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NASCE JOSEPH NICÉPHORE NIÉPCE

Parole già dette, immagini già viste, ma non possiamo farne a meno: il 7 marzo 1765, a Chalon-sur-Saône, in Francia, nasce Joseph Nicéphore Niépce. A lui viene attribuito il primo scatto fotografico della storia, la “Veduta dalla finestra a Le Gras”; il merito gli è stato però attribuito in epoca più recente: nel 1952.
La storia della fotografia è ricca di misteri e sarebbe degna di un serial televisivo. I personaggi principali sono tanti, tutti padri della fotografia: Niépce, Daguerre, Bayard, Fox Talbot, Hershel; ognuno con i propri meriti. Resta il fascino di un 1839 in cui accade un po’ tutto, tra rincorse, corruzione politica e rimpianti. Ciò che ci piace ricordare è la visione di questi padri, tutti capaci d’intuire ciò che l’umanità stava aspettando da loro.

Niépce proveniva da una ricca famiglia francese. È stato istruito per il sacerdozio cattolico e ha pure insegnato in seminario. Niépce si è arruolato nell'esercito francese nel 1791, prestando poi servizio in Italia fino a quando contrasse la febbre tifoide, nel 1794. Si è poi ritirato a Nizza, dove si sposa e diviene attivo nella politica locale.
Niépce e suo fratello, Claude, due anni più vecchio di lui, erano inventori di un certo livello. Nel 1807 ottennero dal governo napoleonico un brevetto circa un motore per grandi imbarcazioni, il Pyrealophare. Ha costruito la sua prima macchina fotografica nel 1816, creando un'immagine su carta bianca, senza riuscire a risolverla. Ha continuato a sperimentare con diverse fotocamere e combinazioni chimiche per il decennio successivo.
La famiglia Niépce dichiarò la data del 1822 come la nascita della fotografia; una targa nella sua casa reca questa data, ma sfortunatamente non ci sono prove fisiche che la sostengano.

Nell'anno 1827, Niépce ha prodotto la prima registrazione duratura del suo lavoro.
Utilizzando una lastra rivestita di bitume ha registrato un'esposizione di otto ore dalla finestra della sua camera da letto. La piastra è stata quindi lavata con un solvente e posta sopra una scatola di iodio, producendo una piastra con qualità chiare e scure. Niépce ha chiamato l'immagine risultante eliografia.
Lo stesso anno fu consigliato a Niépce di incontrare Louis Jacques Mande Daguerre, un pittore di scene teatrali, per discutere la sua invenzione. Niépce e Daguerre divennero soci con un contratto di dieci anni. Sfortunatamente, il primo morì quattro anni dopo.
A Chalon-sur-Saône c'è una statua e un museo dedicati alla memoria di Niépce.

Helmut Gernsheim e la storia della prima fotografia

Helmut Gernsheim nasce il 1° marzo 1913 a Monaco di Baviera. Lui era fotografo, storico della fotografia e noto collezionista. Prima di dilungarci sulla sua vita, arriviamo all’episodio più importante. Nel 1952, fece una delle scoperte più significative mai fatte nella storia della fotografia. Attraverso approfondite ricerche, e con l'aiuto di sua moglie Alison, scoprì come la prima fotografia al mondo sia stata creata da Joseph Nicephore Niepce, e non da Louis Daguerre come si credeva in precedenza. Quando Niepce non ebbe alcun successo nel convincere la Royal Society del suo processo "fotografico", lo chiamò "Eliografia"; e poi diede la sua fotografia a Sir Francis Bauer. Quest’ultimo era un amico e collega e sul retro dell'immagine incorniciata scrisse: "Il primo esperimento riuscito di Monsieur Niepce di fissare definitivamente l'immagine della natura”. Gernsheim fece risalire la provenienza a Sir Bauer durante una mostra pubblica del 1898 e scoprì la famiglia che poteva possederla. Così acquisì la prima fotografia, che divenne parte della sua collezione. Si trattava della famosa “Vista dalla finestra a Le Gras”, 1826.

Gernsheim in gioventù pensava di seguire la tradizione di famiglia e studiare storia dell'arte. Tuttavia, suo fratello gli consigliò: "Hai bisogno di una professione pratica. Perché non studi fotografia?” Così Gernsheim si iscrisse alla Scuola statale bavarese di fotografia nel 1934 e si diplomò nel 1936. Vivendo nella Germania di Hitler ed essendo mezzo ebreo, lui era ansioso di trovare una nuova casa. Nel 1937 fu in grado di lasciare la Germania per esporre all'Esposizione Universale di Parigi. Come risultato della mostra, fu incaricato dalla National Gallery di Londra di riprodurre molti dei loro beni. Sfortunatamente, questo lavoro fu interrotto all'inizio del 1940. Gli anni seguenti furono ricchi di peripezie e spostamenti. Nel ’42 Gernsheim incontrerà Alison e il loro matrimonio verrà ufficializzato nel 1946. In quel periodo scrisse New Photo Vision e, sebbene continuasse a perseguire la fotografia professionale, i suoi interessi si stavano spostando verso la ricerca e il pensiero critico.
Nel 1944 incontra lo storico della fotografia americano Beaumont Newhall che lo incoraggia a continuare nella ricerca circa la storia della fotografia, ma anche a iniziare a collezionare fotografie. Gernsheim e sua moglie seguirono quel consiglio sin dal 1945 e acquisirono una delle collezioni più ampie di fotografie, libri e lettere scritte da William Henry Fox Talbot e Louis Jacques Mande Daguerre.
Gernsheim e Alison hanno scritto diversi libri, ma avrebbero voluto produrne uno conciso e accademico. Ecco così che, dopo vent'anni di raccolte e ricerche, lui e Alison riescono a pubblicare “A Concise History of Photography”. Poco prima, avevano venduto la loro collezione, che nel 1963 contava 33.000 fotografie e 4.000 libri.
Alison morì nel 1969. Gernsheim continuò a scrivere, insegnare e pubblicare fino alla sua morte, nel 1995. Riassumendo la sua carriera, una rivista scrisse che lui, come collezionista e studioso, non solo aveva interpretato la storia della fotografia, ma era riuscito anche a farne parte.

Le fotografie.

Ritratto di Helmut Gernsheim, 24 novembre 1991.
“Vista dalla finestra a Le Gras”, la riproduzione dell'eliografia di Joseph Nicéphore Niépce è stata realizzata dallo storico della fotografia Helmut Gernsheim, 1952.

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