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FRANCESCA, IL GESTO ESTREMO

Francesca Woodman si uccide il 19 gennaio 1981, quando aveva soli ventitré anni. L'artista soffriva di depressione e ansia. Stava attraversando un momento difficile della sua vita, così ha deciso di gettarsi dalla finestra di un palazzo, a New York. Ne abbiamo parlato tre anni addietro, ma abbiamo deciso di occuparcene anche oggi, per l’importanza del suo lavoro fotografico e artistico.
Prima di porre fine alla sua vita, Francesca ha scritto una lettera che diceva: «La mia vita a questo punto è come un sedimento molto vecchio in una tazza di caffè e preferirei morire giovane lasciando diverse conquiste ... invece di cancellare frettolosamente tutte queste cose delicate».

Rimaniamo sempre sorpresi di fronte agli scatti di Francesca Woodman. Nascondono il tormento e l’incomprensione, pur nella bellezza; e raccontano un’esistenza troppo veloce, dove il silenzio accompagna il dubbio, quella fragilità di chi non sa risolvere.
Circa Francesca Woodman, sì è parlato di stimoli culturali arrivati a maturazione proprio a Roma; ma l’incessante proposta del proprio corpo restituisce a noi che guardiamo delle immagini struggenti e potenti, ideati da una mente che con difficoltà riesce a tenere insieme essere e percepire.

Ecco ancora le prole di Francesca Woodman (1979): « Uso i nudi in parte in senso ironico, come i nudi della pittura classica. Voglio che le mie immagini abbiano una certa qualità senza tempo, personale ma allegorica come fanno nei dipinti storici; ma mi piace il bordo ruvido che la fotografia dà a un nudo. Mi piace osservare l'immediatezza di una fotografia lottare con “immagini senza tempo” come avviene, ad esempio, in una fotografia pittorialista».

Fotografava se stessa, Francesca; mettendo in luce angosce e paure. I propri autoritratti erano ambientati in luoghi spogli e squallidi. Da ogni scatto, però, maturava un'emozione: mostrata anche da quel corpo che alle volte esibiva e, in altre occasioni, nascondeva.

Francesca Woodman, note di vita

Francesca Woodman nasce il 3 aprile 1958. Talento prodigioso, ha realizzato la sua prima fotografia all'età di tredici anni, creando poi un insieme di lavori che sono stati acclamati dalla critica negli anni successivi alla sua morte. Cresciuta in una famiglia di artisti a Boulder, in Colorado, lì ha frequentato la scuola pubblica. Ha anche trascorso gran parte della sua infanzia in Italia, frequentando la seconda elementare in una scuola pubblica a Firenze e la maggior parte delle estati ad Antella (una frazione del comune di Bagno a Ripoli, nella città metropolitana di Firenze) a partire dal 1969. Woodman è stata immersa e influenzata dall'arte, dall'architettura e dalla cultura italiana per tutta la sua vita. Nel 1972-1973, ha frequentato il collegio presso l’Abbott Academy di Andover, nel Massachusetts, dove ha scoperto la fotografia e ha iniziato ad affinare seriamente la sua arte. Ha frequentato la Phillips Academy ad Andover nel 1973-74 e poi è tornata a Boulder, dove si è diplomata al liceo nel 1975.

Gran parte del lavoro di Woodman è stato prodotto quando era studentessa presso la Rhode Island School of Design di Providence, dove ha studiato dal 1975 al 1978. La sua sofisticata comprensione della fotografia e la sua maturità artistica erano evidenti. Durante questo periodo ha tenuto mostre personali all’Addison Gallery of American Art, Andover, Massachusetts nel 1976 e la sua mostra di tesi alla Woods-Gerry Gallery, RISD, nel 1978. Dal 1977 al 1978, Woodman ha vissuto a Roma, presentando una mostra personale in quella città. Si trasferisce nell'East Village di New York nel 1979 e trascorre l'estate a Stanwood, Washington.
A New York, si interessò alla fotografia commerciale di moda come un modo per supportare potenzialmente il suo lavoro artistico, producendo una serie d’immagini nel 1979 e nel 1980. Durante l'estate era membro della prestigiosa MacDowell Colony nel New Hampshire, dopodiché torna a New YorkDurante la sua vita, Woodman è stata inclusa in mostre collettive alla Galleria Ugo Ferrante, Roma, 1978; Daniel Wolf, Inc, New York, 1980; e l'Alternative Museum, New York, 1980, dove ha presentato il Temple Project. Questo lavoro, il più grande e complesso della sua serie di diazotipi, comprende fotografie di se stessa e dei suoi amici come cariatidi tra foto di architettura e interni classici ed è ora nella collezione del Metropolitan Museum of Art di New York. Il suo libro d'artista, Some Disordered Interior Geometries, è stato pubblicato da Synapse Press nel 1981.

Nel 1985, la storica dell'arte Ann Gabhart, con Rosalind Krauss e Abigail Solomon Godeau, organizzò la prima mostra museale personale del lavoro di Woodman, che fu presentata al Wellesley College Museum, Massachusetts e all'Hunter College Art Gallery, New York, tra gli altri, nel 1986. Questa mostra fondamentale ha dato il via ad un forte interesse da parte dei musei per il lavoro di Woodman che continua nel presente. Altre importanti mostre personali museali includono la Fondation Cartier pour l'art contemporain, Parigi, 1998, che è stata in tournée in tutta Europa e un'importante retrospettiva statunitense al Museo d'arte moderna di San Francisco nel 2011 e al Museo Guggenheim, New York nel 2012. Francesca Woodman: On Being an Angel è stata organizzata e presentata al Moderna Museet di Stoccolma nel 2015 e ha viaggiato in diverse città europee. Woodman è stata inclusa in numerose mostre collettive negli Stati Uniti, in Europa e in America Latina e le sue fotografie sono state spesso riprodotte in libri, cataloghi e altre pubblicazioni.

(Fonte: The Woodman Family Foundation)

Le fotografie

Francesca Woodman, autoritratto, 1977
Francesca Woodman, Senza titolo, 1977-78

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