FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da leggere”. Questa volta incontriamo “Le fotografie del silenzio” (Forme inquiete del vedere), di Gigliola Foschi. Editore Mimesis/Accademia del silenzio (maggio 2019).
In effetti, il silenzio potrebbe rappresentare una ricchezza, soprattutto oggi, visto che siamo circondati da rumori “predefiniti”, usuali e, per questo, fastidiosi. Insomma, viviamo in ambiti inquinati acusticamente, anche tra le mura domestiche. Pensiamo ai bip dei messaggi o dei telecomandi.
Non è comunque questo il territorio dove si sviluppa il saggio di Gigliola Foschi. Il silenzio che la fotografia potrebbe offrirci è anche quello interiore, dove ci si può interrogare senza disturbi esterni. L’immagine non è né muta, né sorda; ma il suono che emette va ascoltato attentamente: in silenzio appunto.
Si legge a pagina 9
Silenzio della foto. Una delle sue qualità più preziose, a differenza del cinema e della televisione, a cui bisogna sempre imporre silenzio, senza riuscirci. Silenzio dell’immagine, che succede (o dovrebbe succedere!) a ogni commento. Ma silenzio anche dell’oggetto, che strappa al contesto ingombrante e assordante del mondo reale. Qualunque siano il rumore e la violenza che la circondano, la foto restituisce l’oggetto all’immobilità e al silenzio. In piena confusione urbana, essa cerca l’equivalente del deserto, un isolamento fenomenale. La foto è il solo modo di percorrere la città in silenzio, di attraversare il mondo in silenzio.
(Jean Baudrillard)
Sinossi del libro
Viviamo nel tempo dei "selfie", delle immagini che si moltiplicano pervasive sui media, nei social network. Un profluvio confuso e chiassoso di fotografie, che finirebbe per nascondere, neutralizzare il loro messaggio in un indistinto rumore di fondo. Ma non è sempre così. Vi sono immagini infatti che riescono ancora a guardarci, a interpellarci, a fissarsi saldamente nella memoria collettiva. Sono quelle che l'autrice chiama "fotografie del silenzio". Con questo termine però non s’intendono tanto le immagini che rappresentano luoghi incantati e silenti, quanto piuttosto le fotografie che sanno creare uno spazio di silenzio dentro di noi, un intervallo inquieto che ferma e sospende i nostri sguardi e i nostri pensieri, per aprirli verso un altrove, verso un "non dicibile" che ci disorienta e ci interpella. Attraverso l'esempio di numerose ricerche di autori italiani e stranieri questo libro si propone di accompagnare il lettore in un viaggio all'interno di una fotografia contemporanea dove il silenzio può rivelarsi "una forza" nel momento in cui incrina le nostre certezze, offrendosi come un dono sommesso che rivela la dimensione misteriosa nascosta nelle immagini e nella realtà stessa.
La fotografia
Le fotografie del silenzio, forme inquiete del vedere; di Gigliola Foschi
Editore Mimesis/Accademia del silenzio