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MARIO SOLDATI, L’AUTORE INNOVATORE

Per parlare di Mario Soldati, nato il 16 novembre 1906, ci siamo assunti una forte responsabilità: quella del titolo. “L’autore innovatore”, infatti, potrà apparire come banale, desueto, forse inadeguato. Guardando però in rete le sue trasmissioni, ci siamo accorti come lui abbia suggerito idee e novità, dove la modernità ne usciva sempre con forza. Del resto, non è emersa in noi la nostalgia del passato (come spesso accade quando si guarda a ritroso), ma una sorta di felicità indotta: quella giusta, che si somma alla soddisfazione di aver compiuto la scelta corretta.

Mario Soldati ha raggiunto il successo in vari ambiti. Come saggista, era coinvolgente e provocatorio. È conosciuto come l’autore di America primo amore, una raccolta di saggi ristampata più volte da quando è stato pubblicata per la prima volta nel 1935. Nel 1957 Soldati gira per la Rai il primo "reportage enogastronomico": è infatti l'ideatore, regista e conduttore dell'inchiesta televisiva Alla ricerca dei cibi genuini - Viaggio nella valle del Po, una delle trasmissioni più fortunate della televisione italiana; considerata un documento d'importanza antropologica. Con il Viaggio nella valle del Po nasce la figura del giornalista enogastronomico televisivo.

Mario Soldati è ormai riconosciuto come uno dei grandi narratori del Novecento italiano, scrittore raffinato, geniale creatore d’intrecci, maestro d’investigazioni morali, inventore di colpi di scena. Soldati è stato anche attivo nel settore cinematografico come regista e scrittore di sceneggiature. Ecco cosa ha detto circa il grande schermo: «Ho davvero molto amato il cinema. Per lo stile di vita vorrei farlo tuttora, ma vorrei che non uscisse nulla dalla macchina da presa. Amo la vita del cinema, amo la regia, ma non accetto che poi ci sia qualcosa da dover vedere: ogni cosa dovrebbe finire lì».

Mario Soldati, note biografiche

Nato il 16 novembre 1906 a Torino, Mario Soldati compie i primi studi nella città natale presso i Gesuiti. Consegue la laurea in Lettere e in seguito frequenta l'Istituto superiore di storia dell'arte, a Roma.
Nel 1924 scrive la commedia teatrale "Pilato". Nel 1929 pubblica il suo primo libro di racconti: "Salmace" (1929). Nel frattempo inizia a frequentare gli ambienti cinematografici, che gli apriranno le porte alla carriera di sceneggiatore e regista. Porta sullo schermo numerosi romanzi della fine dell'Ottocento, come "Piccolo mondo antico" (1941) e "Malombra". Riduce per il cinema "La provinciale" di Alberto Moravia (1953).

Dopo il conseguimento di una borsa di studio nel 1929, si trasferisce in America, dove rimane fino al 1931. Dalla sua permanenza presso la Columbia University nasce il libro "America, primo amore", il resoconto romanzato delle sue esperienze negli Stati Uniti.
Soldati è stato uno dei massimi testimoni letterari dell'Italia del '900. La sua produzione narrativa è ampia. Tra le sue opere ricordiamo: "La verità sul caso Motta" (1937), "A cena col Commendatore" (1950), "La giacca verde" (1950), "La Finestra" (1950), "Le lettere da Capri" (1954), "La confessione" (1955), "La busta arancione" (1966), "I racconti del maresciallo" (1967), "Vino al vino" (1976), "L'attore" (1970), "La sposa Americana" (1977), "El paseo de Gracia" (1987), "Rami secchi" (1989). Le opere più recenti sono "Opere, romanzi brevi" (1992), "Le sere" (1994), "Il concerto" (1995).

Alla fine degli anni '50 approda alla TV con un passaggio al "Musichiere" di Mario Riva, che lo fa conoscere al grande pubblico. Le sue inchieste "Viaggio nella Valle del Po" (1957) e "Chi legge?" (1960) sono reportage moderni, precursori del giornalismo televisivo che verrà. Sempre pe la televisione, ha ideato, diretto e condotto alcuni programmi, persino con Mike Bongiorno. La sua creatività era comunque dilagante: si è prestato come testimonial per la promozione di un vino, ha recitato in "Napoli milionaria" accanto a Peppino De Filippo e "Questa è la vita" con Totò. Nella sua carriera di sceneggiatore e regista cinematografico ha diretto ventotto film fra gli anni '30 e '50.
Vissuto a lungo fra Roma e Milano, Mario Soldati trascorre la sua vecchiaia in una villa di Tellaro, nei pressi di La Spezia, fino al giorno della sua morte, avvenuta il 19 giugno 1999.

