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ANCORA SUL BACIO DI TIMES SQUARE

Il 14 agosto propone tanti personaggi famosi, fotografici peraltro. In quel giorno nascono Wim Wenders (1945), Horst Paul Horst (1906), Willy Ronis (1910), Lucien Clergue (1934), Terry Richardson (1965). Sempre il 14 agosto vede i natali la regista Lina Wertmuller (1928). Abbiamo già incontrato tutti, gli anni passati.

Oggi desideriamo occuparci di uno scatto iconico, diventato famosissimo: il Bacio in Times Square, catturato da Alfred Eisenstaedt il giorno della vittoria degli USA sul Giappone (14 Agosto 1945, alle 17 e 51 minuti), apparso sulla copertina di LIFE il 27 agosto 1945. Ne abbiamo parlato tre anni addietro e anche in altre occasioni, ma il desiderio di ripeterci è tanto.
Come abbiamo già detto, quell’immagine nasconde tanti segreti, tutti da verificare comunque, e sui quali non possiamo mettere le mani sul fuoco. Innanzitutto conosciamo il nome dell’infermiera, tale Greta Zimmer Friedman, deceduta nel 2016, all’età di 92 anni. Pare fosse un igienista dentale presso un dentista di Times Square. Non è tutto: la ragazza baciata non era la fidanzata del marinaio, che pure era presente al momento della fotografia. Lui si chiamava George Mendonça e, quando venne dato l’annuncio della fine delle ostilità, stava guardando un film con Rita, la vera compagna. Sentite le grida, i due escono in strada e lui, brillo dall’emozione, bacia l’infermiera. Rita perdonerà George, se è vero (come si dice) che i due si sarebbero uniti in un felice matrimonio.

Il famoso bacio di Alfred Eisenstaedt è nella copertina del libro “50 icone della fotografia” di Hans-Michael Koetzle - Edizioni Taschen. All’interno si parla a lungo dello scatto e delle vicende a esso legate. Ci faremo aiutare dal volume.

Da “50 icone della fotografia”
Le storie dietro gli scatti. Editore Taschen

New York, Times Square, 14 agosto 1945. Un giovane uomo bacia una giovane donna. A prestare fede alla fotografia, lui l’ha letteralmente ghermita in mezzo alla strada. Col braccio destro le cinge la vita, con il braccio sinistro piegato le tiene in posizione la testa e la bacia appassionatamente sulla bocca. La ragazza tenta di divincolarsi? Forse; ma ha il braccio destro incastrato tra il seno e il busto di lui, mentre la mano sinistra s’agita a mezz’aria all’altezza del fianco. La ragazza si è fatta bella per l’occasione, oppure indossa una divisa? In ogni caso è vestita tutta di bianco: bianco il vestito, bianche le scarpe, bianche le calze con la cucitura in evidenza che le segna la gamba. Pare che incespichi: ha perso l’equilibrio e porta indietro la gamba destra per bilanciarsi, il che conferisce alla fotografia un tocco di innegabile frivolezza. Le persone sullo sfondo osservano sorprese, ridono. Il dinamismo dell’azione scaturisce dalla tensione tra i due corpi. La fotografia, infatti, potrebbe anche essere interpretata come uno sfoggio di fascino e virile forza bruta ai danni della donna. La coppia, questo è certo, domina il centro della fotografia. Il messaggio è il bacio. Non si tratta di un bacio d’amore, ammesso che sia possibile stilare una classifica dei baci, ancorché vaga. E’ un bacio che esprime la gioia di vivere, l’esultanza. Si lega all’esaltazione di un momento storico, senza il quale probabilmente i due giovani non si sarebbero mai incontrati. Pochi istanti dopo s separeranno, forse si guarderanno negli occhi e si sorrideranno, per poi riprendere ognuno la propria strada e non incontrarsi mai più.

La guerra è finita, l’annuncio era arrivato da Radio Tokyo con le parole Hirohito. Non si trattava di una guerra qualunque, ma la più crudele, sanguinaria e devastante nella storia dell’umanità. Il conflitto non conosceva precedenti, anche dal punto tecnologico, culminato col lancio di due bombe atomiche. L’immagine di Eisenstaedt esprime a modo suo la gioia per la pace, espressa dall’esuberanza privata: un capolavoro per questo.

Alfred Eisenstaedt, note biografiche

Alfred Eisenstaedt nasce a Dirshau, oggi in Polonia, il 6 dicembre 1898. Già all’età di tredici anni scattava le prime fotografie con una Eastman Kodak.
Nel 1935 migrò negli Stati Uniti, dove iniziò a lavorare come freelance per Harper's Bazaar, Vogue, Town and Country e altre pubblicazioni. Nel 1936, fu assunto, insieme a Margaret Bourke-White, Peter Stackpole e Thomas McAvoy, come fotografo per la neonata rivista LIFE. Eisenstaedt è rimasto a LIFE per i successivi quarant’anni, continuando a lavorare come fotoreporter fino a ottanta.
Eisenstaedt amava lavorare a luce naturale. E’ stato anche tra quegli europei che hanno aperto la strada all'uso della fotocamera 35 millimetri nel fotogiornalismo. A differenza di molti fotoreporter del dopoguerra, non preferiva un particolare tipo di evento: era un generalista. Per questo motivo, veniva preferito dagli editori.
Non faceva uso dell’esposimetro, almeno così diceva spesso. Consigliava di investire in pellicola: metri, chilometri; e di sperimentare. Secondo lui, l’esperienza avrebbe forgiato il fotografo, non la tecnica.
Le sue immagini vivevano di una composizione semplice e accurata; spesso risultante da tanti soggetti che si ripetono, in armonia; per questo sono diventate documenti preziosi della sua epoca: sia in ambito storico, che estetico.
Alfred Eisenstaedt ha continuato a scattare fotografie sino alla sua morte, avvenuta all'età di 97 anni, il 24 agosto 1995 nella città di Oak Bluffs, nel Massachusetts.

Il bacio di Times Square al cinema

Il bacio di Alfred Eisenstaedt, come fotografia, è apparso anche in un film. Stiamo parlando di “Una notte al museo 2 – La Fuga”, del 2009. Lì viene evocata anche l’aviatrice Amelia Earhart, nell’interpretazione dell’attrice di Amy Adams. La pellicola (si dice ancora così?) è di sicuro gradimento. A noi appassionati di fotografia è piaciuta la scena nella quale i due attori principali, per scappare, entrano nell'immagine di Alfred Eisenstaedt, (V-J Day in Times Square, 1945). Sarà Larry Daley (guardiano del museo, interpretato da Ben Stiller) a baciare l’infermiera, stravolgendo il racconto dell’immagine.
Interessante rimane l’adattamento italiano, che prevede un riferimento a Silvio Berlusconi e un altro al calciatore Totti.

Le fotografie

Il Bacio di Times Square, copertina di LIFE. Ph. Alfred Eisenstaedt
Il Bacio di Times Square, copertina del volume “50 icone della fotografia”. Edizioni Tashen. Ph. Alfred Eisenstaedt .

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