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BELLA E IMPOSSIBILE

Anni ’80, Milano era da bere. La moda pretendeva bellezze alla Carol Alt: inaccessibili, ma fino a un certo punto; diciamo più visibili. Le “top” erano un po’ questo: abitavano lassù, però risultavano anche molto popolari, diffuse nell’immaginario collettivo. Oltretutto, nutrivano il Gossip alacremente. Carol era un po’ questo: di ghiaccio, ma non del tutto; con quanto serviva per sorridere alla gente, anche se dall’alto.
La moda iniziava a essere un’istallazione individuale, un voler essere e non una forma di comportamento. Bene così, comunque: i tempi cambiano.
Per il resto, c’è poco da dire; quella di Carol è una fiaba a lieto fine, con la predestinata che inciampa in uno scopritore, il quale le spalancherà le porte delle passarelle e del cinema. Beata lei.

Circa le fotografie, e gli autori, abbiamo qualche rimpianto. Dall’altra parte dell’obiettivo non c’era Marilyn Monroe e nemmeno Coco Chanel (loro veramente impossibili), per cui Bert Stern e Horst P. Horst non hanno potuto esprimersi al meglio: manca il personaggio, per il primo; e il lirismo, nel caso del secondo. L’incontro con la modella si è fermato a metà strada, in un’area d’incompiutezza, che peraltro traspare con forza. Forse la vera inaccessibilità abita proprio lì, con due mondi che non si possono mescolare.
I tempi cambiano: bene così.

Carol Alt, note biografiche

Carol Alt, modella e attrice, è nata a Flushing Point, nel quartiere Queens di New York, il 1° Dicembre 1960. Intraprende una carriera di studentessa iscrivendosi presso la facoltà di Giurisprudenza all'Hofstra University. Lì viene notata da un impresario nel campo della moda e subito reclutata.
Lei è una bellezza glaciale, irraggiungibile, adatta alle tendenze del momento, anche se poi, nella vita reale, il suo atteggiamento è diverso; infatti tutte le passerelle la vogliono. Sta di fatto che diventa una modella di grido, una top si potrebbe dire.
Carol è cosciente delle sue doti e di come il fashion non sia per sempre. In più in lei nasce il desiderio di evolversi e il cinema rappresenta un’opportunità.
Produttori e registi le hanno dato fiducia, anche al di fuori dell’Italia, anche se è qui da noi che lei si è affermata con forza. L'abbiamo vista in film come "Treno di panna" di Sergio Rubini, "La più bella del reame" di Cesare Ferrario e in alcuni titoli di Carlo Vanzina: “Montenapoleone”, "Miliardi" e "I miei primi quarant'anni", dove interpreta Marina Ripa di Meana, in un film tratto dall'omonimo celebre libro.
A lei è stata attribuito una relazione con il campione di automobilismo Ayrton Senna. Durante il suo tempo libero, l'attrice si dedica ai cavalli, gioca a golf, guida macchine da corsa e viaggia. Carol Alt, è apparsa in due video e nel primo di costumi da bagno "Sports illustrated". Inoltre, è stata protagonista di molte campagne pubblicitarie.

Bert Stern, il fotografo

Bert Stern nasce il 3 Ottobre 1929. Il suo nome è legato a quello di Marylin Monroe. La star americana non fu comunque l’unica a passare davanti l’obiettivo del fotografo, la cui carriera è costellata di bellissime donne. Del resto diceva: “Le donne e la fotografia sono le mie passioni”. Tra le dive ritratte da Bert ricordiamo: Elizabeth Taylor, Romy Schneider, Audrey Hepburn, Catherine Deneuve, Madonna agli esordi; e poi, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Twiggy, Verushka e anche una straordinaria Kate Moss con i capelli corti.
Tornando a Marylin, Stern la incontra poco prima del suo (presunto?) suicidio. Fu un momento esaltante, spiegherà il fotografo, avvenuto presso l'hotel Bel-Air di Hollywood. Lei era leggermente dimagrita (sempre nel commento dell’autore), il che la rendeva ancora più bella. La rivista Vogue selezionerà otto immagini, che verranno pubblicate dopo la morte dell'attrice. Il lavoro completo verrà poi pubblicato nel libro “Marilyn Monroe The Complete Last Sitting”, dello stesso Stern.
Il fatto curioso che accompagna il lavoro di Stern sta nei danni che l’attrice procurò su alcune dia. Dopo averle visionate, Marylin cancellò la propria immagine, in alcuni casi graffiandola irreparabilmente. Lei stava per morire e, per prima cosa, ha ucciso la propria bellezza, con la quale ha sostenuto sempre un rapporto controverso.

Il fotografo Horst P. Horst

Horst Paul Albert Bohrmann nasce a Weissenfels-an-der-Salle il 14 agosto 1906. Horst P. Horst studiò architettura ad Amburgo e fece l’apprendistato nello studio di Le Corbusier a Parigi, nel 1930. Mentre era lì, rinunciò all'architettura per la fotografia, pratica che aveva appreso da George Hoyningen -Huene, una fotografa di moda che lavorava per Vogue. Nel 1932 fotografa per Vogue a New York, ma divergenze d’opinioni con l'editore lo portano a tornare in Europa. Nel 1935, tuttavia, Condé Nast invitò Horst a tornare e quando Hoyningen-Huene lasciò Vogue per Harper's Bazaar, nel 1935, Horst assunse il suo ruolo come capo fotografo per Vogue francese. Allo scoppio della seconda guerra mondiale emigrò negli Stati Uniti e lavorò come fotografo per Vogue America fino all'inizio degli anni '80, con un'interruzione per il servizio militare dal 1942 al 1945. Negli anni '50, l'eleganza del marchio di Horst era considerata obsoleta nella fotografia editoriale di moda e si occupava maggiormente di lavori pubblicitari. Diana Vreeland, caporedattrice di Vogue, l’ha incoraggiato a fotografare l'alta società internazionale. Horst ha trascorso la maggior parte del suo tempo, tra il 1961 e il 1975, viaggiando e fotografando per Vogue, Vanity Fair e House & Garden. Ha pubblicato diversi libri delle sue fotografie, tra cui Photographs of a Decade (1945), Patterns from Nature (1946) e Salute to the Thirties, con George Hoyningen-Huene (1971).
Sebbene fortemente influenzato da Hoyningen-Huene nei suoi primi lavori, Horst sviluppò rapidamente uno stile originale attraverso un'illuminazione innovativa che migliorava le caratteristiche dei suoi soggetti. La sua esperienza ha contribuito al successo delle sue fotografie architettoniche e di stile di vita, che hanno stabilito un nuovo standard negli anni '60. La rinascita del lusso nella fotografia di moda alla fine degli anni '70 e all'inizio degli anni '80 ha rinnovato l'interesse per le immagini di Horst degli anni '30. Sono state allestite diverse mostre del suo lavoro, tra cui due retrospettive all'ICP, una delle quali ha coinciso con la sua ricezione dell'ICP Master of Photography Infinity Award nel 1996.
Horst P. Horst ci ha lasciato a Palm Beach, il 18 novembre 1999.

Le fotografie

Carol Alt fotografata da Bert Stern. Vogue Italia, 1983
Carol Alt fotografata da Horst P. Horst, 1983

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