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LA VENERE IMPERIALE

Per la notizia di oggi abbiamo chiesto aiuto al cinema. La Venere Imperiale è il titolo di un film biografico, che narra della vita di Paolina Bonaparte, nata ad Ajaccio il 20 ottobre del 1780. La pellicola è del 1962, diretta da Jean Delannoy; la vedevamo spesso in TV durante il monopolio RAI. Il ruolo della nobildonna è interpretato da Gina Lollobrigida, con il quale ha vinto il David di Donatello e il Nastro d'argento.

La trama del film

Paolina Bonaparte, la sorella prediletta di Napoleone, è una fanciulla esuberante ed amante della bella vita. La sua leggerezza provoca irritazione nella cognata Giuseppina, che vedendosi sottrarre un certo Canouville, suo amante, decide di convincere Napoleone d imporre un marito alla sorella. Così avviene, Paolina sposa il maresciallo Leclerc.
Il matrimonio non muta il carattere della giovanissima sposina e per evitare lo scandalo, i coniugi Leclerc vengono mandati alle Antille. Qui Paolina resta vedova e ritorna a Parigi dove sposa il principe Borghese. Con il nuovo marito si trasferisce a Roma ed anche qui prosegue la sua vita improntata alla massima leggerezza e dà grande scandalo arrivando a posare nuda per lo scultore Canova. Questa statua viene vista da Canouville, che si trova a Roma, e subito tra i due comincia una relazione, che ha termine solamente con il precipitare degli avvenimenti internazionali.
C'è la campagna di Russia. Canouville muore e Napoleone è sconfitto. Paolina sarà l'unica della famiglia a seguire il fratello all'isola d'Elba e ad aiutarlo nella fuga. L'ultimo amore della principessa sarà il musicista Giovanni Pacini.

Paolina Bonaparte, il Canova e gli ultimi anni

Grazie alla statua scolpita da Canova, che la ritrae come una Venere vincitrice, si conferma la sua fama di donna galante. Posa nuda per il grande scultore e a chi le chiede, come fosse andata , lei rispondeva: "Tutto bene, l'ambiente era ben riscaldato".

A dispetto della sua fama di frivolezza, Paolina sfodera una enorme forza di carattere nello schierarsi accanto al fratello nei momenti di difficoltà: condivide con lui l'esilio sull'isola d'Elba, tenta persino di raggiungerlo a Sant'Elena.

La sua salute peggiora. Intervallerà il soggiorno romano con periodi di cura in Toscana, ai bagni di Lucca e Pisa, dove l'accompagna l'ultimo dei suoi amanti: il musicista Giovanni Pacini. Nel 1824 supplica nuovamente il marito di venirle in aiuto. Camillo, nonostante l’annullamento del matrimonio presso la Sacra Rota, le apre le porte del suo palazzo fiorentino.
Paolina Bonaparte muore pochi mesi dopo a Villa Fabbricotti (Firenza) il 9 giugno del 1825, all'età di 44 anni.

Il fotografo David Seymour

David Szymin (poi Seymour) è nato il 20 novembre 1911 a Varsavia, da una famiglia di editori che producevano opere in yiddish ed ebraico. La sua famiglia si trasferì in Russia allo scoppio della prima guerra mondiale, per poi tornare a Varsavia nel 1919.
Dopo aver studiato stampa a Lipsia, e poi chimica e fisica alla Sorbona, negli anni '30, Szymin decise di rimanere a Parigi. David Rappaport, un amico di famiglia che possedeva la pionieristica agenzia fotografica Rap, gli prestò una macchina fotografica. Una delle prime storie fotografate da Szymin (sui lavoratori notturni) trasse ispirazione dalla Paris de Nuit di Brassaï (1932). Szymin, o "Chim", ha così iniziato a lavorare come fotografo freelance. Dal 1934, i suoi racconti illustrati apparvero regolarmente su Paris-Soir and Regards. Tramite Maria Eisner, e la nuova agenzia dell'Alleanza, Chim ha incontrato Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

Dal 1936 al 1938 Chim ha documentato la Guerra Civile Spagnola e, a conflitto finito, si recò in Messico su incarico di un gruppo di emigrati repubblicani spagnoli. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, si trasferì a New York, dove adottò il nome David Seymour. Entrambi i suoi genitori vennero uccisi dai nazisti. Seymour ha prestato servizio nell'esercito degli Stati Uniti per tre anni (1942-45), ricevendo una medaglia al valore per il suo lavoro nell'intelligence. Nel 1947, insieme a Cartier-Bresson, Capa, George Rodger e William Vandivert, ha fondato l’agenzia Magnum Photos. L'anno successivo è stato incaricato dall'UNICEF a ritrarre i bambini europei bisognosi. Ha continuato a fotografare in tutta Europa, comprese le star di Hollywood che si recavano nel vecchio continente. Ha documentato anche l'emergere dello Stato di Israele. Dopo la morte di Robert Capa, è diventato il nuovo presidente di Magnum. Ha ricoperto questo incarico fino al 10 novembre 1956, quando, viaggiando vicino al Canale di Suez per documentare uno scambio di prigionieri, è stato ucciso dal fuoco delle mitragliatrici egiziane.

(Fonte Magnum Photos)

«La mia vita è sempre stata un insieme di pezzi sconclusionati, sto provando a darle un senso con tutte le mie forze». Così scrive David Seymour alla sorella Eileen nel 1948.
Non viveva con uno spirito sereno, Seymour; anzi, la sua esistenza è sempre stata accompagnata da un malessere interiore. Forse per questo sapeva leggere nel cuore delle persone, riuscendo a percepire le emozioni dei suoi soggetti. Avrebbe poi trasferito tutto su pellicola, regalandoci le immagini che conosciamo.

Le fotografie

Paolina Borghese come Venere vincitrice, scultura neoclassica di Antonio Canova, eseguita tra il 1805 e il 1808 ed esposta alla Galleria Borghese di Roma.
David-Seymour. Bernard Berenson osserva la statua di Paolina Borghese di Antonio Canova alla Galleria Borghese di Roma.

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