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EMMA STONE, LA ROSSA CHE PIACE

Emma Stone, soprannome di Emily Jean Stone, nasce il 6 novembre 1988 a Scottsdale, Arizona. Attrice americana, è nota per il suo fascino naturale, la voce roca e l'adattabilità a una vasta gamma di ruoli.

E’ facile amare Emma Stone, ma a occhi chiusi la vediamo con i capelli rossi. Che dire? Le sue pettinature sono state di tutti i colori: addirittura bianchi & neri nei panni di Crudelia DeMon. Lei poi, si legge, è bionda naturale.
A noi è piaciuta, e tanto, nel film “Magic in the Moonlight” (diretto da Woody Allen). Lì abbiamo riconosciuto la chioma dei nostri pensieri (rossa, dicevamo), sommata a un’eleganza intrigante e desiderabile. Del resto la pellicola svolge la sua trama in un ambiente prestigioso, che diventa ideale per la recitazione di Emma Stone. Al suo fianco troviamo Colin Firth, per una storia di vere e false illusioni.
Stanley Crawford (Colin Firth), un gentiluomo inglese insopportabile, accetta la proposta di un vecchio amico: smascherare una presunta medium (Emma Stone), impegnata a circuire una ricchissima famiglia americana in vacanza sulla riviera francese. Ospite sulla Costa azzurra e sotto falsa identità, si fa passare per un uomo d'affari. Stanley incontra la giovane Sophie Baker (Emma Stone, appunto) ed è subito amore. Lui però non riesce a leggere dietro alle vibrazioni di Sophie un sentimento sincero. Un temporale e il ricovero presso la zia adorata, faranno crollare il razionalismo e le resistenze di Stanley: il soprannaturale esiste eccome e si chiama amore. Emma Stone? Una Dea, rossa di capelli.

Emma Stone, note di vita

La Stone ha incontrato la sua prima esperienza di recitazione esibendosi con il Valley Youth Theatre di Phoenix. Durante il suo primo anno di liceo, convinse i suoi genitori a permetterle di trasferirsi a Los Angeles, per intraprendere la carriera di attrice. Lei e sua madre affittarono un appartamento in città ed Emma affrontò gli studi a casa tra un'audizione e l'altra.
Il suo primo ruolo è arrivato nel 2005, in una serie televisiva. Seguirono altre parti in TV e nel 2007 fece il suo debutto cinematografico recitando con Jonah Hill e Michael Cera nella commedia per adolescenti “Suxbad - Tre menti sopra il pelo”. L’attrice ha continuato ad apparire in film simili, di cui il più importante è stato la commedia horror “Benvenuti a Zombieland” (2009).
L'anno successivo la Stone ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista, nella commedia per adolescenti “Easy Girl” (2010). Il film si è rivelato come la sua svolta.

Emma Stone ha recitato con Ryan Gosling nella commedia romantica “Crazy, Stupid, Love” (2011); poi è stata scelta per il ruolo di Skeeter in “The Help” di Tate Taylor, dove interpretava un aspirante autrice che intervista le cameriere afroamericane (Viola Davis e Octavia Spencer nella pellicola) circa le loro esperienze di lavoro nelle famiglie bianche. Il film ha rappresentato la sua prima esperienza al di fuori della commedia.
La Stone ha poi interpretato la fidanzata di Peter Parker, Gwen Stacy, nei film di supereroi “The Amazing Spider-Man” (2012) e “The Amazing Spider-Man 2” (2014). E’ anche apparsa con Colin Firth nella commedia romantica di Woody Allen “Magic in the Moonlight” (2014).

La Stone è stata nominata all'Oscar come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione della figlia emotivamente instabile del personaggio principale, interpretata da Michael Keaton, in Birdman (2014). Tuttavia, è stato il suo debutto a Broadway nel 2014, nella parte di Sally Bowles in Cabaret, ad attirare l'attenzione del regista Damien Chazelle. L'ha scelta per il ruolo dell'aspirante attrice Mia, la cui storia d'amore agrodolce con il pianista jazz Sebastian costituisce la trama del film musical “La La Land” (2016). L'affascinante interpretazione della Stone le è valsa un BAFTA Award, un Golden Globe e l'Oscar come migliore attrice protagonista.

