FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da Leggere”. Questa volta ci rivolgiamo ad un grande classico della manualistica: “Il Negativo” di Ansel Adams (Zanichelli editore). Tutti gli appassionati di fotografia conoscono Ansel Adams, molti imitandone lo stile. Le pubblicazioni tecniche lo citano spesso, riferendosi al “sistema zonale”. Tra l’altro, il rinnovato interesse per l’analogico, e nei confronti del grande formato, ha riportato sugli scudi il fotografo americano. In molti si sono emozionati di fronte ai suoi paesaggi, alle immagini dei parchi. Parecchi di noi, poi, hanno in biblioteca (quella fotografica) “Il Negativo”, quale bibbia del proprio sapere.
La padronanza tecnica di Adams è indiscutibile. Weston e Strand lo consultarono spesso per dei consigli tecnici. E’ stato consulente fotografico per Polaroid e Hasselblad. Adams ha sviluppato il famoso e complesso "sistema zonale", per controllare e correlare l'esposizione e lo sviluppo, consentendo ai fotografi di visualizzare in modo creativo un'immagine e produrre una fotografia che corrispondesse alla loro visione. Ha prodotto decine di manuali tecnici sulla fotografia, che sono i libri più influenti mai scritti sull'argomento.
Nel volume scopriremo come Ansel si sia distinto per il suo rigore, per l’impegno, per l’amore dedicato ai suoi soggetti. Rimane un esempio da imitare: in fotografia e non solo.
E’ difficile suggerire cosa si può imparare al cospetto di un fotografo quale Ansel Adams, consultando poi il suo “Negativo”. Lo abbiamo ripetuto spesso: un fotografo, come ogni artista, vive in un contesto storico dal quale non può prescindere; in più percorre la propria vita in relazione a quanto gli viene offerto.
Di Ansel Adams occorre seguire l’esempio, che vuol dire rigore, impegno, intensità. Le sue immagini vivono di precisione, dove il soggetto preferito (e ricercato) s’ingigantisce sempre più col passare degli anni. Noi dobbiamo ricercare la nostra attitudine, il soggetto amato, perseguirlo con dedizione. Resta poi la fotografia: Ansel ne ha avuto fiducia, dedicandole tutto se stesso, con coraggio. Anche qui possiamo seguire le sue orme.
Premessa
Oggi leggiamo di “analogico”, ma non desideriamo opporci al “digitale”: fantastico per qualità e possibilità di intervento. Personalmente, scattiamo e stampiamo con le ultime tecnologie: orgogliosi di farlo, perché abbiamo l’opportunità di seguire tutto il processo, dallo scatto alla stampa. La Camera Oscura, però, ancora oggi esercita il suo fascino, anche solo nella memoria. E’ l’Antro di Merlino e va presa come spunto. Ci ha insegnato tante cose, applicabili quando sviluppiamo un RAW o usiamo Photoshop.
Ansel Adams, il libro
Ansel Adamas è sempre stato generoso con i consigli e questo libro ne è la conferma, e prova anche come lui sia stato un ottimo insegnante e scrittore. I suoi concetti di Sistema Zonale e di Visualizzazione sono parte essenziale dell’approccio al mezzo fotografico, anche oggi.
La visualizzazione, è trattata ampiamente. I suoi legami e la sua dipendenza da altri fattori (ad esempio il tipo di pellicola, l’esposizione, il trattamento in camera oscura) sono analizzati con estrema cura. Il libro è anche ricco delle sue fotografie e costituiscono l’ispirazione per il lettore attento. I primi capitoli sono dedicati a una discussione su luce, pellicole, esposizione e ai loro effetti sull’immagine negativa.
Segue una dettagliata descrizione del Sistema Zonale sviluppato. Il controllo del contrasto è presentato in modo completo. Infine, la camera oscura e le sue attrezzature: qui Adams descrive in dettaglio tutte le possibilità di intervento per ottenere un negativo “perfetto” che darà il risultato pre-visualizzato dal fotografo.
Ansel Adams, la vita e le attitudini
Adams Ansel (20 febbraio 1902 - 22 aprile 1984), fotografo e ambientalista, è nato a San Francisco, in California. E’ cresciuto in una casa immersa tra le dune di sabbia del Golden Gate. All’età di quattro anni, una scossa di assestamento del grande terremoto del 1906 lo gettò a terra rompendogli il naso, segnandolo distintamente per la vita.
Figlio unico, Adams è nato quando sua madre aveva quasi quarant'anni. I suoi genitori relativamente anziani, la ricca storia familiare (poi crollata) e la presenza vivente della sorella nubile di sua madre, hanno rappresentato fattori che si sono uniti per creare un ambiente decisamente vittoriano ed emotivamente conservatore.
