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BUON COMPLEANNO ELVIS

Il 21 settembre del 1995 viene pubblicato “Buon compleanno Elvis”, di Luciano Ligabue; il suo quinto album. In estate era stato lanciato il singolo “Certe notti”, un grande classico del repertorio di “Liga”, poi inserito nel disco.
Buon Compleanno Elvis è stato senza dubbio l’album della consacrazione di Luciano Ligabue, che nel frattempo aveva cambiato pelle, maggiormente orientato verso il rock americano, con tante tinte blues.

Ascoltiamo spesso il brano “Certe notti”, per ragioni affettive oltre che musicali. Ne riconosciamo l’Emilia giovanile, quella della “macchina calda” che ti portava dove voleva. Col buio tutto cambiava: le strade, i luoghi, le persone. C’era tanta America, in quelle ore, con una strada lunga a confondersi con l’orizzonte, popolata di bar, Autogrill, di posti già conosciuti e confortevoli. Le stagioni non erano importanti: neve, nebbia o caldo schiudevano un “sud” percepibile da pochi in una regione operosa di natura. Il West, quello Americano, era più vicino, quasi a portata di mano. Del resto: «La radio che passa Neil Young sembrava aver capito chi sei». C’era poi l’amica pronta a leccarti le ferite, perché la notte emiliana accendeva i pensieri e quei sentimenti. Sarebbe bello tornare indietro, ma oggi tutto è diverso. Già il telefono rende virtuali gli incontri, un tempo solo oggettivi; e quei posti forse non esistono più. Tornarvi vorrebbe dire diventare profughi di un’esistenza, reduci di una gioventù non procrastinabile, nonostante il West sia ancora lì, dietro l’angolo. Basta ascoltarlo.

Per le fotografie ci siamo rivolti a un ritratto di Guido Harari, del 1995. L’interpretazione è schietta, sincera. Ne esce un’artista riflessivo, pronto a tutto. Del resto in quell’anno avveniva una svolta e il bello doveva ancora arrivare.

Luciano Ligabue, note biografiche

Nato a Correggio nel 1960, ha cominciato a frequentare la musica attraverso l’esperienza giovanile nelle radio locali della provincia emiliana per approdare alla sua prima band, gli Orazero, nella seconda metà degli anni ’80. Dopo l’esaltante militanza sui palchi dei piccoli festival ‘di base’, Ligabue vive il suo primo momento di gloria con la pubblicazione, nel 1988, del primo 45 giri in vinile: 1000 copie contenenti i due brani “Anime in plexiglass” e “Bar Mario”.

Occorre attendere due anni per il debutto ufficiale che arriva nel 1990 con l’album “Ligabue“, registrato con una band completamente nuova (che assumerà la denominazione ClanDestino) e un sound sorprendentemente maturo. L’album, anticipato dal singolo “Balliamo Sul Mondo” diventa uno degli esordi di maggior successo nella storia della discografia italiana. Fin dal suo primo lavoro Ligabue mette in luce una formula originale, in grado di unire un’attitudine schiettamente rock a una finezza narrativa di scuola cantautorale. Al primo album segue un tour che dura quasi ininterrottamente per tre anni, con 250 concerti in giro per l’Italia nel periodo compreso tra il 1990 e il 1993.
La sua presenza nella scena musicale italiana si consolida con altri due album: “Lambrusco, Coltelli Rose & Popcorn” (1991) e “Sopravvissuti e Sopravviventi” (1993). I brani scritti da Ligabue assomigliano a racconti brevi, d’impronta fortemente descrittiva, animati da personaggi letterari protagonisti di storie di resistenza umana ambientate in una piccola città eterna, tra bar e stazioni ferroviarie, tra il sogno della fuga e il bisogno di rimanere radicati nella propria terra.
In seguito, Ligabue pubblica un album composto prevalentemente da collaborazioni e brani già editi, “A che ora è la fine del mondo?” (1994), chiudendo l’esperienza con i ClanDestino.

