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Alberto Buzzanca

Un talento per la fotoglamour che viene da suggestioni giovanili filtrate da un gusto per l’eleganza e il ritratto garbato

Il titolo rischia sempre di ingannare. La figura paterna ha avuto la sua im- portanza, senza però influenzare direttamente Alberto Buzzanca. Possiamo dire che sono stati i ricordi del padre ad aver ispirato il nostro fotografo, peraltro piuttosto tardi nel tempo. Non ci troviamo di fronte a Monaldo e Giacomo (Leopardi), tantomeno a Leopold e Wolfgang (Mozart). Di questi mancano i conflitti, forse le stesse contraddizioni. Padre e Figlio, Buzzanca in questo caso, sono due figure simili: che si sono passate il testimone per il bello e l’eleganza. Ringraziamo entrambi, perché forse un giorno scopri- remo che ciò che uno ha lasciato è stato subito preso dall’altro, se pure in una disciplina diversa.

Romano Cagnoni

Un’intervista con Romano Cagnoni è un’opportunità, grande. Parlando con lui si comprende cosa potrebbe essere la fotografia se affrontata con coraggio e forza, quasi a muso duro. La sua terra (Pietrasanta) gli ha offerto la scorza di chi aggredisce la vita a suon di scalpello, tra le fatiche delle cave di marmo: senza scusanti o false ipocrisie, di petto potremmo dire.

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