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LO SCRITTORE FOTOGRAFO

Lo confessiamo: è stata una scoperta occasionale. Carl Van Vechten non era nei nostri pensieri, essendo saltato fuori quasi dal nulla nel mare magnum della rete. Bene così, comunque; anche perché la curiosità suscitata fa parte della fotografia al pari di altre qualità necessarie. Ci troviamo di fronte a uno scrittore fotografo, che peraltro inizia a scattare tardi nella vita, a cinquantadue anni: straordinario! Non desideriamo entrare nel solito circolo vizioso circa il rapporto tra immagine (scattata) e letteratura: ne abbiamo già parlato. Tra l’altro, non siamo riusciti a trovare nulla che ci spiegasse le ragioni di una scelta così radicale (la fotografia al posto della scrittura), portata avanti in tarda età. Carl ci ha sorpreso in questo, confermando però ciò che pensiamo circa l’arte dello scatto: una pratica “trasversale” in grado di farci contaminare da altre forme di espressione. Con la fotocamera in mano, o con l’idea d’averla, osserviamo diversamente, comprendiamo, cerchiamo, sogniamo anche; e forse a Carl è successo proprio questo: ha iniziato a guardare le persone (era ritrattista) con maggiore intimità e attenzione.

C’è poi dell’altro: dal 1839 a oggi, il mercato fotografico non ha mai consentito un facile accesso a tutti gli autori. Lo stesso potrebbe dirsi per la fama, assolutamente non democratica in ambito fotografico. Insomma: la celebrità è sempre stata per pochi, al di là dei lavori prodotti. Questo per dire che ci sono tanti archivi da scoprire e molti fotografi (sconosciuti) ai quali dedicare i favori di una ribalta. C’è sempre da imparare, non solo di fronte ai grandi nomi. Ogni autore racconta una storia, anche con la propria vita.

Carl Van Vechten, note di vita

Carl Van Vechten è stato un artista estremamente creativo, diventando un noto autore e più tardi, all'età di 52 anni, un superbo fotografo ritrattista. È insolito per un artista seguire due percorsi di carriera distintamente diversi e raggiungere la fama in ciascuna area. Van Vechten è ancora meglio conosciuto per il suo libro, pubblicato nel 1926, che ritraeva la società afroamericana ad Harlem, New York, negli anni '20. Il titolo il libro era (ed è) dispregiativo: "Nigger Heaven". Il volume non era contro i neri e l’autore non veniva considerato razzista. Quale set di una tempesta di fuoco era il titolo, che fino ad oggi continua ad essere affascinato da Van Vechten. Nel 1951, venne pianificata un'edizione tascabile del libro con un titolo modificato. Van Vechten ha insistito affinché il titolo non venisse cambiato. Di conseguenza l'edizione tascabile non è mai stata pubblicata. Il sospetto è che Van Vechten sapesse che il titolo avrebbe dato notorietà al suo libro, assicurando che il messaggio contenuto venisse diffuso, e forse anche ricordato. Di certo, il termine "negro" potrebbe anche non essere stato così dispregiativo come lo è diventato più tardi negli anni '50. Van Vechten ha scritto una serie di altri libri, come "Peter Whiffle", "The Tattooed Countess", "Parties" e altri.
Nel 1932, solo sei anni dopo la pubblicazione di “Nigger Heaven”, decise di non scrivere più, ma di diventare un fotografo ritrattista. Aveva 52 anni all'epoca e sarebbe vissuto per altri 32 anni praticando la sua nuova forma d'arte, la fotografia.
Come fotografo ritrattista ha interpretato numerosi personaggi famosi, tra questi Le persone che sono state fotografate da Van Vechten includevano: Marlon Brando, Truman Capote, Marc Chagall, Salvador Dalì, Ella Fitzgerald, F. Scott Fitzgerald, Sidney Lumet, Henri Matisse, Joan Miro, Georgia O'Keeffe, Laurence Olivier, James Stewart, Alfred Stieglitz, Orson Welles, e altri.

Carl Van Vechten nacque il 17 giugno 1880 a Cedar Rapids, Iowa. Carl ha studiato e si è laureato all'Università di Chicago. Dopo la laurea entrò a far parte del Chicago American come scrittore, e vi rimase fino al 1906. Si trasferì quindi a New York City e fu assunto come assistente critico musicale al New York Times. Dopo un anno ha preso un congedo e si è trasferito a Parigi per studiare l’opera. Tornò al NYT nel 1907, dove rimase a tempo pieno fino al 1914 e successivamente part time. Ha continuato il suo lavoro di autore fino a quando ha deciso di diventare un fotografo nel 1932.
Nel 1907, Van Vechten sposò la sua amica di lunga data dell'Iowa, Anna Snyder. Il matrimonio durò poco e fu sciolto nel 1912. Due anni dopo, nel 1914 sposò l'attrice Fania Marinoff, e rimase legato a lei fino alla fine della sua vita nel 1964.

(Fonte: New Netherland Institute)

I suoi ritratti rivelano la personalità di chi aveva di fronte in modo intimo e personale. I suoi soggetti erano talvolta visti in costume, con sfondi a motivi audaci o in pose drammatiche, che riflettevano la loro professione. Le personalità ritratte erano spesso all'apice della celebrità quando fotografati, mostrando ulteriormente il posto di Van Vechten allo zenit della società dell’informazione. Brando, ad esempio, è stato ritratto durante le riprese di un "Tram chiamato desiderio", per il quale sarebbe diventato famoso.

Le fotografie

Ella Fitzgerald, 1940. Ph. Carl Van Vechten.
Marlon Brando, 1948. Ph. Carl Van Vechten.

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