Il 1995 coincide col più clamoroso exploit della carriera di Ligabue che cambia completamente l’assetto della sua band (il cui nome per tutti sarà La Banda), e dà vita a un album destinato a lasciare una traccia profonda nella cultura popolare: “Buon Compleanno Elvis“. Il disco supera il milione di copie, rimane stabilmente nella classifica degli album più venduti per 15 mesi e tutti i suoi brani entrano nella programmazione delle radio italiane. “Certe Notti“, primo singolo estratto dall’album, verrà cantata in un singolare duetto con Luciano Pavarotti sul palco del Pavarotti & Friends.
Nell’estate de 1997 Ligabue debutta a San Siro: il concerto nello stadio milanese stabilisce un primato con i suoi 110.000 spettatori in due date.

Quasi contemporaneamente Ligabue debutta – con altrettanto successo – nella scrittura: la raccolta di racconti “Fuori e Dentro il Borgo“, ambientati nello stesso microcosmo di provincia in cui nascono le ispirazioni di molti dei suoi brani, gli consente di ampliare il suo spettro narrativo. Nel 1998 i racconti del libro diventano la traccia di base per la sceneggiatura del film “Radiofreccia“.Il film racconta uno spaccato dell’Emilia e dell’Italia nella seconda metà degli anni ’70 e riscuote consensi unanimi, dal botteghino alla critica, aggiudicandosi 3 David di Donatello e 2 Nastri d’Argento ed entrando, nel 2006, nell’archivio cinematografico permanente del MoMa di New York.

Il 2002 vede Ligabue dirigere il suo secondo film, “Da zero a dieci” che viene proiettato durante il Festival del Cinema di Cannes. Nella colonna sonora spicca la canzone “Questa è la mia vita” che, inizialmente concepita esclusivamente per il film, entra a far parte del settimo album in studio di Ligabue, “Fuori come va?” (2002) e dà avvio a una nuova serie di concerti che culmina in un tour senza precedenti in Italia.

Il 2004 è l’anno della pubblicazione del primo romanzo di Luciano Ligabue, “La neve se ne frega” che vende 200.000 copie e riceve importanti riconoscimenti tra i quali si annoverano il Premio Fregene e il Premio Fernanda Pivano.
Nel 2005, in contemporanea con l’uscita dell’ottavo album in studio “Nome e Cognome“, si celebra al Campovolo di Reggio Emilia, nella terra in cui la poetica e l’estetica di Ligabue sono profondamente radicate, un evento che entra negli annali: il 10 settembre 165.264 persone partecipano al concerto che segna il ritorno del ‘Liga’ e stabilisce il record europeo per biglietti venduti da un singolo artista.

Nel 2010 esce “Arrivederci, Mostro!” accompagnato come sempre da una serie di concerti. Il 2011 è l’anno di Campovolo 2.0, un nuovo bagno di folla che coinvolge, sul palco allestito per lo show (una struttura colossale, lunga 90 metri), tutti i musicisti che lo hanno accompagnato nella carriera: gli Orazero, i Clandestino, La Banda e Il Gruppo che lo accompagna stabilmente dal 2008. Dal concerto è tratto il primo film italiano che racconta uno show musicale in 3d e un triplo album “Campovolo 2.011” contenente tutti i 32 brani in scaletta, compresi i tre inediti nella versione studio.

Le principali novità del 2012 sono sul fronte del live, con un mini-tour che vede l’esordio di Ligabue alla Royal Albert Hall di Londra e su quello editoriale, con la pubblicazione della seconda raccolta di racconti: 15 anni dopo “Fuori e dentro il borgo” esce “Il Rumore dei Baci a Vuoto“. Il 2012 sarà ricordato anche per un altro grande evento che vede ancora una volta Ligabue impegnato per un’iniziativa di solidarietà: il concerto ‘Italia Loves Emilia’, un raduno che si svolge al Campovolo di Reggio Emilia, a pochi chilometri dall’epicentro del sisma del 20 maggio di quell’anno. Al concerto partecipano tutti i più importanti artisti della scena musicale italiana: con Ligabue sono coinvolti Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Tiziano Ferro, Giorgia, Jovanotti, Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro, Nomadi, Renato Zero, Zucchero. L’evento benefico vede la partecipazione di oltre 150mila spettatori.

