mondo della pittura. All'inizio degli anni '60 lavora come vetrinista in un piccolo centro commerciale, mentre inizia gli studi all'Accademia di Belle Arti di Berlino. Per un po’ lascia Berlino e intraprende un viaggio (zaino in spalla e autostop) attraverso la Spagna e il Nord Africa. Di ritorno in Germania, riprende gli studi.
Nel 1971, dopo alcuni successi in ambito pittorico, la sua vita cambia. E’ a Düsseldorf e scopre la fotografia. Lavora per due anni come assistente, poi nel 1973 fonda il proprio studio.
Nel 1978, già noto come fotografo di moda, si trasferisce a Parigi per intraprendere una carriera che lo renderà un riferimento mondiale e contemporaneo nel mondo della fotografia. In un'epoca nella quale la bellezza è associata alla giovinezza e alla perfezione, Peter Lindbergh propone esattamente l'opposto, si presenta come un fotografo umanista che cerca la vera bellezza, emotiva, umana, personale; ama la naturalezza e la fotografia in bianco e nero. Ha pubblicato ovunque: dal Calendario Pirelli alle copertine di Vogue, Vanity Fair o Harper's Bazaar, ritraendo Linda Evangelista, Naomi Campbell o Cindy Crawford. Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei d'arte moderna del mondo.
Le fotografie
Uma Thurman, Cate Blanchett & Kate Winslet, Vanity Fair. Annie Leibovitz, March 2005
Kate Winslet fotografata da Peter Lindbergh, 2016