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[I HAVE A DREAM]

«I have a dream», ho un sogno. «Io sogno che i miei quattro bambini, un giorno possano vivere in una nazione in cui non verranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per la sostanza del loro carattere». Queste sono le parole che Martin Luther King pronunciò in uno storico discorso tenuto a Washington il 28 Agosto 1963, durante una manifestazione contro il razzismo. Anni dopo «quel sogno» venne ripreso da Barack Obama, il primo presidente afro-americano della storia degli USA. Su di lui gravava una responsabilità non facile da sostenere: pronunciare le proprie parole nello stesso Lincoln Memorial di Washington dove il reverendo King parlò di fronte a una folla di 250mila persone.

Parlare di Martin Luther King ci porta a parlare di due fotografi: Bob Adelman e Ernest C. Withers, colui che lo ha fotografato con maggiore assiduità, ma che sembra sia stato anche un informatore dell’FBI.

Withers ha seguito Martin in tutti i suoi spostamenti, forse anche troppo. Alcuni documenti lo descrivono come una spia. Whiters aveva l’abilità di trovarsi al posto giusto nel momento giusto: come per esempio nella stanza 306 del Lorraine Hotel il giorno in cui venne assassinato Martin Luther King. In pratica, Ernest avrebbe collaborato per alcuni anni con le forze dell’ordine, fornendo dettagli sulla preparazione delle marce, sulla vita personale dei leader del movimento, sui loro spostamenti. Ernest C. Whiters è morto nel 2007, all’età di 85 anni. Lascia un patrimonio enorme d’immagini del leader politico, con il quale si sarebbe voluto allestire un museo. Sarà così? Le luci sono tante, ma anche le ombre.

Le opinioni sono contrastanti: c’è che parla di abuso d’amicizia, mentre altri definiscono l’ipotesi non sorprendente; del resto ogni movimento nasce per essere spiato. Forse è importante ricordare il tempo in cui è vissuto il nostro fotografo, sotto una pressione eccessiva di informare, durante momenti di forte tensione. Probabilmente la cosa migliore che possiamo dire su Withers è che ha giocato un doppio ruolo: come un informatore, ma anche come un fotografo che ha usato il suo talento in nome della difesa, della giustizia sociale e l'uguaglianza. Del resto la “potenza” delle sue fotografie non può essere bocciata a priori. Ognuno giudichi per sé.

Ernest C. Withers, conosciamolo meglio

Ernest C. Withers (7 agosto 1922 – 15 ottobre 2007) è stato un fotoreporter afroamericano, noto soprattutto per aver documentato oltre 60 anni di storia afroamericana nel sud segregato, con immagini iconiche: quelle del boicottaggio degli autobus di Montgomery, di Emmett Till, dello sciopero igienico-sanitario di Memphis, del baseball della Negro League e di musicisti, tra cui quelli legati al blues e al soul di Memphis.

L'interesse di Ernest C. Withers per la fotografia è iniziato durante l'ottavo anno in una scuola di Memphis. Più di settant'anni dopo, ha continuato a mantenere uno studio in Beale Street, un tempo l'epicentro di Memphis della vita musicale degli USA. Dopo il diploma di scuola superiore nel 1941, Withers si arruolò nell'esercito. Ha frequentato la Army School of Photography e in seguito ha gestito un'attività freelance, fotografando soldati bianchi di stanza a Saipan. Dopo il suo congedo, Withers ha acquistato uno studio fotografico a Memphis.

Per tutti gli anni '50, Withers era, come più volte ha ammesso, "un fotografo di notizie", "che documentava eventi che stavano accadendo". Era un periodo di trasformazioni epocali e lui le ha raccontate per i giornali afroamericani in tutto il paese. Durante gli anni '50 e '60, Withers ha viaggiato in tutto il sud con il dottor Martin Luther King Jr., James Meredith, Medgar Evers e altri leader del movimento per i diritti civili. Ha fornito immagini che hanno reso le storie drammatiche dell'epoca: un vivido Dr. King che guida il primo autobus desegregato a Montgomery, omicidi di lavoratori per i diritti civili, campagne di registrazione degli elettori, linciaggi e lo sciopero dei lavoratori della sanità di Memphis. Il risultato è una cronaca avvolgente e commovente della grande crociata americana della seconda metà del Novecento.

Mentre viaggiava attraverso il sud, Withers ha sempre fatto base presso la sua città natale, Memphis. Il suo lavoro fornisce quindi una visione privilegiata della scena musicale di Beale Street nel momento in cui gli americani, bianchi e neri, iniziarono a riconoscerla come una Mecca musicale. Per più di un secolo la città aveva attratto migranti rurali afroamericani che portavano la loro musica. Gospel, blues, ritmica e musica dance urbana risuonavano dalle chiese e dai club di Beale St.

Le fotografie di Withers proclamano la ricchezza del talento musicale di Memphis. Mostrano anche il Rock and Roll e il blues che sono emersi dal gospel della città e dalla sua tradizione musicale. Data l'incessante segregazione, sono stati musicisti bianchi come Elvis o Johnny Cash o Jerry Lee Lewis a portare il suono di Memphis all'attenzione della nazione. Le fotografie di Withers documentano chiaramente il suono che era il prodotto della cultura musicale nera della città.

Bob Adelman, la copertina

Il fotografo Bob Adelman (1930-2016) ha scattato fotografie storiche e artistiche per oltre sessant'anni. La sua straordinaria documentazione visiva ha riguardato soggetti del movimento per i diritti civili, la scena artistica di New York, la cultura urbana, la politica, la musica, il Sud e ritratti ricchi di personalità.

Fotoreporter riconosciuto a livello internazionale, Bob Adelman ha lavorato per LIFE, The New York Times Magazine, Newsweek, TIME, Esquire, Vanity Fair, Sunday Times Magazine di Londra, Paris Match e altre importanti pubblicazioni. Era un Guggenheim Fellow e National Endowment for the Arts Grantee. È noto principalmente per le sue fotografie del movimento per i diritti civili negli anni '60, quando ha offerto volontariamente i suoi servizi come fotografo al Congresso per l'uguaglianza razziale e ha documentato gli eventi trasformativi che hanno rimodellato la storia americana moderna. Le immagini di Adelman sono state esposte in tutto il mondo durante la sua vita, in istituzioni tra cui: Museum of Modern Art, Smithsonian, Getty Museum, High Museum, The Nelson-Atkins Museum, Boca Raton Museum of Art, Tate Modern e molti altri. Acquisito dalla Library of Congress nel 2017, l'archivio Adelman è considerato la principale documentazione di periodi cruciali della storia moderna degli Stati Uniti.

Le fotografie.

Martin Luther King parla a Washington. Bob Adelman 1963.

Più di 5.000 uomini si sono allineati prima della marcia del 28 marzo 1968 guidata da Martin Luther King durante lo sciopero degli operatori sanitari. Ernest C. Withers.

Martin Luther King, 28 Agosto 1963, Ernest C. Whiters, Bob Adelman

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