S’INAUGURA IL CENTRE POMPIDOU
31 gennaio 1977. Il presidente francese Valéry Giscard d'Estaing inaugura il Centre Pompidou di Parigi.
Per ripercorrere la storia del Centre Pompidou, partiamo dal suo ideatore: Georges Jean Raymond Pompidou. Lui è stato un uomo politico francese, divenuto presidente della Repubblica nel 1969. Nelle sue intenzioni, vi era la volontà di riqualificare un quartiere della città particolarmente degradato: il Beaubourg. Fu così promosso un concorso internazionale per la realizzazione di una struttura che potesse diventare un punto di riferimento per l’arte moderna.
Il concorso fu vinto da Renzo Piano, Richard Rogers e Gianfranco Franchini (che poi, però, non prese parte all'impresa progettuale). Il futuro Centre Georges Pompidou avrebbe rappresentato l’insieme di due progetti, quello del Museo d'Arte Moderna e quello di una biblioteca pubblica. Sta di fatto che il Centre Pompidou di Renzo Piano venne definito come un’opera che aveva anticipato i dettami dell’architettura nell'era contemporanea.
L'insieme architettonico si è poi inserito con coerenza nel contesto urbano che è venuto a generarsi nelle immediate vicinanze. Il quartiere ha sicuramente ricevuto una degna riqualificazione, com’era negli auspici di Georges Pompidou.
Le Centre Pompidou, nei suoi primi tre piani, è occupato dalla biblioteca, mentre dal quarto al quinto si sviluppa il Museo Pompidou, con gli allestimenti a cura di Gae Aulenti, progettati nel 1980.
La collezione permanente ospita lavori di Marc Chagal, Henri Matisse, Pablo Picasso e Vasilij Kandinskij. Il centro ha ospitato moltissime mostre temporanee, tra cui quelle dedicate a Pollock, Klee, Frank Stella, Andy Warhol, Josep Beuys, Francis Bacon, Philippe Starck, Jean-Luc Godard, Ettore Sottsass ed Edvard Much.
Il progetto del Centro è considerato ancora oggi uno dei massimi esempi di stile high-tech, grazie soprattutto a Renzo Piano.
Gianni Berengo Gardin e Renzo Piano
Iniziamo da una mostra, quella che si è tenuta dall’8 al 25 novembre 2018 nella sala Liguria del Palazzo Ducale di Genova. L’esposizione presentava trenta scatti selezionati dallo stesso Berengo Gardin tra i lavori realizzati dallo studio Piano nel periodo che va dal 1979 al 2000.
Nel 1979 Gardin comincia a collaborare con Renzo Piano e documenta tutte le fasi che portano alla realizzazione di un progetto d’architettura, dal luogo in cui sorgerà l’opera alla fine del cantiere.
Un lavoro particolare quello del fotografo di Santa Margherita, diverso dalle rappresentazioni di architettura che siamo abituati a vedere: una lettura che coglie tutto ciò che l’opera architettonica conclusa normalmente nasconde. Con degli scatti assolutamente analogici, lo sguardo del fotografo non va alla ricerca della fotografia perfetta che celebri l’immagine dell’edificio, ma bensì mira a raccontare la vera essenza dei progetti di Piano. Per il celebre architetto genovese, infatti, l’Architettura è “lo spazio che umanizza la vita degli uomini”, un processo che non può che partire dal cantiere, scena sempre mutevole di storie e vicende umane, espressione massima della nostra evoluzione sociale e tecnologica.
(Fonte: comunicato stampa della mostra di Genova)
Renzo Piano architetto e Gianni Berengo Gardin reporter rappresentano un sodalizio unico: due figure visionarie e profondamente liguri.
Il fotografo, Gianni Berengo Gardin
Gianni Berengo Gardin nasce a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930. Inizia a occuparsi di fotografia nel 1954. Nel 1965 lavora per Il Mondo di Mario Pannunzio. Negli anni a venire collabora con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time, Stern. Procter & Gamble e Olivetti più volte hanno usato le sue foto per promuovere la loro immagine.
Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi.
Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell’Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all’Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l’Oskar Barnack - Camera Group Award. br
Nel 2008 Gianni Berengo Gardin è stato premiato con un Lucie Award alla carriera. Lunedì 11 Maggio 2009 l’Università degli Studi di Milano gli ha conferito la Laurea Honoris Causa in Storia e Critica dell’Arte. Erano cinquant’anni che la Statale non conferiva un tale riconoscimento. L’ultimo era stato Eugenio Montale.
Ha pubblicato oltre 250 libri fotografici.
Le fotografie
Centre Pompidou, Parigi 2007. Ph. Gianni Berengo Gardin
Centre Pompidou, Parigi 1981. Ph. Gianni Berengo Gardin