Skip to main content

[29 SETTEMBRE, UNA CANZONE DELLE TANTE]

Riprendiamo una notizia di due anni addietro (2019), per allargarla, arricchendola anche di qualche curiosità. “29 settembre” è il titolo di una canzone, a firma Mogol-Battisti, una coppia che negli anni ‘60 spopolava nel panorama musicale. Sembra peraltro che il 29 Settembre fosse il compleanno della moglie del paroliere. Il brano venne pubblicato nel Marzo del 1967. Il 45 giri vendette 550.000 copie: non poche (allora la musica si vendeva così, con un vinile piccolo e due facciate, per ognuna delle quali vi era una canzone: una sul lato A e un’altra sul lato B, quello che oggi indica un’altra cosa). Il brano parla di un tradimento, tra un lui che, seduto al caffè, non pensa più a lei; sullo sfondo sonoro, parla una voce del radio – giornale (originale peraltro). Lì la singolarità del pezzo.

[JONI MITCHELL, LA POESIA TRA FOLK E JAZZ]

Non ha etichette, Joni; anzi, le rifugge. Spirito libero, ha fatto impazzire discografici e impresari. Ma lei era così, per via di un talento che partiva da lontano. In giovane età, si fece cacciare dall’insegnante di pianoforte, perché voleva già comporre, in autonomia. Erano i tempi nei quali scriveva poesie, musicate con uno strumento di fortuna, un ukulele; questo mentre iniziava a dipingere, dando corpo a una passione portata avanti per sempre. Si potrebbe parlare di un’artista trasversale, se il termine non fosse fin troppo abusato. Diciamo che si lasciava contaminare, influenzando a sua volta. Molti cantanti hanno usato le sue canzoni, sapendo di potersi immergere in una poesia lussureggiante.