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TERMINA LA BATTAGLIA DI DUNKERQUE

Il 4 giugno è una data importante della Seconda Guerra Mondiale: nel 1942 inizia la battaglia delle Midway, mentre nel 1944 le truppe alleate statunitensi guidate dal generale Mark Wayne Clark liberano Roma.

Sempre il 4 giugno, ma nel 1940, termina la battaglia di Dunkerque, iniziata il 26 maggio, durante la grande offensiva in Occidente scatenata dalle truppe tedesche nella prima fase della Seconda guerra mondiale.
La travolgente avanzata della Divisione Corazzata tedesca raggiunse rapidamente le coste della Manica, tagliando fuori in Belgio e nel nord della Francia l’intero Gruppo d’armate alleato: le migliori armate francesi e il Corpo di spedizione britannico. Con l’esercito accerchiato, Francia e Gran Bretagna ordinarono un ripiegamento verso le coste della Manica. Qui 400.000 soldati, vennero in gran parte evacuati via mare attraverso il porto di Dunkerque anche grazie a tante barche private che partirono dall’Inghilterra. L’esercito anglo-francese riuscì a sfuggire alla morte o alla cattura.
La riuscita evacuazione rappresentò uno straordinario successo per il Primo ministro inglese Winston Churchill: una stupefacente vittoria morale.
L’operazione fu chiamata “Dynamo”. Le navi inglesi affrontarono chilometri di mare, tra mine e attacchi aerei. Arrivano al porto francese di Dunkerque, dove caricarono migliaia di soldati. L’obiettivo del Governo era quello di salvare almeno 40 mila soldati durante i due giorni di evacuazione, ma ad attenderli su quelle spiagge ce ne erano 400 mila, tutti alla disperata ricerca di un posto sull’imbarcazione che avrebbe potuto salvarli. L’evacuazione di circa 400 mila soldati anglo-francesi rappresentò una vittoria inglese, che rinforzò il morale per affrontare i successivi eventi bellici.

Gli eventi di Dunkerque sono stati narrati in un film, Dunkirk (2017). Maggio, 1940; sulla spiaggia di Dunkirk 400.000 soldati inglesi si ritrovano accerchiati dall'esercito tedesco. Il piano di evacuazione coinvolge anche le imbarcazioni civili, requisite per rimpatriare il contingente. L’impiego delle navi militari assieme alle piccole imbarcazioni civili assicurò una "vittoria dentro la disfatta".

Winston Churchill, note di vita e fotografie

Sir Winston Churchill nasce il 30 novembre 1874. Uomo politico, scrittore e giornalista inglese, leader del partito liberale e poi di quello conservatore, ha ricoperto più volte cariche ministeriali durante il ventennio tra le due guerre. Il 10 maggio 1940 diventa Primo Ministro. Chiamato a dirigere il suo paese in un momento drammatico, Churchill dimostrò grandi doti di coraggio e di fermezza nell’affrontare e sconfiggere le potenze dell’Asse. A dispetto dei suoi indiscussi meriti, nel 1945, nelle prime elezioni politiche del dopoguerra, viene inaspettatamente sconfitto dal laburista Attlee. Nel 1953, riceve dall’Accademia svedese il Premio Nobel per la Letteratura.
Muore a Londra il 24 gennaio 1965.

Il ritratto più famoso dello statista è quello di Yousef Karsh, scattato il 30 dicembre 1941. Ci mostra uno statista cupo, accigliato, belligerante (visto il periodo). In realtà l’autore gli aveva solo proibito il sigaro, togliendoglielo all’improvviso. L’immagine è passata alla storia.
Oggi pubblicheremo un altro ritratto circa Winston Churchill, quello di Edward Steichen (New York, 1932).

Il fotografo Edward Steichen Fotograficamente, Edward Steichen si è distinto in ruoli differenti. Durante la giovinezza è stato un fotografo di talento. Ha poi continuato ad alimentare la sua fama in ambito commerciale negli anni '20 e '30, restituendo ritratti eleganti di artisti e celebrità. Fu anche un importante curatore, organizzando tra l’altro la mostra "Family of Man" nel 1955.

