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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con fotografia da leggere. Il giorno dopo la data di nascita di Pier Paolo Pasolini, incontriamo “La Lunga Strada di Sabbia” (Edizioni Contrasto, 2018), dove le parole del regista nato a Bologna sono accompagnate dalle fotografie dell’autore francese Philippe Séclier, scattate nel 2001.

Ancora parole e immagini, com’è giusto che sia in una rubrica che si occupa delle storie di fotografie e dei loro autori. Qui, in questo volume, le immagini inseguono le parole, ne cercano l’eco e il significato, ma molti anni dopo.

Pier Paolo Pasolini, nell’estate 1959, compie a bordo di una FIAT 1100 il periplo della penisola, da Ventimiglia a Trieste. Nasce così “La lunga strada di sabbia”, un resoconto “a parole” pubblicato sulla rivista “Il Successo” con le fotografie di Paolo di Paolo.
Philippe Séclier conobbe Pasolini attraverso le sue opere, particolarmente con “L’Odore dell’India” (1961), dove l’artista racconta il proprio viaggio in compagnia di Alberto Moravia e Elsa Morante. L’incontro, a distanza, fu illuminante. Il fotografo decise di approfondire proprio da dove stava perdendo le tracce di Pasolini. Eccolo quindi sulla “Lunga Strada di Sabbia”, molti anni dopo (2001); a ripercorrere lo stesso viaggio, soprattutto per ridare una luce (nuova) a quanto il regista aveva visto.

In questo lavoro l’opera di Pasolini rivive nella sua interezza, affiancato da immagini postume e lontane nel tempo. Non è il peregrinare a vincere e nemmeno l’estate “di sabbia”, ma il tentativo di tradurre in fotografia le visioni scritte e narrate sotto quel sole caldo del 1959.

Philippe Séclier, notizie

Ex giornalista, Philippe Séclier, classe 1958, ha pubblicato tre libri di fotografia: Hôtel Puerto (Images en Maneuver Editions), accompagnato da testi di Jean Rolin, Alvaro Mutis, José Manuel Fajardo e Michel Le Bris; La Lunga Strada di Sabbia, sul testo di Pier Paolo Pasolini (Éditions Xavier Barral); e un saggio sul fotografo cileno Sergio Larraín, El camino de Tulahuén. Ha anche realizzato due documentari, uno sul fotografo Marc Riboud (Instant d'année) e l'altro sulle orme del libro di Robert Frank: The Americans (An American Journey). È stato curatore della mostra Auto Photo, alla Fondation Cartier pour l'Art contemporain, nel 2017, e di Depardon USA 1968-1999, ai Rencontres d'Arles nel 2018. Collabora regolarmente con l'editore Xavier Barral.

La Lunga Strada di Sabbia, 1959.

Nell’estate 1959, Pasolini parte per un lungo viaggio lungo le coste italiane, da Ventimiglia a Trieste, con il fotografo Paolo Di Paolo. Per il futuro regista, sarà l’occasione per incontrare amici e intellettuali, ma anche per conoscere un’Italia non ancora in pieno boom economico, che quindi non riesce a fare breccia sul suo sogno ricco d’innocenza.
Di Paolo porterà a casa molte fotografie, affascinati perché vicine agli italiani del tempo e al popolo della costa. Le immagini furono pubblicate a puntate sulla rivista “Il Successo”.
Il fotografo ebbe modi di dire: «Pasolini cercava un mondo perduto, di fantasmi letterari, un’Italia che non c’era più; io cercavo un’Italia che guardava al futuro. Io avevo ideato il titolo del lavoro; la lunga strada di sabbia voleva indicare la strada faticosa percorsa dagli italiani per raggiungere il benessere e le vacanze».

Il racconto "La lunga strada di sabbia", pubblicato in tre puntate e accompagnato dalle foto di Paolo Di Paolo, rappresenta uno dei primi reportage sulla nuova moda delle vacanze, specchio dell’Italia che cambia e che comincia ad assaporare il gusto tutto piccolo borghese del boom economico; lo sguardo dello scrittore è come sempre attento, premonitore, lucido e lirico.

La fotografia

Copertina del libro La Lunga Strada di Sabbia, di Pier Paolo Pasolini, fotografie di Philippe Séclier. Edizioni Contrasto, 2018.

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