L’INVENTORE DEI BLUE JEANS
Levi Strauss, assieme a Jacob Davis, ha brevettato i famosi blue jeans con i rivetti in rame. I pantaloni, nati come indumento da lavoro, si trasformano, dagli anni ’30, nell’abbigliamento casual per eccellenza, amatissimo dai giovani, inossidabile al cambio delle mode.
I blue jeans, simbolo delle contestazioni anni ’60, in realtà hanno aperto una moda, un modo di essere; elementi che si sono rinnovati nel tempo, e in vari ambiti. Alcuni indossatori “illustri” ne hanno rafforzato il mito. Bruce Springsteen, col suo “Lato B da copertina” – quello di Born in the U.S.A. –, ha portato il jeans alla mercé della musica. Lo scatto è di Annie Leibovitz. Catherine Bach, la Daisy Duke di “Hazzard”, indossò un hot-pant: molto hot e poco pant, a dire il vero; e divenne l’icona della serie televisiva. Marilyn Monroe indossò i jeans nel film “Gli Spostati”. Erano a vita alta e col risvolto.
Molti altri miti dello spettacolo hanno vestito i famosi pantaloni a cinque tasche, portandoli sempre in auge: John Wayne, Susan Sarandon e Geena Davis (nel film Thelma & Louise), James Dean (nel film Gioventù Bruciata) e molti altri. La moda futura ci riserverà altre sorprese, ne siamo certi.
Anche la musica si è impossessata dei jeans. Ne portiamo un esempio solo.
Lampi di luce, al collo una croce
La dea dell'amore si muove nei jeans
Mi fido di te - Jovanotti (2005).
Chi scrive, da ragazzo, riceveva in dono un 501 all’anno; e li ha conservati quasi tutti. Ai tempi rappresentavano un simbolo di appartenenza. C’era poco di più, comunque, almeno nella moda. Altri tempi.
Prima di conoscere Levi Strauss, parliamo delle fotografie. Per simbolizzare il successo dei blue jeans, abbiamo scelto due celebrità che li hanno indossati. Nelle note, alcune considerazione su come sono nati gli scatti.
Levi Strauss, note biografiche
Levi Strauss è il fondatore della prima azienda per la produzione di blue jeans. Nacque il 26 febbraio 1829 a Buttenheim, in Germania, come Loeb Strauss. Nel 1847 si recò a New York con le sue due sorelle e la madre per unirsi ai suoi nel commercio all'ingrosso. Nel 1850 cambiò il suo nome in Levi e nel 1853 divenne cittadino americano. Quando iniziò la corsa all'oro in California, decise di andare a ovest per aprire una filiale sulla costa occidentale dell'azienda di prodotti secchi di famiglia. Aprì la sua attività a San Francisco, all'inizio di marzo 1853, come Levi Strauss & Co. e vendeva abbigliamento, biancheria da letto, pettini, borsette, fazzoletti e pezze di tessuto consegnati dai suoi fratelli a New York. Divenne una figura ben nota in città essendo attivo nella vita commerciale e culturale di San Francisco e per il fatto di sostenere la comunità ebraica, essendo lui stesso ebreo tedesco.
Uno dei suoi clienti era Jacob W. Davis, un sarto di Reno, in Nevada. Strauss ricevette una sua lettera nel 1872, dove gli parlò del nuovo modo in cui stava realizzando i pantaloni. Per renderli più forti usava dei rivetti di rame. Voleva anche brevettare l'idea, perché temeva che qualcuno gli rubasse l'idea. Poiché non aveva abbastanza soldi per la domanda di brevetto, Davis nella lettera chiedeva a Strauss di diventare il suo socio in affari e di condividere i costi. Strauss acconsentì e il 20 maggio 1873 fu concesso l'intero brevetto statunitense n. 139121 a nome di Jacob W. Davis e Levi Strauss and Company. Quella data divenne il compleanno dei blue jeans.