Nato in Lussemburgo, il 27 marzo 1879, Steichen arriva negli Stati Uniti quando aveva due anni. Lui e i suoi genitori si stabiliscono nella piccola città di Hancock, dove il padre prestava servizio nelle miniere di rame. Quando il genitore smise di lavorare per le cattive condizioni di salute, la famiglia si trasferì a Milwaukee, nel Wisconsin, dove la madre sosteneva la famiglia lavorando come artigiana. A partire dall'età di 15 anni, Steichen ha svolto un apprendistato di quattro anni in un'azienda litografica. Durante gli anni '90 dell'Ottocento studiò pittura e fotografia, il che lo avvicinò alla corrente pittorialista. Le fotografie di Steichen furono esposte per la prima volta al Second Philadelphia Photographic Salon nel 1899, e da quel momento divenne presto una star.

Nel 1900, prima di compiere il primo di tanti lunghi viaggi in Europa, Steichen incontrò Alfred Stieglitz, che acquistò tre fotografie del giovane autore. Fu l'inizio di un’amicizia intima e reciprocamente gratificante, che sarebbe durata fino al 1917. Nel 1902 Stieglitz invitò Steichen a unirsi a lui e ad altri fotografi, nella fondazione della Photo-Secession, un'organizzazione dedicata alla promozione la fotografia come arte.
Nel 1905 Stieglitz aprì la sua prima galleria, originariamente chiamata Little Galleries of the Photo-Secession, ma meglio conosciuta come 291, dal nome del suo indirizzo al 291 della Fifth Avenue. Steichen divenne il collegamento francese della galleria. Usando i contatti che aveva stabilito in Europa, divenne il principale responsabile dell'organizzazione delle mostre di arte modernista francese che si tenevano al 291. Henri Matisse (1908) e Paul Cézanne (1910) esposero lì proprio per merito di Steichen.

La rottura tra Stieglitz e Steichen arrivò sull'orlo dell'entrata degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale, forse perché Steichen era un francofilo e Stieglitz apertamente legato alla Germania; o probabilmente perché Steichen era arrivato a credere che la Photo-Secession di Stieglitz e i suoi strumenti – la galleria 291 e la rivista Camera Work - fossero diventati i veicoli per un culto della personalità.
Quando gli Stati Uniti entrarono in guerra nel 1917, Steichen si offrì volontario e fu nominato capo della fotografia aerea per l'esercito americano in Francia. La sua esperienza con le rigorose esigenze tecniche di questo lavoro ha cambiato la sua visione circa lo strumento fotografico. Dopo la guerra abbandonerà lo stile pittorialista, orientandosi verso una maggiore oggettività di descrizione e racconto.
Sempre in antitesi con gli atteggiamenti foto-secessionisti, Steichen si dedicò alla fotografia commerciale, fondando uno studio di successo, quando si trasferì a New York City nel 1923. Ha dedicato i successivi 15 anni della sua vita principalmente alla fotografia di moda e ritrattistica per le pubblicazioni Condé Nast, come Vogue e Vanity Fair. Chiuse lo studio il 1 ° gennaio 1938 e trascorse gran parte dei quattro anni successivi nella sua casa nel Connecticut, coltivando piante.

Un mese dopo l'attacco a Pearl Harbor, nel dicembre 1941, la Marina degli Stati Uniti fece di Steichen un tenente comandante incaricato di dirigere una registrazione fotografica della guerra navale nel Pacifico. Durante la seconda guerra mondiale, Steichen iniziò a collaborare con il Museum of Modern Art di New York City e nel 1947 fu nominato direttore del dipartimento di fotografia, posizione che manterrà fino al suo pensionamento 15 anni dopo. "The Family of Man", una mostra che ha curato nel 1955, è stata senza dubbio l’operazione più importante della sua lunga carriera. La mostra era basata sul concetto di solidarietà umana e Steichen ha selezionato 503 immagini da innumerevoli stampe arrivate da tutto il mondo. Si dice che la mostra sia stata vista da quasi nove milioni di persone in 37 paesi. Steichen ha continuato a curare molte mostre minori al museo, dimostrando così come volesse sostenere il mezzo fotografico per tutti i restanti anni della sua carriera. La sua autobiografia, A Life in Photography, è stata pubblicata nel 1963.

Edward Steichen muore il 25 marzo 1973, in Connecticut.

Le fotografie

Copertina del film Dunkirk (2017).
Winston Churchill fotografato da Edward Steichen, New York 1932.

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