LA LUISA DEI BACI
Quella di Luisa Spagnoli è una storia italiana che ci piace. Lei ha lasciato il segno nel mondo della moda, ma ha anche inventato i “Baci Perugina”, i famosi cioccolatini con la nocciola intera circondati da gianduia e avvolti in una breve poesia d'amore: uno dei più conosciuti, consumato in ogni periodo dell'anno in tutto il mondo.
Luisa Spagnoli, come donna, è annoverata tra le figure femminili più influenti del primo Novecento italiano, un periodo storico durante il quale l'imprenditoria era del tutto maschile. Oltre ad aver creato il famoso “Bacio” Perugina, la caramella Rossana e la tavoletta di cioccolato Luisa, ha introdotto l’asilo nido aziendale e tutelato il diritto all’allattamento in fabbrica. La sua straordinaria vita ha anche ispirato una miniserie televisiva in due puntate, tramessa nel 2016 su Raiuno.
Se fosse nata oggi, Luisa Spagnoli occuperebbe sicuramente le copertine di decine di riviste e diventerebbe un hashtag di tendenza su Instagram o un trending topic su Twitter. Lei è stata un’imprenditrice di successo in ben due settori, la gastronomia e la moda, che almeno in apparenza hanno poco da spartire: anche questa è un’eccellenza.
Rimangono poi i bigliettini, quelli incartati con i famosi baci. Li abbiamo letti spesso, magari in compagnia, con un senso di attesa. L’idea di realizzarli è nata dall’amore esploso tra Luisa e il socio Giovanni Buitoni. Lui aveva l’abitudine di lasciare piccoli biglietti d’amore con i suoi affetti in giro per la fabbrica affinché la donna li trovasse. Da lì è nata l’ispirazione.
Luisa Spagnoli, note di vita
Nata a Perugia 30 ottobre 1877, Luisa Spagnoli, donna d'affari, moglie, madre e attivista per le donne lavoratrici, lasciò presto il segno, aprendo la sua prima pasticceria nel centro di Perugia, all'età di 18 anni; ritagliandosi il suo posto in un mondo degli affari tradizionalmente ristretto agli uomini.
Dopo aver sposato Annibale Spagnoli e aver avuto un figlio, Mario, acquisiscono la Pasticceria Corelli, un negozio di dolciumi nel centro di Perugia.
Leandro Corelli, l'ex proprietario, insegnò a Luisa l'arte della lavorazione del cioccolato, "Non sono caramelli, sono confetti", esortandola a tenere presente mentre sperimentava che il suo lavoro era "comporre, mettere insieme , rendere gradevole e creare confetti. Ed è esattamente ciò che Luisa ha fatto, dando vita a idee nuove e creative, dagli ingredienti innovativi alle dimensioni e alla forma dei suoi cioccolatini.
Con l'aiuto finanziario di Francesco Buitoni, titolare di un'azienda di pasta e allora maggiore cliente della Confetteria Spagnoli, Luisa aprì nel 1910 una piccola azienda dolciaria con 15 dipendenti.
Francesco Buitoni aveva affidato al figlio Giovanni, 14 anni più giovane di Luisa, il compito di tenere i conti dell’azienda. Nonostante l'età e le altre differenze, e sebbene all'inizio fossero in disaccordo tra loro, si innamorarono, come se l’evento fosse fuori dal loro controllo, dettato dal destino, quello che ha portato direttamente al Bacio Perugina, il celebre bacio al cioccolato, nato come simbolo d'amore. Luisa aveva chiamato la sua nuova creazione “Pugni”, ma Giovanni, tornato da poco dalla guerra, non amava troppo il nome e chiese a Luisa un “bacio” invece di un “pugno”. Così prese il nome una leggenda del cioccolato. Ed è stata l’abitudine di Giovanni di lasciare piccoli biglietti d’amore con i suoi affetti in giro per la fabbrica affinché Luisa li trovasse, che l’ha ispirata ad avvolgere ogni “Bacio” in un biglietto d’amore.
Quando Luisa ricevette in regalo alcuni conigli d'angora dalla Turchia, si rese conto che il pelo del coniglio poteva essere filato e trasformato in piccoli regali come guanti o calzini e inserito in un grande uovo di Pasqua di cioccolato per un tocco più personale. Nasce così L’Angora Spagnoli e inizia l’ingresso di Luisa nel mondo della moda.
Nel 1930 fonda un’industria tessile, la Angora Luisa Spagnoli, che confeziona scialli, maglioni, abiti e cappotti. Sempre nello stesso anno i conigli dell’allevamento Spagnoli “sbarcarono” alla Fiera di Milano e furono segnalati come “ottimi prodotti”. La Spagnoli s’inventò una tecnica particolare per la quale non era necessario uccidere né tosare i conigli, ma tramite cui si poteva ottenere il pelo semplicemente pettinandoli.
Luisa e Giovanni hanno lavorato bene insieme in modo creativo, dando vita a idee che hanno trasformato una piccola azienda familiare in un impero del cioccolato e si sono espanse dalla produzione di semplici capi di angora a un'azienda che è ancora oggi una presenza importante nei mercati internazionali della moda.