Nel 2017 Stone ha recitato in “La battaglia dei sessi” nei panni della campionessa di tennis Billie Jean King nella partita del 1973 contro Bobby Riggs (Steve Carell).
Nel 2018 Stone è apparsa accanto a Rachel Weisz nel film “La Favorita”. Per la sua interpretazione, la Stone ha ricevuto la sua terza nomination all'Oscar.
Nel 2021 Stone ha interpretato il ruolo principale in “Crudelia”, una commedia live-action su una giovane Crudelia De Mon, la cattiva del classico Disney.

Nel 2017 comincia a frequentare Dave McCary, regista e sceneggiatore del “Saturday Night Live. Si sono fidanzati ufficialmente nel 2019, sposandosi l'anno seguente. Il 13 marzo 2021 l'attrice ha dato alla luce la loro prima figlia, Louise Jean McCary.

Alcide Boaretto, professionista da subito

Incontrare Alcide Boaretto è sempre un piacere. Lui è un entusiasta della vita e il suo carattere si esalta con la fotografia. Ci siamo frequentati spesso e i discorsi sono sempre rimasti vincolati al mondo dell’immagine, ai linguaggi, ai personaggi qualificanti. Crediamo però che questa visione sull’Alcide fotografo vada analizzata a fondo. Positività a parte, lui è partito col piede giusto, anche quando, ragazzino (con bicicletta), stampava il B/N con delle bacinelle ricavate dai sottovasi dei fiori. Allora era già professionista, almeno per i risultati che desiderava ottenere. Nel suo archivio difficilmente si trovano scatti amatoriali (non ci sarebbe nulla di male, per carità), ma opere complete: per contenuto, qualità tecnica, linguaggio, soggetto.
La sua attrezzatura è ridondante, invidiabile persino. Possiede il meglio di oggi e anche della storia, ma pure questo è un lato del suo carattere; perché lui tende a tenere tutto insieme, senza perdere emozioni nei rivoli del tempo. Attenzione: questa è una qualità, fotografica per giunta. I lavori vanno tenuti assieme (come gli oggetti), quasi che la loro vita continuasse: oggi come allora. L’amore per le proprie cose dovrebbe appartenere al fotografo quasi alla stregua di un accessorio.
Le immagini di Alcide? Non servono le parole: sono buone, perché volute così; cercate, potremmo dire. Sotto un certo profilo, parlano di lui: del suo carattere, dei suoi credo, della sua filosofia di vita. Sarà bello scorgerle e gustarle con calma, perché formalmente confortevoli.
Alcide non ha creato solo delle immagini, ma un mondo tutto suo, dove noi possiamo sentirci ospiti graditi. Un po’ come nella vita, quando è un piacere scambiare due chiacchiere con lui.

