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JUDI DENCH, DA SHAKESPEARE AL CINEMA

Judi Dench è una delle attrici inglesi più importanti del dopoguerra. Deve i suoi esordi al suggerimento del fratello, che l’ha convinta a salire sul palcoscenico. Debutta con Shakespeare, le cui commedie l’accompagneranno per tutta la vita, non a caso reciterà sotto la direzione di Franco Zeffirelli in “Romeo e Giulietta” (1968).
Dalla recitazione eclettica, Judi Dench si è espressa in vari ruoli, anche canori, come in Cabaret. Sta di fatto che lei ha preso parte a produzioni che rimarranno iconiche nella storia del cinema: i film di James Bond, Assassinio sull'Orient Express, Belfast; solo per citarne alcune.

L'attrice Judith Olivia Dench è nata il 9 dicembre 1934 nel North Yorkshire, in Inghilterra. Fin dalla tenera età, è entrata in contatto col mondo della recitazione. Il padre di Dench era il medico del Theatre Royal di York, e non era raro che lei si unisse a lui durante le sue visite. Da ragazzina Dench amava vestirsi e cantare mentre sua madre suonava il piano. Crescendo, ha frequentato la Central School of Speech Training and Dramatic Art di Londra.
Il talento innato e la versatilità di Dench erano difficili da ignorare. Ha fatto il suo debutto sul palcoscenico nel 1957 come Ofelia nell'Amleto di Shakespeare. Nel 1961, è entrata a far parte della Royal Shakespeare Company, per una presenza che sarebbe durata 30 anni, durante i quali l'attrice avrebbe interpretato ogni ruolo femminile di Shakespeare.

Judi Dench, ulteriori notizie biografiche

Gli anni '60 portarono Dench sul grande schermo. La sua interpretazione di una giovane moglie in Four in the Morning (1965) le è valsa il suo primo British Academy of Film and Television Award.
Dench è arrivata negli Stati Uniti con i primi lavori teatrali, dove ha legittimato la propria presenza col ruolo di M, il capo di James Bond in GoldenEye (1995). Lei ha poi ripreso il personaggio per altri sei film di Bond, terminando con l'uscita del 2012, Skyfall.

Nel 1997, si è fatta amare dal pubblico cinematografico nel suo primo ruolo da protagonista nei panni della regina Vittoria nel film biografico Mrs. Brown; ma è stata un'altra interpretazione reale, questa volta nei panni della regina Elisabetta I in Shakespeare in Love (1998), a farle vincere l’Oscar, come migliore attrice non protagonista. Altri ruoli memorabili sono stati Chocolat (2000), Iris-un amore vero (2001), Lady Henderson presenta (2005) e Diario di uno scandalo (2006).

Nel 2015, Dench ha recitato al fianco di Dustin Hoffman nell'adattamento di Esio Trot, un film per la TV di Roald Dahl. Nel 2016, è apparsa nell'adattamento cinematografico di Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, e l'anno successivo ha ottenuto una nomination ai Golden Globe per la sua interpretazione della regina Vittoria in Vittoria e Abdul, di Stephen Frear, un film sull'improbabile amicizia tra la regina e uno dei suoi sudditi indiani.
Dopo aver collaborato con il regista Kenneth Branagh in Assassinio sull'Orient Express (2017) e Casa Shakespeare (2018), Dench è stata la protagonista di un adattamento cinematografico del musical di Broadway Cats (2019).
Straordinaria è stata la sua recitazione nel film Belfast del 2021

Dench ha sposato l'attore Michael Williams nel 1971. La coppia ha lavorato diverse volte insieme, anche nella serie televisiva britannica A Fine Romance e nel film del 1999 Tea with Mussolini. I due sono rimasti insieme fino alla morte di Michael per cancro nel 2001. Dench e Williams hanno avuto un figlio insieme, l'attrice Finty Williams.
Nonostante le sia stata diagnosticata una degenerazione maculare e abbia subito un intervento chirurgico al ginocchio, Dench continua a dedicarsi alla sua arte e ad ottenere recensioni entusiastiche come una delle attrici più celebri della sua generazione.

Il fotografo, Terry O’Neill

Terry O’Neill è nato il 30 luglio 1938 da genitori irlandesi a Romford, nell'East London. Dopo aver rinunciato alla sua ambizione di diventare un batterista jazz, iniziò a dedicarsi alla fotografia, con un particolare interesse nei confronti del fotogiornalismo. O'Neill si è affacciato alla professione durante i primi anni '60. Mentre altri fotografi si concentravano su terremoti, guerre e politica, lui si rese conto come la cultura giovanile potesse trasformarsi in notizia su scala globale, così iniziò a raccontare i volti emergenti del cinema, della moda e della musica, che avrebbero poi definito gli Swinging Sixties.

Nel 1959, O'Neill scattò una fotografia al ministro degli Interni, Rab Butler, mentre dormiva all'aeroporto di Heathrow. L'immagine è stata utilizzata sulla copertina del Sunday Dispatch e l'editore ha offerto a O'Neill un lavoro part-time. Successivamente avrebbe trovato un ulteriore impiego presso il principale tabloid nazionale britannico, The Daily Sketch.

Dopo il successo iniziale, O'Neill è passato a lavorare come freelance. Ha fotografato i Beatles e i Rolling Stones, presentando i musicisti in un modo rilassato e naturale. Molte celebrità si sono presentate davanti il suo obiettivo, tra queste: Winston Churchill, Nelson Mandela, Frank Sinatra, Elvis, Amy Winehouse, Audrey Hepburn e tutti gli attori di James Bond. Definito il pioniere della fotografia di backstage, le immagini di O'Neill sono apparse su album rock, poster di film e copertine di riviste internazionali. Il suo lavoro è apparso su Look, Life, Vogue, Paris Match, Rolling Stone, consolidando la sua eredità come uno dei fotografi più pubblicati degli anni '60 e '70.

Durante gli anni '80 Terry O'Neill divenne il fotografo preferito di Hollywood. Ha esposto numerose volte nel Regno Unito e a livello internazionale. Il suo lavoro è conservato esclusivamente nella collezione della National Portrait Gallery di Londra, dove si prendono cura di 77 delle sue stampe.
O'Neill ci ha lasciato nel novembre 2019.

Annie Leibovitz, un libro: Ritratti 2005-2016, Edizioni White Star

Annie Leibovitz è una delle fotografe più influenti del nostro tempo e la sua carriera si snoda su quasi cinque decenni, a partire dagli anni '70 quando si è dedicata a immortalare il mondo del rock-and-roll. Per questa nuova raccolta Annie Leibovitz ha selezionato 150 ritratti di figure celebri e di grande influenza sulla scena mondiale. Le sue immagini documentano la cultura contemporanea attraverso l'occhio e l'intuizione dell'artista, facendo leva su una sorprendente capacità di mettere a nudo i tratti più intimi anche di personaggi la cui notorietà sembrerebbe aver già svelato ogni segreto.
A pagina 60 del volume troviamo le fotografia che proponiamo.

Annie Leibovitz, note biografiche

Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia . Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale.
Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.
Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto". Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.
Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità. Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.

Le fotografie

Judi Dench per Sunday Times Magazine (2005). Ph. Terry O’Neill
Helen Mirren e Judi Dench fotografate da Annie Leibovitz. New York, 2006.

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