Il successo di Luisa, tuttavia, ebbe un prezzo elevato. Nel 1928, mentre dirigeva la costruzione di una “Casa della Moda” con alloggio e perfino una piscina per gli operai, si ammalò di un cancro alla gola che la portò alla morte prematura, a 58 anni, il 21 settembre 1935.
Luisa Spagnoli, self-made woman e pioniera in diversi campi, iniziò il suo epico viaggio in un'epoca di valori antiquati e maschili che legavano la rispettabilità di una donna alla sua "utilità" come moglie e madre e si concluse con il suo essere un modello, che ha previsto e istituito un cambiamento progressivo che sta ancora influenzando la cultura aziendale mondiale.
Il rinnovato interesse per la storia delle famiglie Spagnoli e Buitoni a Perugia è dovuto anche alla miniserie “Luisa Spagnoli”, prodotta da RAI Fiction, andata in onda nel febbraio 2016.
Le scelte fotografiche
Abbiamo incontrato tante immagini d’epoca riguardanti Luisa Spagnoli, senza firma però. La scelta è caduta su una fotografia che mostra la donna alla guida di un auto, il che esalta la sua modernità.
Circa i Baci Perugina, abbiamo chiesto aiuto a Sara e Paolo Castiglioni. Loro ci hanno concesso uno scatto prodotto durante l’Expo 2015 e inserito in un volume riguardante appunto l’evento milanese.
Un incontro con Sara e Paolo Castiglioni, “qualis pater, talis …
”Per titolare l’incontro con Sara Castiglioni e suo padre Paolo abbiamo usato un proverbio latino, che non sempre fornisce delle accezioni positive. Molto spesso viene utilizzato per un vizio che si tramanda, persino con lo scopo di sottolineare una cattiva abitudine: di famiglia, a questo punto.
Nella nostra intenzione, il desiderio era quello di mettere in evidenza una continuità, che però mostrasse qualche ostacolo, dei punti di non incontro, quegli elementi che portano allo scontro, al confronto acceso, al silenzio terapeutico addirittura. In famiglia accade spesso che gli accordi siamo difficili, ma questo è più frequente se gli elementi comuni risultano molteplici. Palo e Sara vivono il mestiere con rigore, alle volte con attenzioni eccessive. Entrambi sono ricercatori ed esploratori, in generale creativi. Lo scontro frequente non riguarda quindi le sole idee, ma principalmente lo sbocco da offrire a esse: il che complica ulteriormente le cose. In famiglia si è spesso d’accordo nel voler cambiare l’automobile, ma il colore diventa elemento da disquisire. L’esempio è banale? Forse, ma quasi ci siamo.
E Sara? Si è trattato di un incontro piacevole. Lei ha un suo spazio, uno stile che la contraddistingue, una volontà propria, persino dei desideri paralleli: da altro io. Vorrebbe un pubblico internazionale e gestisce un blog vegetariano; ama il reportage e la fotografia che stimoli, da mettere nel cassetto buono: quello delle suggestioni. Ci è piaciuto molto il suo desiderio di crescita, laddove sperimentazione ed emozione vivono su binari paralleli che lei cerca continuamente di congiungere. “Senza ricerca non si va da nessuna parte”, sembra dirci, perché non c’è fotografia senza conoscenza.
Risalta fuori il “talis … talis …”, perché padre e figlia sono entrambi ghiotti di sapere, solo per iniziare a raccontare. Resta fuori quell’ultimo chilometro, dove si chiudono i cerchi e le scelte conclusive. Se però i risultati sono quelli che vediamo, cerchiamo di accettare le parole forti, e anche i silenzi.
Va bene così.
Paolo Castiglioni, piccola nota di vita
Si occupa da molti anni di fotografia per la comunicazione aziendale con una consolidata esperienza nella fotografia di still-life e food&beverage. Vive tra lo studio in campagna, a Barabò nella provincia Veronese, e quello di Milano.
Tra una foto per una campagna pubblicitaria, un ricettario con un grande chef, e una foto per un packaging di cioccolato, sviluppa una sua visione della fotografia, fatta di linguaggi fotografici diversi, di attenzione verso l’immagine come espressione del proprio filo di pensieri.
Usa tutti gli strumenti di acquisizione fotografica: dalla pellicola al sensore digitale, dal banco ottico alle toy-camera, a seconda del progetto che voglio realizzare. Ogni strumento ha una sua cifra stilistica, un linguaggio differente; e quello che bisogna chiedersi è “non come è stata realizzata una immagine ma perché!” (R. Barthes).
La voce di Sara Castiglioni
Fotografa per destino, innamorata del cibo e dei temi sull'alimentazione, pratica da anni l'attività di food photography. Appassionata di comunicazione sui social, si occupo di social media marketing, sempre nell'ambito food.
Le fotografie
Luisa Spagnoli alla guida insieme al figlio Armando.
I Baci Perugina a Expo 2015. Ph. Sara e Paolo Castiglioni.