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LE STRISCE PEDONALI DI ABBEY ROAD

Non ne abbiamo parlato lo scorso anno, per via di “Fotografia da Leggere” (Visti e Scritti, di Ferdinando Scianna); ma la notizia è apparsa più volte in questa news. L’8 agosto 1969, i Beatles si fanno scattare la famosa foto sulle strisce pedonali di Abbey Road, per la copertina dell’omonimo album, che diventerà una delle più significative della storia del Rock.
Che dire? Quell’immagine ci ha sempre affascinato e l’attrattività è aumentata nel tempo. Anche l’anno, il 1969, è stato particolare: l’allunaggio e Woodstock sono due date entrate nella storia.

Andiamo con ordine. L’8 agosto 1969, verso le 11.30, il fotografo Iain Macmillan, salito su una scala, scattò la foto per l’album dei Beatles mentre i quattro attraversano le strisce pedonali di Abbey Road. Quell’immagine renderà celebre la strada in tutto il mondo. Per rendere omaggio a tale evento, nel dicembre del 2010 tali strisce pedonali sono state classificate come luogo protetto dall’English Heritage. Tale forma di tutela, che di solito viene concessa ad importanti edifici di alto valore storico, è stata data per la prima volta ad un tratto di strada.

I Fab Four (I favolosi quattro), sono stati un gruppo musicale rock britannico, originario di Liverpool e attivo dal 1960 al 1970. La formazione, composta da John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, ha segnato un’epoca nella musica, nel costume, nella moda e nella pop art. Secondo una stima del 2001, è risultato in assoluto il gruppo musicale di maggior successo commerciale, con vendite complessive che superano il miliardo di dischi e di musicassette, e per la rivista Rolling Stone i Beatles sono i più grandi artisti di tutti i tempi.

I Beatles al cinema

Fin dagli esordi, la personalità dei quattro e l’immagine mediatica che li aveva resi famosi ispirarono la possibilità di sfruttare anche cinematograficamente la notorietà del complesso. Nacquero così due pellicole, A Hard Day’s Night (1964) e Help! (1965), entrambe firmate da Richard Lester.
Dopo il fiasco della pellicola Magical Mystery Tour (1967), il film seguente, Yellow Submarine, fu diretto da George Dunning per la parte d’animazione e da Dennis Abey per le sequenze dal vivo. Il film, uscito nel 1968, ebbe un grande successo e segnò una tappa importante per il cinema d’animazione.
L’ultimo film dei Beatles – Let It Be – Un giorno con i Beatles – corrisponde a quello che fu il loro ultimo concerto. Il documentario è stato diretto da Michael Lindsay-Hogg nel 1969 e ha avuto un’irregolare distribuzione nell’aprile 1970, dopo cioè lo scioglimento informale del gruppo.

Abbey Road e George Harrison

In Abbey Road compaiono due canzoni a firma George Harrison, per cui ci sembra giusto dedicargli un po’ d’attenzione.
George Harrison è nato a Liverpool il 25 febbraio 1943. La sua famiglia era cattolica romana e lui è andato a scuola vicino a Penny Lane, la strada diventata una canzone dei Beatles (a firma Lennon - McCartney). A scuola, divenne amico di Paul McCartney. Fu lui a presentare George Harrison a John Lennon e George fu gradualmente invitato a suonare con The Quarryman, la band pre - Beatles.
Il padre elettricista e la madre al servizio di un negozio di drogheria, intuirono ben presto l'amore che George nutriva per la musica, così non lo ostacolarono nella sua passione; anzi, fecero in modo di acquistargli la prima "vera" chitarra elettrica, rigorosamente usata, una Gretsch modello "Duo Jet", che fa bella mostra sulla copertina dell'album "Cloud Nine". Si esercitava molto, George, e in poco tempo divenne un fenomeno di abilità.
George Harrison era il più giovane dei Beatles, aveva solo sedici anni quando incontrò John Lennon. Tuttavia, nel 1960, colse l'occasione di viaggiare con i Beatles per lavorare in Germania. Al loro ritorno nel Regno Unito nel 1963, i Beatles raggiunsero la fama internazionale, guidando una rivoluzione nella musica pop. Ovunque andassero i Beatles, avevano un enorme seguito di pubblico: il termine Beatlemania è stato introdotto per spiegare il fenomeno in chiave culturale e musicale. Sebbene leggermente meno famoso di Lennon e McCartney (a volte veniva chiamato il "tranquillo Beatle"), George Harrison era comunque riconosciuto, soprattutto tra le ragazze.