Federico Patellani, note biografiche

Federico Patellani è stato personalità di spicco del nostro foto-giornalismo. Lui nasce a Monza il 1° dicembre 1911; frequenta i circoli culturali milanesi, forte degli studi classici e di una laurea in legge. Inizia a fotografare nel 1935, durante le operazioni militari in Africa (era ufficiale del genio). Le sue immagini verranno pubblicate da un quotidiano milanese e da quel momento Patellani farà della fotografia la propria professione. Collaborerà a lungo col periodico “Tempo” di Alberto Mondadori, per il quale, nel 1940, documenterà le operazioni militari in Jugoslavia. Nel 1941, come richiamato, fotograferà la campagna di Russia, nel 1943 la Milano bombardata.

Nel 1946, Patellani torna al Tempo; collaborerà poi con le testate “Epoca” e “Oggi”. Le sue immagini raccontano l’Italia del dopoguerra: il boom economico, le industrie, i mutamenti sociali. A rileggerle, si riconosce l’entusiasmo intellettuale dell’autore, quello che ripesca di continuo nella sua Milano, ombelico dei cambiamenti e patria dell’editoria nascente. Rivolgerà il suo sguardo anche all’estero, soprattutto dopo aver fondato una propria agenzia.
Nel 1953 è aiuto regista di Alberto Lattuada per il film “La Lupa”, mentre nel 1959, su “Epoca”, pubblica una serie di servizi dal titolo Paradiso Nero realizzati, con l’aiuto del figlio Aldo, durante un lungo viaggio dal Congo Belga al Kenya. A partire dallo stesso anno Patellani collabora con vari periodici come “La Domenica del Corriere”, “Successo”, “Storia Illustrata”, “Atlante”, producendo numerosi servizi in tutto il mondo.

Intelligenza e passione, queste sono le impronte riconoscibili nelle fotografie di Patellani. Per ogni immagine, quasi stacca una reliquia di realtà, restituendoci una complessità semplice, popolata di personaggi riconoscibili, fortemente caratterizzati, quasi filmici. A lui va il merito di aver guardato altrove, in altre discipline e anche oltre confine, all’estero; questo senza rimanere confinato nel bianco e nero dolciastro dell’Italia migliore.
L’ultimo reportage è datato 1976 e riguarda il Ceylon.

Patellani morirà a Milano nel 1977.

Ferdinando Scianna, note biografiche

Ferdinando Scianna nasce a Bagheria in Sicilia, nel 1943. Comincia a fotografare negli anni '60, mentre frequenta la facoltà di Lettere e Filosofia all' Università di Palermo. In questo periodo fotografa, in modo sistematico, la sua terra, la sua gente, le sue feste.
Nel 1965 esce il volume Feste Religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia: ha così inizio una lunga collaborazione e amicizia tra Scianna e lo scrittore siciliano. Pochi anni più tardi, nel 1967, si trasferisce a Milano, lavora per L'Europeo, e poi come corrispondente da Parigi, citta in cui vivrà per dieci anni.
Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens (Denoel), con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e in Italia La villa dei mostri, sempre con un'introduzione di Sciascia. A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Litteraire e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson, le cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù. Il grande fotografo lo introdurrà nel 1982, come primo italiano, nella prestigiosa agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda riscuotendo un successo internazionale.
È autore di numerosi libri fotografici e svolge da anni un'attività critica e giornalistica; ha pubblicato moltissimi articoli su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione per immagini in generale. Gli ultimi libri pubblicati con Contrasto sono Ti mangio con gli occhi (2013), Visti&Scritti (2014), Obiettivo ambiguo (2015) e In gioco (2016).

Le fotografie

Volesio - Villa di Emilio Pini, giardino - Lavoro per la sceneggiatura del film "Piccolo mondo antico" - Mario Soldati, scrittore e regista. Ph. Federico Patellani.
Mario Soldati, da “Visti & Scritti” (Edizioni Contrasto). Ferdinando Scianna.

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