FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da Leggere”. Oggi incontriamo un libro di racconti, “Le mele d’oro”, di Eudora Welty (Racconti Editori, 2021). Abbiamo già parlato della scrittrice (13 aprile 2021), perché per molto tempo nella sua vita si è occupata di fotografia. I suoi scatti hanno indagato il sud degli Sati Uniti, con un lavoro assiduo e coerente. Lei ha anche esposto le sue opere in numerose mostre.
Le mele d'oro, il libro, è una raccolta di racconti, dove ogni forma breve è legata all’altra dal destino, unico, degli abitanti della fittizia città di Morgana.
Dalla sinossi. Nel Sud degli Stati Uniti ogni vita è intrecciata all'altra, i protagonisti si ritrovano e riscoprono di racconto in racconto ogni volta con un senso e una prospettiva diversi. Questa raccolta vicina al romanzo è un capolavoro strutturale in cui il pettegolezzo si mischia al lirismo purissimo e alla descrizione più minuziosa, in un microcosmo dove ogni tragedia - mariti che abbandonano le mogli, maestre di piano che diventano pazze, bambine che rischiano di affogare - viene risolta da un'epifania di tenerezza del tutto imprevedibile un solo momento prima.
Noi abbiamo sempre considerato la fotografia come una pratica “trasversale”, fortemente contaminante. Ci piace pensare che proprio lo scatto abbia fatto maturare le qualità narrative di Eudora Welty. I racconti si leggono volentieri: li consigliamo.
Eudora Welty, nata il 13 aprile del 1909; è forse una delle più importanti donne di lettere negli USA, vincitrice di un Pulitzer e da noi conosciuta col capolavoro “Le Mele d’Oro” (prima edizione 1949), una collana di racconti. Il libro, forse uno dei più belli tra quelli ambientati nel sud degli Stati Uniti, mostra una fonte d’ispirazione forte: quella Virginia Woolf che Eudora ha sempre ammirato. Sta di fatto che la scrittrice, prima di pubblicare uno solo dei suoi tanti racconti, si è dedicata alla fotografia, arrivando anche a esporre le proprie opere.
Il padre di Welty sarebbe morto di leucemia nel 1931, all'età di 52 anni, ma Eudora aveva già mosso i primi passi oltre i confini dell’ambiente familiare. Si era laureata all'Università del Wisconsin e aveva studiato economia alla Columbia University per un anno. I suoi genitori, che avevano sostenuto la sua dichiarata ambizione di diventare una scrittrice, insistettero perché cambiasse i suoi programmi. Tornò da Jackson quando il padre si ammalò e, dopo la sua morte, rimase lì con la madre, scrivendo piccole storie per lavoro.
Per i successivi cinque anni, Welty si dedicò a una serie di lavori part-time. Aveva usato una macchina fotografica sin dall'adolescenza (suo padre, un appassionato di fotografia, supportò l’apertura del primo negozio di macchine fotografiche di Jackson) ma iniziò a prendere la fotografia più seriamente, specialmente mentre viaggiava fuori Jackson. Nel 1934, fece domanda per studiare alla New School for Social Research di New York City, con la fotografa Berenice Abbott. La domanda venne respinta.
Poco importava. Durante i primi anni '30, Welty scelse i soggetti sua della fotografia, gli afroamericani, dimostrando la sua capacità nel metterli a proprio agio, soprattutto in quel periodo durante il quale erano socialmente invisibili. Welty, da parte sua, riconobbe di essersi mossa "attraverso quello scenario perché ne faceva parte, sin dalla nascita”. Disse anche: «Scattavo fotografie di esseri umani perché rappresentavano la vita reale; erano lì di fronte a me e questa era la realtà».
Nel marzo 1936, Welty ricevette la notizia per la quale una piccola rivista chiamata Manuscript avrebbe pubblicato due racconti che aveva presentato. "Non m’importava un bel niente che non potessero pagarmi", ricorda. "Se mi avessero offerto un milione di dollari, non avrebbe fatto alcuna differenza".
Finiva lì la fine carriera fotografica di Welty. Lei aveva usato la macchina fotografica per diversi anni, investendo però le proprie energie creative nella scrittura. Molti la consigliarono affinché tornasse sui suoi passi, ma lei rispondeva sempre: «Ho fatto quello che dovevo fare; ho detto quello che dovevo dire».
Welty è morta il 23 luglio 2001, all'età di 92 anni. La sua eredità letteraria traccia l'intero arco dell'immaginazione di uno scrittore; ma le immagini ci riportano indietro nel tempo e nel luogo in cui tutto ebbe inizio.
La fotografia.
Copertina del libro “Le mele d’oro”, di Eudora Welty. Racconti editore.