GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell'Assemblea delle Nazioni Unite della Dichiarazione dei diritti umani il 10 dicembre del 1948.
Sentiamo la necessità di scrivere circa questa giornata, anche se ci sentiamo impotenti, con la sola arma della fotografia a nostra disposizione. La nostra scelta delle immagini, per celebrare questo 10 dicembre è istintiva, dettata dal gusto e dalla preferenza. Forse ci sarebbe stato dell’altro e di meglio. Chiediamo scusa.
Ecco allora la prima immagine. Lo scatto è di Jeff Widener dal titolo “Tank Man”. Siamo in Piazza Tienanmen, a Pechino, nel 1989.
Un uomo in mezzo alla strada, da solo, blocca l'avanzata dei carri armati cinesi mandati dal governo a reprimere la rivolta che stava nascendo in Cina nel 1989. L'immagine entra nella storia per la sproporzione che esprime, una sorta di "Davide contro Golia". La borsa della spesa in mano al manifestante conferma il fatto come lui sia una persona normale e non un eroe; anche se è proprio persone normali che possiamo aspettarci il coraggio. L'uomo nella foto non è mai stato identificato.
La seconda immagine scelta porta la firma di Elliott Erwitt. Siamo negli USA, in North Carolina. E’ il 1956. Il grande fotografo dell'Agenzia Magnum, recentemente scomparso, racconta in nel suo scatto la segregazione razziale nel sud degli Sati Uniti. Le parole non servono.
Jeff Widener, note di vita
Jeff Widener è un fotoreporter americano conosciuto la famosa immagine di un uomo solo che affronta una colonna di carri armati durante la rivolta di Piazza Tiananmen del 1989, per la quale ha ricevuto una nomination alla giuria del Premio Pulitzer. L'immagine di "Tank Man" ha ripetutamente fatto il giro del mondo ed è ora ampiamente considerata una delle fotografie più riconosciute della storia.
Jeff nasce l’11 agosto 1956 a Long Beach, in California. Già all’età di sette anni si era appassionato di fotografia solo osservando LIFE e in particolare un servizio di Leigh Wiener. Durante il suo ultimo anno alle superiori ha cambiato scuola per frequentare la Reseda High School di Los Angeles, San Fernando Valley. Era il 1974 e quell'anno Jeff vinse la borsa di studio Kodak/Scholastic National Photography. Il premio includeva un safari africano in Kenya e Tanzania. L'esperienza illuminante ha spinto Widener a una carriera nel foto-giornalismo.
All'età di 24 anni, Jeff ha accettato un incarico di corrispondente estero come fotografo presso la United Press International a Bruxelles, in Belgio. Nel 1989 Widener è stato nominato Picture Editor dell'Associated Press Southeast Asia a Bangkok, Tailandia.
Nel corso degli anni, Widener ha documentato le principali notizie in oltre 100 paesi, dalla Guerra del Golfo ai combattimenti etnici nel nord dello Sri Lanka. Altri incarichi includevano i combattimenti dei Khmer rossi in Cambogia, la visita di Papa Giovanni Paolo II in Papua Nuova Guinea e le Olimpiadi del 1988 e del 1996. Nel 1995, Widener è stato il primo fotoreporter ad archiviare immagini digitali del Polo Sud.
Il fotografo, Elliott Erwitt
Elliott Erwitt, il cui vero nome è Elio Romano Erwitz, nasce il 26 luglio del 1928 a Parigi da genitori ebrei di origine russa. Cresciuto in Italia per i primi dieci anni della sua vita, emigra negli Stati Uniti al seguito della sua famiglia nel 1939 per sfuggire alle persecuzioni del fascismo. Tra il 1942 e il 1944 studia fotografia al Los Angeles City College, mentre sul finire degli anni Quaranta frequenta la New School for Social Research per studiare cinema. All'inizio del decennio successivo serve l'esercito americano come assistente fotografo in Europa, in particolare in Francia e in Germania. Influenzato, nella propria attività, dall'incontro con celebri fotografi quali Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker, Elliott Erwitt viene assunto da quest'ultimo - che è direttore del dipartimento di fotografia della Farm Security Administration - per un progetto fotografico che coinvolge la Standard Oil.
In seguito a questo impiego comincia a lavorare come fotografo freelance, collaborando per aziende come KLM o Air France e per riviste di vario genere, da "Collier's" a "Holiday", da "Life" a "Look". Nel 1953 entra in Magnum Photos, agenzia di prestigio che gli garantisce una notevole visibilità e che gli consente di dedicarsi a progetti fotografici in ogni angolo del mondo. Tra le fotografie celebri di questo periodo si ricordano "New York City" (un chihuahua di fianco al piede di una donna), del 1953, "California Kiss" (il bacio di un ragazzo e una ragazza immortalato dallo specchietto retrovisore di una macchina), del 1955, e "Nikita Kruscev and Richard Nixon" (potente e significativa immagine ai tempi della Guerra Fredda), del 1959. A partire dal 1970 Elliott Erwitt si dedica alla carriera cinematografica: nel 1970 è operatore addetto alla camera di "Gimme Shelter" e realizza "Arthur Penn: the Director", cui fanno seguito nel 1971 "Beauty Knows No Pain" e nel 1973 "Red, White and Bluegrass".
Dopo avere pubblicato il suo primo libro, intitolato "Son of Bitch" e incentrato sui cani, nel 1977 vince il premio Glassmakers di Herat. Nel 1998 pubblica il suo secondo libro, "Dog Dogs", e altri due volumi giungono nel nuovo millennio: si tratta di "Woof", del 2005 (anno in cui è fotografo di scena per "Bob Dylan: No Direction Home"), e di "Elliot Erwitt's Dogs", del 2008. Dopo essere stato premiato con il Royal Photographic Society's Centenary Medal and Honorary Fellowship a riconoscimento del suo significativo contributo all'arte della fotografia, nel 2009 Elliott Erwitt è fotografo aggiunto di "Get Out Yer Ya Ya". Due anni più tardi al DocNYC Festival viene organizzato un evento speciale, denominato "An Evening with Elliott Erwitt", in occasione del quale viene proiettata una collezione dei suoi film.
Nello stesso festival viene mostrato anche "Elliott Erwitt: I Bark at Dogs", un film documentario girato da Douglas Sloan in cui Elliott interpreta sé stesso. Sempre nel 2011 l'artista ebreo viene premiato con l'Infinity Award dell'International Center for Photography. Le sue foto sono state esposte in mostre dedicate, presso i più prestigiosi musei del mondo fra cui il MoMA di New York, il Barbican a Londra, il Palais de Tokyo di Parigi.
Elliott Erwitt ci ha lasciato da poco, il 29 novembre 2023, una grande perdita.
Le fotografie
Jeff Widener: “Tank Man”, Piazza Tienanmen. Pechino, 1989.
Elliott Erwitt. USA, North Carolina.1956.