A settembre 2013 Ligabue torna all’Arena di Verona per sei spettacoli sold out con l’orchestra.
Il 19 settembre 2015, 150.000 persone partecipano alla speciale Festa per i 25 anni di carriera nel terzo concerto a Campovolo.
A novembre 2016 esce “Made In Italy”, che è anche il terzo film scritto e diretto da Ligabue con protagonisti Stefano Accorsi e Kasia Smutniak. La pellicola esce a gennaio 2018.
L’8 marzo 2019 esce “Start”, nuovo album con 10 brani inediti, immediatamente disco di platino seguito da altri due singoli di grande successo: “Certe Donne Brillano” ancora una volta direttamente al primo posto della classifica dei brani più trasmessi con 5 settimane al numero uno e “Polvere Di Stelle” che affiancherà la promozione del tour estivo negli stadi.

Il 2020 è per Ligabue l’anno di grandi festeggiamenti per i suoi 30 anni di straordinaria carriera. Viene così annunciato l’evento “30 ANNI IN UN GIORNO” che inaugurerà anche la nuova RCF ARENA al Campovolo di Reggio Emilia. I 100.000 biglietti disponibili vanno sold out quasi un anno prima. L’appuntamento è fissato al 12 settembre ma l’emergenza Covid-19 costringe a posticiparlo al 19 giugno 2021, modificando il titolo in “30 ANNI IN UN (NUOVO) GIORNO”.

(Fonte sito ufficiale dell’artista).

Il fotografo Guido Harari, la passione e oltre

Molte volte, in fotografia, sentiamo parlare di passione, ma spesso questa scalda, motiva, induce, esalta; non andando oltre. Per molti resta uno spazio invalicabile tra l’esistere e il percepire, come se il sentimento rappresentasse unicamente uno strumento da utilizzare alla bisogna. Per Guido non è così: lui della passione si nutre, vive, opera. Non a caso, le sue idee vanno oltre, anche al di là dello spazio temporale della sua vita. Ci dice che vorrebbe essere nato prima, per trovarsi “in fase” con gli anni ’60. No, non si tratta di un rimpianto, bensì di un riflesso verso uno sguardo allargato: sempre propenso all’oltre, alla scintilla che illumina l’anima.
Per finire, ecco il ritratto: che lui ama sin dal contatto, dall’incontro. Spesso lo chiude con l’inquadratura, perché gli piace esserci, per sentirsi percepito. E allora la forza è tutta lì: tra piccolo e grande, tra dentro e fuori, tra interiore ed esteriore. Lui, Guido, cerca sempre; nutrendosi di passione. Sta a noi cercarlo, magari in un ritratto chiuso: per giunta in B/N. C’è un moto perpetuo nel suo creare, un movimento continuo. Saltiamoci sopra: è meglio.

Guido Harari, note biografiche

Guido Harari nasce al Cairo (Egitto) nel 1952. Nei primi anni Settanta avvia la duplice professione di fotografo e di critico musicale, contribuendo a porre le basi di un lavoro specialistico, sino ad allora senza precedenti in Italia. Dagli anni Novanta il suo raggio d'azione contempla anche l'immagine pubblicitaria, il ritratto istituzionale, il reportage a sfondo sociale. Dal 1994 sono membro dell'Agenzia Contrasto. Ha firmato copertine di dischi per Claudio Baglioni, Angelo Branduardi, Kate Bush, Vinicio Capossela, Paolo Conte, David Crosby, Pino Daniele, Bob Dylan, Ivano Fossati, BB King, Ute Lemper, Ligabue, Gianna Nannini, Michael Nyman, Luciano Pavarotti, PFM, Lou Reed, Vasco Rossi, Simple Minds e Frank Zappa, fotografato in chiave semiseria per una storica copertina de «L’Uomo Vogue». È stato per vent’anni uno dei fotografi personali di Fabrizio De André. Ha al suo attivo numerose mostre e libri illustrati tra cui Fabrizio De André. E poi, il futuro (Mondadori, 2001), Strange Angels (2003), The Beat Goes On (con Fernanda Pivano, Mondadori, 2004), Vasco! (Edel, 2006), Wall Of Sound (2007), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli, 2007).
Di lui ha detto Lou Reed: "Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido”. “So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento”. “Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi”. “Considero Guido un amico, non un semplice fotografo".

Le fotografie

Copertina del disco “Buon compleanno Elvis”.
Luciano Ligabue, fotografato da Guido Harari. Correggio, 1995.

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