ESCE “THE SILENT SUN”
22 febbraio 1968. Un gruppo ancora sconosciuto di studenti diciottenni, i Genesis, pubblica per la Decca Records il suo primo singolo "The silent sun". Nella sua storia il gruppo annovererà personaggi autorevoli della musica rock, come il batterista Phil Collins e il cantante Peter Gabriel.
"The Silent Sun" (titolo dell'album "Silent Sun") è il singolo di debutto della band inglese Genesis. È stato scritto da Tony Banks e Peter Gabriel. Il produttore della band, quando li scoprì per la prima volta, decise di investire solo sul singolo, perché un intero album lo riteneva troppo impegnativo a livello economico.
"The Silent Sun" è una fusione di folk rock e pop rock. Questa canzone risulta essere diversa dalla musica progressiva del secondo album dei Genesis, Trespass.
Il brano è stato ristampato in quantità molto limitate nel luglio 2006 come singolo CD con il titolo "The Silent Sun 2006", con "When the Sour Turns to Sweet 2006" come lato B. Le versioni su questo CD singolo sono versioni remix, disponibili anche nella ristampa del 2006 dell'album di debutto della band del 1969. Poiché questo è l'ultimo singolo ufficiale dei Genesis, "The Silent Sun" diventa sia il singolo di debutto che quello finale pubblicato dal gruppo.
I Genesis, nella prima metà degli anni settanta, furono tra i principali esponenti del rock progressivo britannico assieme a gruppi come King Crimson, Yes, Emerson, Lake & Palmer e Gentle Giant. Il progressive era un impasto di musica classica, rock e jazz, composto da strutture musicali maestose, immaginifiche, con album costruiti alla stregua di vere e proprie sinfonie.
Abbiamo ascoltato spesso la musica dei Genesis, in casa di amici. Non eravamo in grado di interpretare il genere, ma l’atmosfera ci permeava epidermicamente, diventando forza, spinta convincente.
Dopo tanti anni, quelli che passano inevitabilmente, qualche traccia è rimasta ancora oggi. Nella lista d’ascolto del piccolo telefono salta spesso fuori “Follow you follow me”, un brano del 1978, forse non il più rappresentativo dei Genesis. Sappiamo però che da giovani i sentimenti passano dalle fessure del cuore, così, se preferiamo quella canzone, vuol dire che c’era dell’altro. Mistero.
Peter Gabriel, note di vita
pPeter Gabriel nasce il 13 febbraio 1950 a Woking, nel Surrey, (UK). E’ stato cantante del gruppo rock progressivo Genesis prima di intraprendere una carriera come artista solista. Era noto per l'intelligenza e la profondità dei suoi testi e per il suo impegno in varie cause politiche.Gabriel lasciò i Genesis nel 1975 e sviluppò un profondo interesse per i ritmi e le trame della world music. Il coinvolgimento negli affari del Terzo Mondo lo portò a fondare il Festival WOMAD (World of Music, Arts and Dance) nel 1982 e la Real World Records nel 1989.
Il suo album Passion: Music for "The Last Temptation of Christ" (1989), presentava numerosi artisti africani e mediorientali e vinse un Grammy Award.
Il lavoro di Gabriel è stato caratterizzato anche da una componente visiva fantasiosa. Le sue esibizioni con i Genesis furono note per la loro suprema teatralità, e i suoi video musicali stabilirono nuovi standard per il mezzo nascente.
Nel 1994 Gabriel ha pubblicato Xplora 1, uno dei primi CD-ROM multimediali creati da un artista mainstream. Nel 2000 è riuscito a dimostrare di essere sempre un passo avanti rispetto alla curva tecnologica fondando On Demand Distribution, un servizio Internet che è diventato uno dei principali fornitori di musica online in Europa.