Alcide Boaretto, note biografiche

Alcide Boaretto nasce il 17 marzo 1946 a Padova, dove risiede. Ha alle spalle una lunga attività di consulente del lavoro, con un affermato studio nella sua città, ora condotto dal figlio Paolo. Con la passione, è riuscito a condurre una “vita parallela” da fotografo, con lavori a livello professionale.
Per il 16° compleanno gli regalano una Comet Bencini, la sua prima macchina fotografica. Sviluppava da solo, usando come bacinelle per gli acidi (sviluppo e fissaggio) i sottovasi per i fiori utilizzati dal padre giardiniere. Come ingranditore faceva uso di un proiettore per film a manovella, comperato usato da un rigattiere e legato a uno stativo rudimentale.
Nel 1967 uscì il primo numero di “Fotografare“ del mitico Cesco Ciapanna. Per Alcide fu una folgorazione. I primi risparmi gli permisero una Nikkormat Ftn e poi l’ambita Nikon F.
All’inizio, era il mondo dello spettacolo ad attirarlo, soprattutto la musica, che stava vivendo una svolta epocale e che gli restituiva energia quando si trovava a ridosso del palco. In un’occasione fortuita, conobbe, durante un concerto di Adriano Celentano, Cihan Akerson, un giovane studente turco che studiava a Padova il quale, per arrotondare, fungeva da corrispondente per l’Italia del Milliyet, il quotidiano numero uno in Turchia, e di Hey, un settimanale per giovani dello stesso gruppo editoriale. I due, si trovarono a collaborare assiduamente: uno scriveva e l’altro fotografava. In Turchia erano entrambi molto famosi. Ultimati gli studi, Akerson rientrò a Istanbul e fu nominato capo redattore e Alcide corrispondente italiano delle due testate per la sezione spettacoli. Aveva imparato a scrivere gli articoli, che dovevano essere brevi, quasi didascalici.
Parallelamente allo spettacolo, Alcide inizia a documentare la Formula 1, a Imola e Monza; grazie all’accredito dell’editore turco.
Una “vita parallela” però aveva bisogno di un supporto formativo. Per questo, Alcide frequenta corsi e workshop diretti da maestri e artisti, quali: Oliviero Toscani, Vittorio Storaro, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Giovanni Cozzi, Toni Thorimbert, René Burri, Maurizio Galimberti e altri. Con alcuni stringe anche dei rapporti d’amicizia.
Da diversi anni segue i due maggiori festival mondiali del cinema, Venezia e Cannes, dove cerca di mettere in atto un’impostazione propria, tra ritratto e reportage. E’ presente nei photo call e nei red carpet della Mostra del Cinema di Venezia dal 1994, del Festival di Cannes dal 2008 e della Festa del Cinema di Roma dal 2016.

www.alcideboaretto.it

Daniele Venturelli, note biografiche

Daniele Venturelli, fotografo autodidatta, nasce nel 1967 a Reggio Emilia, e mostra, fin da bambino, interesse e acuta curiosità verso “l’oggetto fotocamera” e lo sviluppo in camera oscura che ha modo di sperimentare, fin dai sette anni di età, presso la camera oscura “pubblica” del centro culturale della sua città.

Ha iniziato a fotografare da autodidatta scoprendo subito la sua passione per il ritratto in bianco e nero e poi verso la fotografia sportiva. Si è sempre aggiornato nella tecnica e nella conoscenza delle attrezzature, ottiche e fotocamere. Nel suo percorso di ricerca ha sperimentato prima la pellicola in bianco e nero per arrivare tra i primi in Italia al digitale.
Dopo una prima fase professionale che lo vedeva impegnato nell’immortalare le sfide sportive nazionali ed internazionali della Formula uno, dello sci, calcio, ciclismo ed equitazione, si è poi specializzato nella ritrattistica e nella fotografia editoriale dei grandi eventi culturali internazionali. Ha lavorato a stretto contatto con gradi personalità di fame internazionale, uno fra tutti, il Maestro Luciano Pavarotti, che ha seguito in concerti, tour e percorsi privati e professionali. Venturelli lavora curando direttamente ogni dettaglio: relazione con la committenza, composizione, luce, e mantiene personale contatto con le personalità da ritrarre, elementi peculiari che lo rendono unico non solo nello stile ma soprattutto nel processo creativo e nella dinamica di relazione e creazione.
Ogni scatto è una vera e propria sfida creativa, contro il tempo di messa in rete degli scatti e della successiva pubblicazione.
La fotografia è diventata parte integrante della sua vita che lo porta a viaggi e trasferte lavorative continue in ogni parte del mondo, ma alle sfide professionali alterna anche passioni personali sportive che lo appassionano, prima il nuoto ed ora il ciclismo.
Numerose sono le pubblicazioni sulle pagine e sulle cover di prestigiosi Magazine nazionali ed internazionali. Sempre presente nei più importanti e prestigiosi eventi nazionali ed internazionali della moda, dello spettacolo, della cultura, dell’arte e dello sport.
Dal 2002 collabora con la prestigiosa agenzia fotografica Getty Image, portando attraverso la loro distribuzione capillare e internazionale, i suoi scatti a pubblicazioni in tutto il mondo. Grazie al suo curriculum e alla qualità del suo lavoro i suoi scatti sono molto ricercati e apprezzati.

Le fotografie

Emma Stone alla 75^ Mostra de Cinema. Ph. Alcide Boaretto.
Emma Stone. Fotografia di Daniele Venturelli, 2018.

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