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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Consueto appuntamento del lunedì con “Fotografia da Leggere”. Riprendiamo la rubrica con un po’ di titubanza, perché la nostra non sarà una proposta, ma semplicemente l’esplicitazione di un metodo, riscontrabile nel volume di oggi ma anche in altri lavori similari.
Andiamo con ordine, il libro che abbiamo tra le mani è “Manuale Hasselblad”, di H. Freytag (Edizioni Effe). La copertina è rigida, ma le informazioni sono poche. Solo nella “quarta” si legge: «Questo libro descrive tutti oi modi di funzionamento degli apparecchi Hasselblad e dei numerosi accessori che compongono questo sistema. Si tratta di un manuale di fotografia scritto in funzione dei vari campi di applicazione del sistema Hasselblad, che vanno dalla fotografia scientifica alla fotografia di pubblicità e di moda, al fotogiornalismo alla fotografia della luna!».
Già, la luna. Ai tempi, nelle riviste di settore si leggevano grosso modo queste parole (andiamo a memoria): «Volete un’Hasselblad gratis? Andate sulla luna». Sì, perché gli astronauti della prima missione d’allunaggio avevano riportato indietro solo i magazzini, lasciando sul satellite terrestre corpi e obiettivi.
Ricordiamolo per i pochi che non lo sanno. La fotocamera svedese è una scatola, alla quale vanno aggiunti l’obiettivo e il dorso porta-pellicola. La visione dell’inquadratura avviene dall’alto, come in altre medio formato.
Sfogliamo rapidamente le pagine, ingiallite com’è giusto che sia. L’odore del volume accentua la nostalgia: non per il tempo passato e nemmeno per il respiro analogico; il metodo ci convince, perché per spiegare una fotocamera (e il suo sistema) si è costruito un manuale di fotografia, bello da leggere e consultare.

Continuiamo a curiosare tra le pagine. Ogni tanto vengono riportate delle fotografie d’autore (ne riportiamo due), il che costituisce una ricchezza. Riconosciamo la nostra scrittura giovanile nelle note a lato: considerazioni semplici, banali lette oggi; ma indicative del fatto che ogni volta, di fronte a un libro di questo tipo, si ripartiva nuovamente dal principio.
Sfogliamo ancora e incontriamo tanti disegni: chiari ed espliciti. Alla fine, tuffiamoci nei capitoli da “corso”: Azione e movimento; Ritratto; Paesaggi e panorami; Fotografia notturna, Telefotografia; Fotografia all’infrarosso; Architettura; Macrofotografia; Nature morte; Riproduzione; Fotomicrografia; Fotografia subacquea; Fotografia scientifica e applicata.

Il desiderio è ora quello di andare ad aprire la borsa con l’Hasselblad dentro. I magazzini probabilmente saranno ancora carichi e riconosceremo la fotocamera dall’odore. Nostalgia? No, lo ripetiamo. Ci piacerà riscoprire una gestualità antica e anche quella lentezza che permeava tutto il processo fotografico, valori che possiamo riscoprire anche oggi con una “digitale” in mano: semplice, affidabile, qualitativa, assoluta.

Hasselblad, la storia
(Fonte: sito ufficiale)

La storia di Hasselblad inizia nel 1841, sessantacinque anni prima della nascita di Victor Hasselblad. Il bisnonno di Victor, Fritz Victor Hasselblad, fondò la società commerciale F.W. Hasselblad & Co a Göteborg, in Svezia. L'azienda iniziò a importare forniture come materiali e macchine per cucire, accessori da viaggio, articoli per la casa e simili. Nel 1885, il figlio di Fritz Viktor, Arvid Viktor, incontrò George Eastman, fondatore della Eastman Dry Plate & Film Company (che poi sarebbe diventata Kodak nel 1888), mentre era in luna di miele a Londra. Con un accordo suggellato da una stretta di mano, F.W. Hasselblad & Co è diventato il distributore esclusivo dei prodotti fotografici Eastman Dry Plate & Film Company. Nel 1908, F.W. Hasselblad & Co si separò dal settore fotografico e fondò una nuova società, Hasselblad Fotografiska AB, per soddisfare la domanda di prodotti fotografici.

Nel 1906, il nipote di Arvid Viktor, Victor Hasselblad, nacque come erede naturale dell'azienda fotografica della famiglia Hasselblad. A 18 anni, Victor fu ritirato dalla scuola e mandato a Dresda, in Germania, per conoscere l'industria delle fotocamere e la produzione di ottiche. Il giovane Victor vagò per il mondo, trascorrendo questo periodo della sua vita come apprendista nel settore delle macchine fotografiche. Prima in Germania e Francia, poi negli Stati Uniti, ha lavorato in fabbriche di macchine fotografiche e pellicole, laboratori di sviluppo e negozi di macchine fotografiche.

I legami della famiglia Hasselblad diedero al giovane Victor un accesso unico al socio in affari della sua famiglia, George Eastman. Eastman, uno degli imprenditori più visionari e di successo del mondo e fondatore della Kodak Company, perfezionò la pellicola in rotolo e fu una delle figure più importanti nel mondo della fotografia. Nel 1926, l'uomo d'affari assunse Victor come suo protetto presso la sede della Kodak a Rochester, New York.
Dopo essere tornato in Svezia, Victor incontrò e sposò Erna Nathhorst nel 1934.

Tornato in Europa, Victor si è avventurato alla ricerca di uccelli rari da fotografare. Fin da piccolo ha avuto la passione per il birdwatching e la fotografia naturalistica. Nel 1935 pubblicò un libro intitolato Flyttfågelstråk (Passaggio degli uccelli migratori). Conteneva varie foto di uccelli in volo, una rarità per l'epoca.
Nel 1937, Victor Hasselblad aprì il suo negozio fotografico, giustamente chiamato Victor Foto, nel centro di Göteborg. Il negozio era completo di un laboratorio fotografico e fu il suo primo passo in avanti nella sua attività indipendente dalla famiglia.

La prima fotocamera prodotta da Victor fu la HK-7 nel 1941 con il nome originale dell'azienda, Ross AB. Il governo svedese si era rivolto a Victor con il compito di sviluppare una macchina fotografica per delle riprese aeree. Dopo la guerra, la produzione di macchine fotografiche a uso militare venne commutato nella produzione di apparecchi civili.

Nel 1943, Victor rilevò F.W. Hasselblad & Co, diventandone proprietario e amministratore delegato. L'accordo includeva anche la società Hasselblad Fotografiska AB.
Durante la sua vita, Victor ha introdotto alcune delle fotocamere più iconiche della storia, inclusa la prima fotocamera consumer Hasselblad, la 1600F, insieme alla 1000F, alla 500C e alla 500 EL. Il nome Hasselblad è diventato sinonimo della massima affidabilità della fotocamera e qualità dell'immagine.

Nel 1978, Victor Hasselblad morì all'età di 72 anni. Nel suo testamento, lasciò la maggior parte della sua considerevole fortuna alla Fondazione Erna e Victor Hasselblad. Lo scopo della fondazione è quello di promuovere la ricerca e l'insegnamento accademico nel campo delle scienze naturali e della fotografia. Il premio fotografico annuale, The Hasselblad Foundation International Award in Photography, è uno dei premi fotografici più prestigiosi al mondo e un degno memoriale di Victor e del mondo della fotografia che amava così tanto.

Le fotografie

All’interno del libro. Due ritratti di Steve Nichols.
Copertina del volume “Manuale Hasselblad”, di H. Freytag (Edizioni Effe).

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