DUE ORI IN 16 MINUTI
Prima di parlare della notizia inerente al titolo, vogliamo ricordare come l’1 agosto 1925 a Senigallia sia nato Mario Giacomelli. Lui a tredici anni inizia a lavorare in una tipografia, ma si interessa anche di pittura e poesia. La passione per i versi l'accompagnerà per tutta la vita, creando un connubio forte con la sua produzione fotografica. Poeti come Leopardi, Montale, Borges faranno parte delle sue immagini. Del resto i temi trattati dal fotografo saranno diversi, ma ognuno con un forte carattere esistenziale: l'amore, la sofferenza, il trascorrere del tempo, la vecchiaia, la memoria, il ricordo e la terra; tutti legati tra loro dalla poesia.
Arriviamo al titolo e alla notizia allegata. 1 agosto 2021. Ai Giochi della XXXII Olimpiade disputatesi a Tokyo due atleti italiani vincono due medaglie d'oro in 16 minuti: prima il salto in alto con Gianmarco Tamberi (metri 2,37) e poi i 100 metri con Marcell Jacobs. E’ successo tutto in un battibaleno. I due atleti si abbracceranno a lungo, per un trionfo dell’atletica italiana.
Nella nostra vita di sportivi televisivi ma avremmo potuto immaginare un italiano oro nei cento piani, alle Olimpiadi per giunta. La memoria corre a ritroso, tra le notizie che ormai sono in archivio. Vengono in mente Berruti, vincitore a Roma ’60 nei 200 metri, con una elegantissima corsa in curva; e anche Pietro Mennea, campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, nonché primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72 (che ad oggi costituisce, dopo più di 40 anni, il record europeo). Occorrerebbe ricordare anche Sara Simeoni, oro alle Olimpiadi di Mosca. Nel 2021, però, c’era qualcosa in più: non circa il valore sportivo, ma per quel che concerne il momento storico. Era un’Italia che voleva ripartire, quella di Tokyo, e a dircelo è stato un ragazzone bresciano, cresciuto sportivamente a Desenzano: a lui il primo oro italiano sui 100, pochi minuti dopo il volo olimpico di Gianmarco.
La favola italiana non finì lì. Venerdì 6 agosto, la staffetta italiana maschile della 4×100 formata da Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Lorenzo Patta e Fausto Desalu vince la medaglia d’oro. Con un tempo di 37,50, ha preceduto la Gran Bretagna (di un solo centesimo) e il Canada, terzo classificato. È la prima medaglia d’oro di sempre nella staffetta 4×100.
Chi scrive non ha assistito alla gara in televisione, ma stava guidando in autostrada. All’improvviso la A1 si è tinta di clacson, con auto affiancate a gioire, coi pugni chiusi. Ci sentivamo tutti veloci ed eleganti in curva, a passarci il testimone della vita. Già, perché tutti noi abbiamo qualcuno al quale affidare il nostro destino; e sarebbe bello, da lontano, vederlo avvolto dal filo di altri traguardi.
Il fotografo Giancarlo Colombo
Brianzolo tenace, Giancarlo inizia a lavorare presso una carrozzeria. Riverniciava auto di lusso, ma dentro di lui bussavano due grandi passioni: l’atletica e la fotografia. A vederlo così in forma ancora oggi, quasi lo immaginiamo correre per le campagne di Meda, per provare la maratona e anche le gran fondo (ha all’attivo due cento chilometri del Passatore). C’era però chi andava più forte di lui, così, complice anche una patologia ossea, ha dirottato i suoi interessi verso la fotografia. Anche Enza, allora fidanzata e oggi moglie, spinse Giancarlo al cambiamento; e fece bene. Iniziò una lunga gavetta, di camera oscura e reportage; questo fino ai mondiali di Helsinki dell’83. Una carriera era iniziata, costellata di successi e leggende immortalate. Giancarlo si trasforma in professionista vero, capace di divenire l’occhio che guarda: per chi c’era, per gli assenti, per coloro che avrebbero visto in futuro.
Da lui un grande insegnamento: «Fotografare l’atletica vuol dire correre lungo la pista per cercare il momento giusto. Nulla accade vicino a te; occorre la forza per costruirsi le immagini».
Giancarlo Colombo, note biografiche
Giancarlo Colombo nasce a Como nel 1959. Inizia la sua carriera di fotografo 25 anni fa. Frequenta a Milano le prestigiose scuole di fotografia "L'Immagine" ed "Il Castello".
Conseguito il Diploma, inizia la sua avventura in qualità di stringer, presso l'agenzia DFP. Si occupa prevalentemente di calcio minore. Dopo circa un anno si trasferisce presso l'agenzia Omega di Vito Liverani, fondatore, per altro, della storica agenzia Olympia e primo vero sportivo negli anni '40.
Nella nuova agenzia si occupa all'inizio di cronaca, ma con il tempo si specializza in ciò che egli ama davvero: la fotografia sportiva.
Pur seguendo lo sport italiano per eccellenza, il calcio, le sue vere passioni sono lo sport di fatica come l'atletica leggera e gli sport invernali.
Nel suo curriculum non si possono dimenticare 5 Mondiali di calcio, 5 Olimpiadi Invernali e 6 estive; oltre a tutti i campionati del mondo di sci, atletica, ciclismo, nuoto.
Ha conseguito nel 1990 il premio Angelo Moratti. considerato uno dei maggiori riconoscimenti nella fotografia sportiva. Nel 1996 una delle sue foto scattata durante le Olimpiadi di Atlanta è stata eletta dalla Rivista Runners World come una delle 10 foto migliori dell'anno.
Nel febbraio 2004 Giancarlo si aggiudica il riconoscimento "FOTOCRONISTA per l'anno 2004". Nel 2007 Giancarlo viene eletto uno dei 12 fotografi nel mondo nel settore dell' atletica leggera.
l'USSI- GLGS (Unione Stampa Sportiva Italiana) lo nomina "Miglior Fotografo Sportivo per il 2011" e il giornale Gazzetta dello Sport "Sport Weeck" elegge Colombo con una sua foto da ricordare per l'anno 2011.
Le fotografie
Olimpiadi di Tokio 2021. Il salto di Gianmarco Tamberi, oro olimpico. Ph. Giancarlo Colombo
Olimpiadi di Tokio 2021. L’esultanza di Marcell Jacobs, dopo l’oro nei cento metri. Ph. Giancarlo Colombo.