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LETIZIA E PIER PAOLO

E’ la rima volta che lo facciamo: due celebrità nello stesso articolo. Ecco quindi Letizia Battaglia assieme a Pier Paolo Pasolini, legati dalla data di nascita e anche da una fotografia: un ritratto che la fotografa palermitana ha dedicato al regista e poeta.

Pasolini è forse l’intellettuale più fotografato del Novecento; per converso, non ha mai realizzato fotografie. Tra lui e l’immagine scattata si era quasi frapposto un ostacolo di linguaggio. Sta di fatto che i suoi ritratti fotografici ne definiscono l’identità, il pensiero. In uno dei due scatti che proponiamo, quello di Herbert List, siamo nel 1953 e Pier Paolo Pasolini è da tre anni a Roma. Lavora come insegnante, è un poeta dialettale in friulano, scrive molto ma non ha ancora pubblicato nulla. Herbert List lo ritrae in una serie di scatti a Trastevere. Anni dopo arriveranno altri autori, Henri Cartier Bresson tra questi.
A legare Pasolini alla fotografia c’è una poesia (I mi met in posa), in friulano. Il poeta scrive: «Mi metto in posa. Un, due, tre via! Un poeta guarda giovane il mondo dal fondo di una fotografia. E da laggiù parla chiaro e tondo».

Un altro rapporto tra Pasolini e la fotografia lo troviamo nel libro “La Lunga Strada di Sabbia”. Sì perché, nell’estate 1959, lui parte per un lungo viaggio lungo le coste italiane, da Ventimiglia a Trieste, con il fotografo Paolo Di Paolo. Per il futuro regista, sarà l’occasione per incontrare amici e intellettuali, ma anche per conoscere un’Italia non ancora in pieno boom economico, che quindi non riesce a fare breccia sul suo sogno ricco d’innocenza.
Di Paolo porterà a casa molte fotografie, affascinati perché vicine agli italiani del tempo e al popolo della costa. Le immagini furono pubblicate a puntate sulla rivista “Il Successo”.
Il fotografo ebbe modi di dire: «Pasolini cercava un mondo perduto, di fantasmi letterari, un’Italia che non c’era più; io cercavo un’Italia che guardava al futuro. Io avevo ideato il titolo del lavoro; la lunga strada di sabbia voleva indicare la strada faticosa percorsa dagli italiani per raggiungere il benessere e le vacanze».

Letizia Battaglia, la vita e l’impegno

Letizia Battaglia nasce a Palermo il 5 marzo 1935. Si sposa giovanissima, scappa a Milano, collabora con giornali e riviste scandalose per l'epoca. Scrive e impara il reportage, crescendo fotograficamente. Palermo è nel suo destino: la richiamano nella città siciliana. Dai primi anni '70 diventa la testimone del tempo, tra morti ammazzati e donne che faticano in casa, nelle periferie che escludono.
Letizia è instancabile e sempre presente dove la notizia prende forma. I suoi scatti prediligono le figure femminili, le donne di Sicilia nelle loro strade, nei mercati, nei loro lutti continui a causa degli omicidi di mafia, che in quegli anni causeranno più di mille vittime. Nel 1985 è la prima donna europea a ricevere il premio Eugene Smith a New York, primo di una lunga serie di riconoscimenti.
Racconta la mafia, Letizia, portandola al cospetto di tutta l’Italia. Suo è lo scatto in bianco e nero di Rosaria, la vedova di Vito Schifani, uno degli agenti di Falcone, deceduto a Capaci. Letizia ha però lottato come donna, in una società ancora lontana nel percepirne il valore. L’ha fatto da sola, con la forza che ha sempre impresso alla sua vita.

Letizia Battaglia muore a Palermo il 13 aprile 2022: una grande perdita

Pier Paolo Pasolini, appunti biografici

Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922

Pier Paolo Pasolini ha raggiunto fama e notorietà molto prima di entrare nell'industria cinematografica. Aveva già scritto numerosi romanzi, poesie e saggi prima della sua prima sceneggiatura, nel 1954. Il suo film d’esordio, “Accattone” (1961), era tratto da un romanzo scritto da lui. La violenta rappresentazione della vita di un magnaccia nei bassifondi di Roma colpì il pubblico.
Un’altra pellicola di Pasolini, “Il vangelo secondo Matteo (1964)”, presentava la storia biblica in uno stile realistico e spoglio, e c’era da aspettarsi un forte clamore, ma è stato acclamato con entusiasmo come uno dei pochi ritratti onesti di Cristo sullo schermo.
La carriera cinematografica di Pasolini alternerà poi adattamenti spiccatamente personali e spesso scandalosamente erotici di testi letterari classici: Edipo Re (1967); Il Decameron (1971); I racconti di Canterbury (1972); Il fiore delle mille e una notte (1974). In questi esprimeva le proprie opinioni controverse su marxismo, ateismo, fascismo e omosessualità. Lo stesso dicasi per Teorema (1968), Porcile e il famigerato Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975), che fu bandito in Italia e in molti altri paesi per diversi anni.

Pasolini è stato assassinato in circostanze ancora misteriose poco dopo aver completato il film. Muore a Ostia i 2 novembre 1975.

Herbert List, note biografiche

Herbert List nasce il 7 ottobre 1903 ad Amburgo, in Germania, da una famiglia di commercianti. Ancora studente (s’interessava di letteratura presso l'Università di Heidelberg), List divenne apprendista dell’azienda di caffè della sua famiglia. Nella metà degli anni ‘20, durante un viaggio nei Caraibi, Centro e Sud America, ha iniziato a scattare fotografie.
Nel 1930, List ha incontrato il fotografo Andreas Feininger, che lo introduce alla fotocamera Rolleiflex; e il fotografo inizia a scattare ritratti di amici e nature morte. Nel 1936, List diventa professionista, lavora a Parigi e Londra, dove è stato presentato al Harper's Bazaar.
Insoddisfatto della moda, l'artista tornò alla natura morta, producendo immagini in uno stile che ha definito "fotografia metafisica".
Dal 1937 al 1939, List ha viaggiato attraverso la Grecia ritraendo antiche rovine, la scultura e il paesaggio. Durante la seconda guerra mondiale, List, che aveva tentato senza successo di raggiungere l'America, è stato costretto prestare servizio nell'esercito tedesco, trascorrendo l'ultima parte della guerra in Norvegia.
Nel 1944 visita la Parigi occupata, ritraendo i personaggi del mondo dell'arte, come Picasso e Christian Bérard.
Dopo la guerra, List fotografa le rovine di Monaco di Baviera.
Nel 1952 List viene convinto da Robert Capa ad aderire all’agenzia Magnum. List ha trascorso una buona parte del decennio in Italia, iniziando a lavorare con una fotocamera 35 mm e teleobiettivo. Durante questo tempo ha continuato a coltivare la sua passione per i ritratti di artisti e scrittori.
Negli ultimi anni della sua vita, List ha rifiutato le richieste di mostre retrospettive delle sue fotografie.

List è morto a Monaco di Baviera nel 1975.

Le fotografie

Letizia Battaglia. Pier Paolo Pasolini, Milano Circolo Turati 1972.
Herbert List. Pier Paolo Pasolini. Trastevere, Roma 1953

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