Jacob W. Davis aveva già una domanda piuttosto elevata di "tute da lavoro", come venivano chiamate allora, così Levi Strauss decise che sarebbe stata una buona idea collocare Davis come direttore di produzione presso il negozio di Levi Strauss & co. La produzione veniva eseguita all'inizio da singole sarte dalle loro case. In seguito, nel 1880, Levi Strauss affittò uno spazio industriale e la produzione si trasferì lì. Il prodotto principale erano i famosi jeans 501, che quindi nacquero come un vestiario da lavoro.
Levi Strauss era anche conosciuto come un grande filantropo. Ha offerto fondi a un certo numero di orfanotrofi e fornito per costruire una nuova ferrovia da San Francisco alla San Joaquin Valley. Pagò ventotto borse di studio presso l'Università della California.
Levi Strauss è deceduto il 26 settembre 1902, a San Francisco, all'età di 73 anni. La sua proprietà è stata stimata in circa 6 milioni di dollari. Una parte è stata lasciata ai suoi quattro nipoti, mentre il resto è stato devoluto in beneficenza.
Ernst Haas, fotografo accreditato di “Gli Spostati”
Haas è stato il fotografo di scena accreditato di uno dei film più importanti della seconda metà del secolo scorso, Gli Spostati, come fu tradotto in italiano, il film diretto di John Houston uscito in Italia nel 1961.
Gli spostati (The Misfits) racchiude in sé tutti gli elementi che contribuiscono a rendere una pellicola eterna. John Houston, maestro del cinema d’oro americano, dirige un cast composto da Clark Gable, una delle leggende di Hollywood alla sua ultima apparizione, Montgomery Cliff, altra leggenda che ben presto finirà nella lista dei dannati di Hollywood, e Marilyn Monroe che recita in quello che sarà l’ultimo film completo.
A tessere le fila era Arthur Miller, scrittore e sceneggiatore americano, dal 1956 secondo marito della Monroe, e autore di alcuni capolavori della letteratura e del teatro americano, tra cui Morte di un commesso viaggiatore. Miller scrive la sceneggiatura e la regala alla moglie nel 1960, per celebrare San Valentino. Quando iniziano le riprese i due sono in realtà oramai vicini al divorzio, che verrà firmato nel novembre del 1960.
La sceneggiatura scritta da Miller per la moglie narra di una donna ingenua e insicura che, da poco separatasi dal marito, conosce due uomini, Clark Gable e Montgomery Cliff, con i quali stringe amicizia. Marilyn in quel periodo aveva avuto già alcuni ricoveri e frequentava uno psichiatra di Los Angeles, che aveva notato l’eccessivo utilizzo di psicofarmaci da parte dell’attrice. Durante le riprese nel deserto del Nevada infatti Marilyn arrivava sul set con ritardi eccessivi costringendo gli altri attori ad attese snervanti. Clark Gable morì pochi giorni dopo la fine delle riprese e la moglie attribuì il decesso del marito, già malato di cuore, proprio a questo. Pur non essendo stato un successo commerciale The Misfits è diventato un’icona del cinema mondiale. Arthur Miller lo definì il punto più basso della sua carriera. Con il compenso del film acquistò un ranch nel quale sarebbe poi morto nel 2005.
Il fotografo Ernst Haas, note biografiche
Ernst Haas è acclamato come uno dei fotografi più celebri e influenti del XX secolo e considerato uno dei pionieri della fotografia a colori. Haas è nato a Vienna il 2 marzo 1921 e ha iniziato a fotografare dopo la guerra. I suoi primi lavori sul ritorno dei prigionieri di guerra austriaci l’hanno portato all'attenzione della rivista LIFE. Ha rifiutato un'offerta di lavoro come fotografo dello staff per mantenere la sua indipendenza. Su invito di Robert Capa, Haas si è unito a Magnum nel 1949, sviluppando stretti legami con Capa, Henri Cartier-Bresson e Werner Bishof.
