FOTOGRAFIA DA LEGGERE …
In questo ultimo lunedì d’agosto, ci concediamo un altro libro da leggere e vedere. Si tratta di “Fotografie di viaggio”, di Georges Simenon (Archinto Editore).
Non abbiamo mai nascosto la nostra simpatia per Georges Simenon, che per noi è diventato un autore “defaticante”. Sul comodino è sempre pronto un suo romanzo, da iniziare magari dopo aver terminato la lettura di una biografia, di un saggio o di altro. Le preferenze nascono pian piano, non sempre per una ragione oggettiva. Di Simenon ci è sempre piaciuta la narrazione descrittiva, anche nei tanti “Maigret” che ha pubblicato. Nelle sue parole leggiamo spesso delle fotografie raccontate, e questo ci è sempre piaciuto. Per il resto, non riconosciamo nelle trame dei romanzi un fattore attrattivo: quasi tutte organizzate come un piano inclinato, dal finale infausto.
Simenon, peraltro colto fotograficamente, veniva ritratto di frequente; questo in un periodo nel quale l’immagine non era ancora importante come oggi. Il suo personaggio, quello dell’autore, sicuramente ne trasse beneficio, anche sul versante del successo editoriale.
Una lettura delle fotografie
Nella parte introduttiva del volume leggiamo quanto segue: «Sembra che nel realizzare queste immagini il fotografo si sia comportato come quando componeva i suoi romanzi: privilegiando l’immediatezza della scrittura nel momento creativo. In effetti è il bisogno di raccontare che guida lo scatto. In più di un’occasione sono tante le immagini che raccontano la stessa azione, la stessa sequenza, senza per questo essere una ripetizione degli scatti in vista di una scelta successiva. L’immagine è pensata non solo per se stessa, ma anche in relazione alle altre». Anche questo è racconto.
Georges Simenon fotografo
Ecco altre parole dal libro: «In parecchi dei suoi scritti autobiografici, Simenon è molto chiaro quando parla dei suoi grandi viaggi che ha compiuto intorno al mondo: niente avventura, niente di pittoresco, nessuna scoperta. Forse l’attrazione esercitata dalle immagini dello scrittore belga nasce proprio da quanto detto prima: non vi è nessuna ricerca di sfondi insoliti, di effetti estetici o di inquadrature sofisticate, ma solo una registrazione diretta della realtà, nata dal desiderio di incontrare lo sguardo dell’altro. Qualunque sia il paese, qualunque sia la regione, si produce una visione, una sorta di invito al viaggio interiore, il desiderio di un altrove in luoghi privilegiati dove è possibile incontrare l’uomo e il suo destino».
La sinossi del libro
Non tutti sanno che Georges Simenon, oltre ad essere lo straordinario scrittore che conosciamo, ha scattato più di duemila fotografie nel corso di lunghi viaggi e crociere in ogni parte del mondo. Erano gli anni in cui, accanto all'attività di giornalista e reporter, componeva i suoi primi romanzi. Il volume ci offre un'ampia e interessante selezione di queste immagini, inedite per il pubblico italiano e mai esposte durante la vita dello scrittore.
Le fotografie risalgono agli anni 1931-1935 e testimoniano di un desiderio di cogliere in presa diretta le molte realtà del mondo, senza artifici, senza retorica, con l'immediatezza di uno sguardo pronto e curioso. Niente di sensazionale o di pittoresco, nessuna ricerca estetica. I testi che le accompagnano inquadrano le occasioni in cui sono state realizzate e le collegano al contesto letterario dell'opera di Sìmenon, mettendo in luce le tante analogie dei due linguaggi, quello della scrittura e quello della fotografia: lucidità, assoluta mancanza di enfasi, sensibilità per uomini e cose, spontaneità e semplicità. Gli istanti catturati da Simenon sono veri racconti per immagini, sia che si tratti di paesaggi o di visioni di città deserte, di gruppi umani o del ritratto di un unico personaggio colto nell'essenzialità di un attimo.
Georges Simenon, note biografiche
Georges Simenon è nato a Liegi il 13 febbraio 1903. Nel 1919 iniziò a lavorare come giornalista per un quotidiano di Liegi e dopo il servizio militare pubblicò il suo primo romanzo sotto lo pseudonimo di Georges Sim. Tra il 1921 e il 1934 scrisse quasi 200 romanzi, che pubblicò con più di una dozzina di pseudonimi. Simenon si trasferì a Parigi nel 1924 e nel 1930 iniziò la famosa serie di romanzi polizieschi Maigret, che pubblicò con il proprio nome. Attraverso le dozzine di romanzi in cui appare, così come attraverso molti film e adattamenti televisivi degli stessi, l'ispettore Maigret, della questura di Parigi, è diventato famoso quanto Sherlock Holmes.
Per molti critici, tuttavia, i migliori romanzi di Simenon sono quelli che esulano dalla serie di Maigret. Simenon è soprattutto un narratore; i suoi lettori sono immediatamente presi dal desiderio di sapere "cosa succede dopo" e dall'atmosfera avvincente.
Simenon si ritirò dalla scrittura di narrativa nel 1974, dopo aver prodotto una serie di romanzi, racconti, diari e altre opere. Il premio Nobel André Gide l’ha definito "forse il più grande e genuino romanziere della letteratura francese di oggi".
Georges Simenon è deceduto a Losanna, in Svizzera, nel 1989.
Le fotografie
Mar Nero. Uno scalo in Crimea sulla rotta per la Georgia. Georges Simenon.
Copertina del libro “Fotografie di viaggio”, di Georges Simenon (Archinto Editore).