Nel 2002 ha pubblicato Long Walk Home, la colonna sonora del film La generazione rubata, seguito nello stesso anno da Up, il suo primo lungometraggio in 10 anni.Il 2008 ha visto la realizzazione di Big Blue Ball, un progetto di world music in lavorazione da 17 anni, e l'album risultante comprendeva esibizioni di Gabriel, Sinead O'Connor, Joseph Arthur e una serie di artisti internazionali. Gabriel si è distinto ancora una volta per il suo lavoro sulle colonne sonore con WALL∙E (2008) della Pixar Animation.
Nel 2008 Gabriel ha ricevuto il premio Ambasciatore della Coscienza da Amnesty International per i decenni di sostegno che aveva dato a quell'organizzazione. L'anno successivo l'Accademia reale svedese di musica gli conferì il Polar Music Prize alla carriera, affermando che Gabriel aveva "ridefinito il concetto stesso" di musica popolare.
Gabriel è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame come membro dei Genesis (2010) e come artista solista (2014).
Guido Harari, la passione e oltre
Molte volte, in fotografia, sentiamo parlare di passione, ma spesso questa scalda, motiva, induce, esalta; non andando oltre. Per molti resta uno spazio invalicabile tra l’esistere e il percepire, come se il sentimento rappresentasse unicamente uno strumento da utilizzare alla bisogna. Per Guido non è così: lui della passione si nutre, vive, opera. Non a caso, le sue idee vanno oltre, anche al di là dello spazio temporale della sua vita. Ci dice che vorrebbe essere nato prima, per trovarsi “in fase” con gli anni ’60. No, non si tratta di un rimpianto, bensì di un riflesso verso uno sguardo allargato: sempre propenso all’oltre, alla scintilla che illumina l’anima.
Per finire, ecco il ritratto: che lui ama sin dal contatto, dall’incontro. Spesso lo chiude con l’inquadratura, perché gli piace esserci, per sentirsi percepito. E allora la forza è tutta lì: tra piccolo e grande, tra dentro e fuori, tra interiore ed esteriore. Lui, Guido, cerca sempre; nutrendosi di passione. Sta a noi cercarlo, magari in un ritratto chiuso: per giunta in B/N. C’è un moto perpetuo nel suo creare, un movimento continuo. Saltiamoci sopra: è meglio.
Guido Harari, note biografiche
Guido Harari nasce al Cairo (Egitto) nel 1952. Nei primi anni Settanta avvia la duplice professione di fotografo e di critico musicale, contribuendo a porre le basi di un lavoro specialistico, sino ad allora senza precedenti in Italia. Dagli anni Novanta il suo raggio d'azione contempla anche l'immagine pubblicitaria, il ritratto istituzionale, il reportage a sfondo sociale. Dal 1994 sono membro dell'Agenzia Contrasto. Ha firmato copertine di dischi per Claudio Baglioni, Angelo Branduardi, Kate Bush, Vinicio Capossela, Paolo Conte, David Crosby, Pino Daniele, Bob Dylan, Ivano Fossati, BB King, Ute Lemper, Ligabue, Gianna Nannini, Michael Nyman, Luciano Pavarotti, PFM, Lou Reed, Vasco Rossi, Simple Minds e Frank Zappa, fotografato in chiave semiseria per una storica copertina de «L’Uomo Vogue». È stato per vent’anni uno dei fotografi personali di Fabrizio De André. Ha al suo attivo numerose mostre e libri illustrati tra cui Fabrizio De André. E poi, il futuro (Mondadori, 2001), Strange Angels (2003), The Beat Goes On (con Fernanda Pivano, Mondadori, 2004), Vasco! (Edel, 2006), Wall Of Sound (2007), Fabrizio De André. Una goccia di splendore (Rizzoli, 2007).
Di lui ha detto Lou Reed: "Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido”. “So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento”. “Le cose che Guido cattura nei suoi ritratti vengono generalmente ignorate dagli altri fotografi”. “Considero Guido un amico, non un semplice fotografo".
Le fotografie
Copertina del disco "The silent sun", 2006.
Peter Gabriel fotografato da Guido Harari. Sanremo, 1983.