Haas si è trasferito negli Stati Uniti nel 1951 e poco dopo ha iniziato a sperimentare con la pellicola a colori Kodachrome. Nel 1953 la rivista LIFE ha pubblicato il suo rivoluzionario saggio fotografico a colori di 24 pagine su New York City, per la prima volta di quelle dimensioni. Nel 1962 una retrospettiva del suo lavoro ha rappresentato la prima mostra di fotografia a colori tenutasi al Museum of Modern Art di New York.
Durante la sua carriera, Haas ha viaggiato molto, fotografando per LIFE, Vogue e Look, per citare alcune delle tante pubblicazioni influenti. Ha scritto quattro libri durante la sua vita: The Creation (1971), In America (1975), In Germany (1976) e Himalayan Pilgrimage (1978).
Ernst Haas ha ricevuto il premio Hasselblad nel 1986, anno della sua morte. Haas ha continuato ad essere oggetto di mostre e pubblicazioni museali come Ernst Haas, Color Photography (1989), Ernst Haas in Black and White (1992) e Color Correction (2011). L'Ernst Haas Studio, con sede a New York, continua a gestire l'eredità di Haas, aiutando i ricercatori e supervisionando tutti i progetti relativi al suo lavoro.
Ernst Haas è deceduto il 12 settembre 1986 a New York
(Fonte Ernst Haas Estate)
Herb Ritts, note biografiche
La grossa Buick decappottabile corre nel deserto. Le due code prominenti paiono farla volare, mentre solleva una lunga scia di sabbia. A bordo, due amici continuano a parlottare. Armati entrambi di fotocamera, stanno cercando un luogo dove scattare fotografie. Corre l’anno 1978, loro sono Richard Gere, attore allora sconosciuto, e Herb Ritts, fotografo agli albori della carriera. Un’improvvisa foratura li costringe a riparare presso una stazione di servizio. Herb inizia a giocare con l’amico e lo fa posare con la Buick sullo sfondo. L’atteggiamento dell’attore è “very hot”. Al Click nasce uno degli scatti più famosi che Richard possa vantare.
Herbert Ritts Jr. nasce il 13 agosto 1952 a Los Angeles, in California. La sua famiglia è agiata e possono permettersi una villa vicino a quella di Steve McQueen. Ha iniziato la sua carriera fotografica alla fine degli anni '70 e si è guadagnato la reputazione di maestro dell'arte e della fotografia commerciale. Oltre a produrre ritratti e moda editoriale per Vogue, Vanity Fair, Interview e Rolling Stone, Ritts ha anche creato campagne pubblicitarie di successo per Calvin Klein, Chanel, Donna Karan, Gap, Gianfranco Ferré, Gianni Versace, Giorgio Armani, Levi's, Pirelli, Polo Ralph Lauren e Valentino, tra gli altri. A partire dal 1988 ha diretto numerosi video musicali e spot pubblicitari pluripremiati. La sua fotografia d'arte è stata oggetto di mostre in tutto il mondo, con opere che risiedono in molte importanti collezioni pubbliche e private.
Nella sua vita e nel suo lavoro, Herb Ritts è stato attratto da linee pulite e forme forti. Questa semplicità grafica ha permesso alle sue immagini di essere lette e sentite istantaneamente. Con i suoi lavori è riuscito nel tempo a cogliere e a rendere delle vere icone per i fan diverse star. Ritts prediligeva il B&W e la luce naturale, con la quale esaltava le curve del corpo. Il suo stile s’ispirava soprattutto alla bellezza classica, tinta però di glamour. Grazie a lui l'estetica maschile perde i canoni virili degli anni precedenti, assumendo toni erotici e ambigui.
Le fotografie
Marilyn Monroe sul set de “Gli Spostati”, 1960. Ph. Ernst HaasRichard Gere, 1979. Ph. Herb Ritts.