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FOTOGRAFIA DA LEGGERE …

Appuntamento un po’ particolare quello di questo lunedì, che ci viene in aiuto anche per quanto accadde il 23 ottobre 1956. In quella data ebbe inizio la rivoluzione ungherese, poi soffocata nel sangue dai russi. Il 4 novembre i carri armati sovietici, su ordine di Kruscev, invaderanno le vie di Budapest. Alla fine si conteranno 30.000 morti. Dal 1989, con l'avvento della democrazia, il 23 ottobre è festa nazionale.

Per tornare alla lettura, tempo addietro, presso un mercatino, abbiamo trovato una copia (edizione speciale) di EPOCA, il LIFE italiano, datata 11 novembre 1956 (ne abbiamo fatto cenno nel 2020). La curiosità ci spinse all’acquisto: ne valse la pena. All’interno trovammo un ampio servizio (30 pagine) circa le tragiche giornate di Budapest. Le firme del pezzo erano di Massimo Mauri (giornalista) e Mario De Biasi (fotografo), accoppiati nella fotografia d’inizio articolo. Immagini e parole si trainavano a vicenda, in un racconto rafforzato: una delizia da leggere e guardare.
Ricordiamo che Epoca nasce a Milano il 14 ottobre 1950. In redazione hanno lavorato, tra gli altri, Aldo Palazzeschi, Cesare Zavattini, Giovanni Spadolini (futuro direttore del Resto del Carlino, nonché primo ministro della Repubblica).

Il Numero che riportiamo vedeva Arnoldo Mondadori come Direttore. Di lì a breve gli succederà (30 dicembre ’56) Enzo Biagi.

Ricordando Mario De Biasi

L’autunno ungherese ci permette di ricordare Mario De Biasi, che a Budapest fotografava appunto per il settimanale Epoca. Lui è nato nel 1923 a Sois, in provincia di Bergamo. Inizia a fotografare in Germania, dove era stato deportato durante la seconda guerra mondiale. Nel 1948 presenta la sua prima mostra personale. Nel 1953 passa al professionismo presso la rivista Epoca, che, tra il 1950 ed il 1997, veniva considerata la versione italiana dei magazine statunitensi, “LIFE” in testa. Lì realizzò i suoi più famosi reportage. In oltre cinquant’anni di attività ha pubblicato oltre 70 libri fotografici.
Del fotografo, molti ricorderanno la famosa fotografia in cui si vede un gruppo di uomini che insieme si voltano per guardare quasi ipnotizzati Moira Orfei che cammina, girata di spalle e di bianco vestita (qui sotto). Siamo a Milano, di fronte alla Galleria, in piazza del Duomo.
Nell’immagine c’è tutta l’Italia del tempo: una FIAT, la Lambretta, il quotidiano nella tasca della giacca; ma anche una buona dose di sano ottimismo. Il PIL, al tempo, cresceva a due cifre. Il grande talento del maestro stette nella capacità di raccontare l’Italia e gli italiani così come li vedeva, com’erano: reali, veri, semplici.

Mario De Biasi, un talento Made in Italy

Mario De Biasi non può essere circoscritto unicamente negli Italiani che si voltano. In un certo senso il suo lavoro emerge come un’eccellenza di casa nostra, una fotografia che, per grammatica, risulta estremamente Made in Italy. Del resto si è fatto “da solo”, mediante una concitazione tutta sua. Con un po’ di presunzione, possiamo dire che i francesi (umanisti e non) sono rimasti a casa loro, oltre le Alpi; e che pochi sono i paralleli plausibili con altri autori. Mario De Biasi vive, almeno ai nostri occhi, di una soggettività propria: concreta e variegata. E’ il suo percorso di vita a suggerircelo: dagli esordi in poi.
Come dicevamo, De Biasi si avvicina alla fotografia in Germania (là fu deportato durante il secondo conflitto mondiale) nel 1944, usando una fotocamera ritrovata tra le macerie della città. Nel 1953 inizia la sua collaborazione con Epoca. Per la rivista Mondadori realizza importanti reportage, primo fra tutti quello sulla rivolta popolare di Budapest del 1956, dove seppe cogliere la violenza dell’insurrezione ungherese come nessun altro. Di lui ricordiamo anche le immagini della New York negli anni Cinquanta e i ritratti, come quelli di Marlene Dietrich, Brigitte Bardot e Sofia Loren. Tutto questo ci suggerisce come la sensibilità del reporter si può convertire in svariati ambiti, non necessariamente drammatici: Mario De Biasi ne è stato capace.

Mario De Biasi muore a Milano il 27 maggio 2013.

Le fotografie

Mario De Biasi, Budapest 1956
Mario De Biasi, Copertina di Epoca datata 11 novembre 1956

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