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I PREDATORI DELL’ARCA PERDUTA

12 giugno 1981, nelle sale cinematografiche statunitensi esce il film “I predatori dell'arca perduta”, primo capitolo di quella che poi diventerà la serie di Indiana Jones.

Per il secondo giorno consecutivo incontriamo una pellicola di Spielberg, intrisa della sua fantasia. Il regista statunitense inventa un personaggio nuovo, del quale forse sentivamo la necessità: Indiana Jones (Harrison Ford). Colto, intellettuale, archeologo, piacente (ci mancherebbe), affronta missioni che paiono impossibili, con la tempra dell’eroe. Le vicende narrate nella serie sono semplici e ripetute. Di mezzo c’è una bella donna (mai fidarsi di lei, o almeno non sempre), un mistero archeologico, un oggetto da ritrovare dopo affannose ricerche, una forza soprannaturale.

Spielberg ha capito che il cinema anni ’80 aveva bisogno d’avventura, anche se con una ricetta nuova, pur traendo spunto da elementi antichi. Ci voleva un eroe forte e indomito e intelligente, che si muovesse tra sapori già provati in una chiave moderna, esagerata e improbabile.

Come dicevamo, Jones è sempre coinvolto in ricerche "intellettuali" una volta è il Graal, una volta l'Arca; e spesso combatte i nazisti, che per Spielberg diventa quasi un dovere.
Jones è a sua volta un intellettuale, un professore notissimo e stimato. Come prima fatica (quella di oggi) deve trovare la famosa Arca, alla quale vengono attribuiti poteri soprannaturali. Indiana attraverserà il mondo, dall'Inghilterra al Tibet, all'Africa. Si batterà come un eroe antico: vince la sua battaglia e salva l'umanità. Il sapore è antico, ma gli effetti speciali ci portano in un’altra dimensione. Ecco il genio di Spielberg.

Tornando alla serie del famoso archeologo, ci è piaciuto molto il terzo capitolo: Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Viene introdotto il padre di Indiana, Henry Jones (Sean Connery). Abbiamo così l’eroe, la donna attraente, e il terzo elemento. Il film analizza a fondo il rapporto padre – figlio, pur nel divenire dell’avventura.

Harrison Ford, qualche nota

Harrison Ford nasce a Chicago, Illinois, il 13 Luglio 1942. Terminato il college a fatica, si trasferisce in California con l'intento di diventare attore. Dopo alcuni insuccessi nel mondo dello spettacolo, decide di guadagnarsi da vivere come carpentiere. Manifesterà il proprio talento con gli arnesi anche dietro l’obiettivo, quando costruirà un granaio assieme a una comunità Amish, nel film Witness.
George Lucas lo porterà al successo, assegnandogli il ruolo di Han Solo, nella trilogia di fantascienza più famosa di sempre. Subito dopo, Steven Spielberg lo sceglierà nella saga di Indiana Jones, l’archeologo bello, affascinante e avventuriero. L'attore diviene ben presto una delle star più popolari degli anni Ottanta, grazie anche ad altri ruoli di culto, come quello del tormentato detective Rick Deckard nel visionario Blade Runner di Ridley Scott.
Le apparizioni cinematografiche si susseguono, tra action e cult movie, tanto che nel 2001 risulterà essere la star del cinema più pagata. E’ bello pensare che agli inizi della carriera abbia recitato, con una piccola parte, in Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni.

Annie Leibovitz, note biografiche

Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia.
Nel 1970 si presenta alla rivista rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale. Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.
Durante la fine degli anni 1980, la Leibovitz ha iniziato a lavorare su una serie di campagne pubblicitarie di alto profilo. Tra queste quella per l’American Express "Abbonamento", per la quale ha ritratto celebrità del calibro di Tom Selleck e Luciano Pavarotti.
Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.

Di Annie ricordiamo la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.
Nel gennaio del 1981 (22 gennaio), l'immagine è apparsa sulla copertina della rivista Rolling Stone. Anni dopo la Leibovitz ha raccontato che quando Lennon ha visto il primo test Polaroid delle riprese, si era espresso così: «Hai catturato esattamente il nostro rapporto».

Anche Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato, nel 2009, in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.

Un’altra campagna famosa portata avanti da Annie è quella relativa alle fiabe Disney. La stessa doveva reclamizzare i parchi divertimenti. Lei ha usato la sua capacità di ritrarre le celebrità.
Annie Leibovitz continua a essere richiesta come fotografa ritrattista, per ritrarre le celebrità di oggi.

Le fotografie

Locandina del film “I Predatori dell’Arca Perduta”
Harrison Ford and his Ford, Jackson Hole, 1990. Annie Leibovitz.

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