Una timidezza naturale ha causato ad Adams problemi di adattamento a scuola. C'è anche la netta possibilità che possa aver sofferto di dislessia. Non ebbe successo nelle varie scuole verso le quali lo indirizzarono i suoi genitori; di conseguenza, suo padre e sua zia lo istruirono a casa. Alla fine, è riuscito a raggiungere un "diploma di legittimazione", forse equivalente al completamento della terza media.
Il risultato più importante di un’infanzia un po' solitaria è stata la gioia che ha trovato nella natura, come dimostrato dalle sue lunghe passeggiate nelle zone ancora selvagge del Golden Gate.
A dodici anni iniziò a suonare il pianoforte e a leggere musica. Prese lezioni e la ricerca della musica divenne un sostituto dell'istruzione formale. Per la successiva dozzina d’anni il piano fu l'occupazione principale di Adams e, nel 1920, la sua professione prevista. Sebbene alla fine abbia rinunciato alla musica per la fotografia, il pianoforte ha apportato sostanza, disciplina e rigore alla sua gioventù irregolare. Inoltre, la formazione attenta e la precisione richieste a un musicista hanno formato profondamente la sua abilità visiva.
Se l'amore di Adams per la natura era nato nel Golden Gate, questo venne rafforzato dalla Sierra Yosemite. Trascorreva lì un periodo considerevole ogni anno, dal 1916 alla sua morte. Dalla sua prima visita, Adams fu colpito e trasformato. Là ha camminato, scalato ed esplorato, acquisendo autostima e fiducia in se stesso. Incontrò sua moglie, Virginia Best, a Yosemite. Si sposarono nel 1928. La coppia ebbe due figli.
Il 1927 fu l'anno cardine nella vita di Adams. Incontrò Albert M. Bender, magnate delle assicurazioni di San Francisco e mecenate delle arti e degli artisti. La sua amicizia, l'incoraggiamento e il supporto finanziario hanno cambiato radicalmente la vita di Adams. Le sue energie creative sono aumentate. Il benevolo patrocinio di Bender ha innescato la trasformazione di un pianista concertista in un artista. Sebbene questa non sia avvenuta subito, la sua passione è cambiata rapidamente dopo che Bender è entrato nella sua vita. I progetti e le possibilità si sono moltiplicati.
Nel 1930 Adams incontra il fotografo Paul Strand, le cui immagini ebbero un forte impatto su di lui, aiutandolo ad allontanarsi dallo stile "pittorico" che aveva prediletto negli anni '20. Adams iniziò a perseguire la "straight photography", che si opponeva a ogni forma di manipolazione dell'immagine, estranea alle specificità linguistiche del mezzo fotografico.
Nel 1927 Adams incontra il fotografo Edward Weston. Divennero sempre più importanti l'uno per l'altro: come amici e colleghi. Il rinomato gruppo f/64, fondato nel 1932, poggia sulla riconosciuta grandezza di Weston, accompagnata dall’energia di Adams. Il Gruppo f/64 ha portato la “fotografia diretta” all'attenzione di tutta la nazione.
Adams ha fatto la sua prima visita a New York nel 1933, per incontrare il fotografo Alfred Stieglitz. La loro relazione divenne intensa e la corrispondenza frequente, ricca e profonda. Tra gli anni '30 e '40, il circolo Stieglitz ebbe un ruolo vitale nella sua vita artistica.
La situazione economica di Adams non si presentava come delle migliori ed era costretto a dedicarsi quasi esclusivamente alla fotografia commerciale. Il lavoro però non era continuativo e le pressioni monetarie aumentavano e tali rimasero fino a tarda età.
L'energia e l’impegno di Adams erano enormi. Lavorava per diciotto e più ore al giorno, anche per settimane. Per lui non esistevano vacanze o domeniche. La sua esistenza ipercinetica era anche alimentata dall'alcool.
Adams si descriveva come fotografo - docente - scrittore. Sarebbe stato forse più esatto dire che era un comunicatore. Ha viaggiato all'infinito nel paese alla ricerca della bellezza naturale che riveriva e fotografava e del pubblico di cui aveva bisogno. Adams ha avuto un intenso impegno nel promuovere la fotografia come arte e ha svolto un ruolo chiave nella creazione del primo dipartimento di fotografia al Museum of Modern Art di New York. Il lavoro al museo ha favorito le relazioni più strette della vita di Adams, rispettivamente con Beaumont e Nancy Newhall, il primo storico e amministratore del museo. La loro collaborazione fu probabilmente la più intensa nella fotografia del ventesimo secolo.
La fotografia
Copertina del libro “Il Negativo”, di Ansel Adams. Zanichelli Editore.