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GHOST AL CINEMA

Il 13 luglio è una giornata importante, anche nella storia. Nel 1908 ai Giochi Olimpici di Londra competono per la prima volta anche le donne, un piccolo passo verso una parità mai conquistata. Nel 1960, il Partito Democratico USA nomina John Kennedy quale candidato alla Presidenza degli Stati Uniti. La campagna elettorale del 1960 vive nel confronto politico con Nixon, candidato repubblicano, sempre molto acceso. La comunicazione politica cambia, merito dei dibattiti televisivi che cominciano ad avere un ruolo decisivo.
Visto che parleremo di un film, è giusto ricordare come il 13 luglio 1923 venda inaugurata la scritta “Hollywood", simbolo della città di Los Angeles, del cinema made in USA e della celebre notte degli Oscar. Era stata costruita con altri scopi, però: per pubblicizzare un progetto immobiliare nella metropoli californiana. Hollywood in inglese significa “bosco di agrifogli” e la scritta originaria riportava Hollywoodland.

13 luglio 1990, nelle sale cinematografiche americane arriva "Ghost", un giallo romantico che da subito riscuote un grande successo. Patrick Swayze è reduce dal trionfo di "Dirty Dancing", ma per Demi Moore è il primo film importante. Il più grande riconoscimento però va a Whoopi Goldberg che si aggiudica l'Oscar come miglior attrice non protagonista.
Sam e Molly (Patrick Swayze e Demi Moore) sono una coppia felice. Vivono insieme, ma una sera in un vicolo buio Sam viene ucciso da un ladro. Il suo spirito resta imprigionato sulla Terra, ma non riesce a comunicare con i vivi, almeno fino a quando non incontra una sensitiva (Whoopi Goldberg).
Molte scene del film sono diventate iconiche, come quella del vaso: una tra le più dolci e sensuali scene d’amore che si siano mai viste in un film. Il brano Unchained Melody ne completa il miracolo.

Demi Moore: dolce, inquietante, seducente

Demi Moore è stata un’attrice sorprendente, perché si è presentata sempre diversa nelle varie interpretazioni cinematografiche, in maniera camaleontica. Tra "Ghost" e "Codice d'onore" la distanza recitativa è tanta, ma rimane una qualità di fondo, in entrambe le pellicole Demi è seducente, di fatto o nell’idea che offre di sé; questo anche quando, nei primi piani, sembra mostrare l’aspetto di una prima della classe. Talento? Forse. Qualità innate? Probabilmente. Resta il fatto che la Bella Demi, in gioventù, ha dovuto modificarsi più volte solo per sopravvivere, con sacrificio. Forse è stato il suo impegno a portarla lontano, anche quando l’alcool sembrava averla assorbita del tutto. L’ostinazione paga quanto la bellezza, forse di più.

Demi Moore è nata l’11 novembre 1962 a Roswell, la cittadina del New Mexico divenuta famosa per le storie legate all'Ufologia. Fin da bambina sognava di diventare attrice.
Il padre Charles Harmon lasciò la madre Virginia King prima della nascita di Demi. Anche il suo patrigno Danny Guynes, venditore di spazi pubblicitari, non è riuscito a offrire molta stabilità alla sua vita. Ha cambiato spesso lavoro, facendo trasferire la famiglia per un totale di 40 volte. I due genitori, madre e patrigno, hanno continuato a bere, litigare, picchiandosi anche, fino a quando Guynes si è suicidato.

Demi ha lasciato la scuola all'età di 15 anni. Grazie ad una vicina di casa, una ragazza tedesca approdata negli Stati Uniti alla ricerca del successo come attrice (sarebbe diventata Nastassja Kinski), decide di sfruttare la sua bellezza almeno nel campo della moda. Finirà sulla copertina di un settimanale con un nudo integrale. A diciannove anni si sposa prima con un musicista rock, poi si lega all’attore Emilio Estevez. Il 21 novembre 1987 convola a nozze per la seconda volta con l’attore Bruce Willis, dal quale avrà tre figlie.
Nell'agosto del 1991, sulla copertina di "Vanity fair", Demi Moore appare completamente nuda, incinta di 8 mesi, mentre pochi mesi dopo aver partorito, sulla copertina di "Esquire", si presenta nuda fra le rose.

I film ai quali ha partecipato Demi Moore sono innumerevoli, a memoria ricordiamo: "Non siamo angeli" (1999), con Robert De Niro, "Proposta indecente" (1993), con Robert Redford. L'attrice è passata da un aspetto di donna dolce e indifesa come in "Ghost" a quello inquietante e decisa di "Codice d'onore" (con Tom Cruise e Jack Nicholson) o di "Soldato Jane", quando si presentò tutta muscoli (quanti sacrifici) e rapata a zero. E' tornata sugli schermi con il film "Charlie's Angels - Più che mai" al fianco di Cameron Diaz, Drew Barrymore e Lucy Liu (2003). La pellicola è il seguito di Charlie's Angels del 2000.
Nel 2005 sposa Ashton Kutcher, di ben sedici anni più giovane; la relazione dura fino al 2011 quando la coppia decide di separarsi.
Nel maggio del 2020 scrive e pubblica un libro autobiografico in cui racconta i momenti tragici della sua vita e come ne è uscita.

La fotografa Annie Leibovitz

Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia . Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale.
Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.

Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: "Hai catturato esattamente il nostro rapporto".

Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.
Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità. Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.

Le fotografie

Annie Leibovitz: Demi Moore, 1992
Ghost, locandina del film

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