La maggior parte della musica registrata dai Beatles è stata scritta da McCartney o Lennon. Tuttavia, verso la fine degli anni '60, George divenne sempre più interessato alla scrittura di canzoni e Lennon e McCartney iniziarono ad accettare alcune canzoni di George negli album dei Beatles, come Help (La canzone di George era “I need you”) e Abbey Road. Le sue canzoni più famose includono “Here Comes the Sun” e “Something” (entrambe in Abbey Road). Tuttavia, molte delle sue composizioni non furono utilizzate dai Beatles, il che l’incoraggiò a perseguire una carriera indipendente e forse fu uno dei fattori che causarono lo scioglimento dei Beatles nel 1970.

Dopo lo scioglimento dei Beatles, George Harrison (che aveva allora solo ventisette anni) ha intrapreso una carriera da solista di successo. Nel 1970 pubblicò l'album che scalò le vette delle classifiche di vendita, “All Things Must Pass”; questo includeva il brano “My Sweet Lord”. George Harrison è morto di cancro ai polmoni nel 2001, nella casa di Ringo Star, a Beverly Hills (LA); e le sue ceneri sono state sparse sul Gange, secondo la tradizione indù.
George Harrison aveva sposato Pattie Boyd, modella e poi fotografa britannica. Era il 21 Gennaio 1966. E’ stata lei a ispirare la canzone “Something” e poi “Layla” e “Wonderful Tonight” di Eric Clapton.

Il fotografo Iain Macmillan

Iain Macmillan è nato a Carnoustie (cittadina scozzese) il 20 ottobre 1938. Dopo aver lasciato il liceo di Dundee nel 1954, ha lavorato come apprendista manager in una fabbrica locale di iuta, prima di studiare fotografia al Regent Street Polytechnic (ora University of Westminster).

E’ tornato a casa nel 1959 per fotografare gli appartamenti di Dundee e le scene di strada: immagini influenti di uno stile di vita che stava scomparendo. Il suo talento fu presto riconosciuto da riviste e editori, così all'inizio degli anni '60 ricevette numerose commissioni: da Lutterworth Press, Sunday Times, Plays & Players e Illustrated London News.

Più tardi nel decennio ha scattato le fotografie per un libro, The Sculpture of David Wynne, e per il catalogo della mostra di Wynne; mentre lavorava anche a un saggio fotografico sulla vita nella capitale. Il Libro di Londra (1966) contiene alcuni dei suoi lavori migliori e l’ha portato all'attenzione di Yoko Ono, che gli ha commissionato di fotografare la sua mostra alla galleria Indica, a St James's. Fu lì che Yoko incontrò John Lennon, che poi invitò Macmillan a fotografare la copertina dell'album Abbey Road dei Beatles.

Macmillan ha continuato a lavorare con la coppia Yoko e John su progetti come l'album Live Peace in Toronto (1969) e Sometime in New York City (1972). Ha anche collaborato al film Erection, un'animazione d’inquadrature di un hotel londinese in costruzione con una colonna sonora di John e Yoko. A New York, ha fotografato gran parte del lavoro d'avanguardia di Yoko, tra cui Fly, quando è stata rilasciata una campana di vetro piena di mosche e sono stati ritratti i luoghi in cui avrebbero dovuto atterrare.

Negli anni '80 le sue fotografie sono state esposte in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. La BBC ha usato il suo lavoro nella serie The Rock and Roll Years.

Nel 1993 Paul McCartney ha invitato Macmillan a scattare un'altra foto sulle famose strisce pedonali. Questa volta il Beatle era da solo con il suo cane. Macmillan ha contrastato la semplicità dell'immagine di Abbey Road includendo una squadra di poliziotti, fotografi della stampa e una folla vivace. L'immagine risultante è stata utilizzata per la copertina dell'album Paul is Live, smentendo così le voci sulla morte di McCartney.

Macmillan era modesto riguardo i propri successi. Ha mantenuto un affetto duraturo per Paul e Linda McCartney, che ha descritto come "la coppia più solida con i piedi per terra e inalterata che si possa immaginare".
E’ deceduto l'8 maggio 2006.

Le fotografie

La copertina dell’LP Abbey Road

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