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[I MUSCOLI DI SERENA]

Serena è la campionessa di tennis che non ti saresti aspettato prima di vederla esordire. Forte, troppo; potente, muscolare, pareva non concedere scampo. E invece il destino le ha riservato dei problemi, che hanno reso la sua carriera ricca di tramonti annunciati, ai quali Serena ha sempre fatto fronte con orgoglio e coraggio. I muscoli cui facciamo riferimento nel titolo sono appunto quelli della rimonta, del ritorno, dell’applauso sincero dal pubblico del suo “giardino” (Wimbledon) scaturito quando il buio pareva cancellare la Serena campionessa invincibile dalla scena mondiale.

Serena Williams nasce il 26 settembre 1981 a Saginaw (Michigan), negli Stati Uniti. Sorella minore di Venus, entra nel circuito professionistico del tennis nel 1997. Inizia battendo Mary Pierce (bellissima col suo treccione sulla schiena) e Monica Seles, entrambe tra le prime dieci nel mondo. Siamo al torneo di Chicago, Serena si affaccia sul mondo.

Vince il primo titolo del Grande Slam nel 1999, aggiudicandosi la finale degli US Open contro la svizzera Martina Hingis, numero uno della classifica mondiale, diventando la seconda tennista afro-americana a conquistare gli Open statunitensi. Si distingue poi nel doppio, assieme alla sorella Venus, spilungona ed elegante.

Raggiunge la posizione numero uno nella classifica WTA nel 2002, per via dei successi al Roland Garros, a Wimbledon e agli US Open, sempre in finale contro la sorella Venus. Il primato nella classifica mondiale le viene tolto per colpa di alcuni infortuni che la tengono lontana dai campi di gioco per l'ultima parte del 2003, per riproporsi anche nell’anno successivo, quando non vincerà quasi nulla, raggiungendo solo la finale di Wimbledon persa contro Maria Sharapova, la bella russa appena entrata nel circuito del grande tennis.

Serena Williams inizia a distinguersi in altri campi, sfilando come modella e realizzando una linea di abiti sportivi personale. Compie anche una breve apparizione in TV. A inizio 2005, è prima agli Australian Open, ma rimarrà l’unica vittoria dell’anno. Le cose peggiorano nel 2006: la Williams, tormentata dagli infortuni, scende in classifica sotto le prime cento.

Ecco arrivare la rimonta. Il 2008 gioca e perde la finale di Wimbledon contro la sorella Venus. A cinque anni di distanza, torna al primo posto della classifica mondiale a settembre, iniziando un sali-scendi tra il primo e il secondo posto. La carriera di Serena e di Venus procedono di pari passo: non a caso il 12 ottobre 2009 sempre Serena torna in cima alla classifica WTA battendo in finale al Masters di Doha la sorella. Il 2010 si rivelerà molto positivo, tante vittorie seguite dall'ennesimo successo a Wimbledon.

Ai successi in campo, però, fanno seguito problemi di salute abbastanza gravi: prima un infortunio al piede e poi una preoccupante embolia polmonare mettono in pericolo la carriera di Serena Williams. Scesa in classifica fino alla 169esima posizione, ritorna a vincere un torneo a luglio, dove mette in mostra grinta e tenacia.

Un’ovazione la accoglie in occasione degli US Open del 2011, dove le viene negata solo la vittoria in finale. Il grande e decisivo ritorno, però, va in scena nel 2012: naturalmente a Wimbledon. Serena si aggiudica il torneo con la classe di sempre, sconfiggendo anche (e definitivamente) i problemi di salute, che avevano fatto temere per la sua stessa vita.

Nel 2017 Serena diventa madre di una bimba.

Il Calendario Pirelli 2016

Un calendario diverso dal solito quello del Pirelli per il 2016. A scattare le foto è stata Annie Leibovitz, che ha deciso di mettere da parte il nudo, incentrando il suo lavoro sulla qualità delle donne e sui loro successi. I muscoli di Serena dovevano esserci, per forza.

La fotografa

Annie Leibovitz nasce il 2 ottobre 1949 a Waterbury, nel Connecticut. Era uno dei sei figli di Sam, un tenente dell’aviazione, e Marilyn Leibovitz, un’istruttrice di danza moderna. Ha viaggiato gli USA in lungo e in largo e forse, al finestrino della Station Vagon paterna ha sviluppato quella sensibilità fotografica che oggi conosciamo. Grande appassionata di Avedon, nel 1967 si iscrive al San Francisco Art Institute, dove ha sviluppato l’amore per la fotografia .

Nel 1970 si presenta alla rivista Rolling Stone. Impressionato dal suo portfolio, l’editore non esita ad assumerla. Nel giro di due anni, Annie ne ha 23, è capo fotografo. Nel 1975 la rivista le ha offerto l'opportunità di accompagnare la band dei Rolling Stones nel loro tour internazionale. Nel 1983 la Leibovitz lascia Rolling Stone per la rivista Vanity Fair, dove diventerà autrice di molte copertine di personaggi celebri; ricordiamo, tra questi, Demi Moore in dolce attesa e Whoopi Goldberg semisommersa in una vasca da bagno piena di latte.

Annie è considerata una delle migliori fotografe americane, particolarmente per quanto attiene al ritratto. Nel 1999 ha pubblicato il libro Women, che è stata accompagnato da un saggio dell’amica Susan Sontag. Nella pubblicazione Leibovitz ha presentato una serie d’immagini femminili: dai Giudici della Corte Suprema, fino alle showgirl dello spettacolo.

Di Annie ricordiamo una volta di più la fotografia dove John Lennon (completamente nudo) è avvinghiato a sua moglie Yoko Ono. Si tratta dell'ultimo ritratto dedicato all’ex Beatles. E’ L'8 dicembre 1981. Poche ore dopo la posa per questa fotografia, Lennon fece due passi fuori dalla sua residenza a New York. Lì è stato colpito a morte da Stalker Mark David Chapman.

Nel 2009 Lavazza ha affidato un lavoro importante alla fotografa statunitense, la campagna pubblicitaria che il brand italiano del caffè ha lanciato in 15 paesi. Si trattava di fotografare cinque top model italiane per il calendario The Italian Espresso Experience 2009. Eva Riccobono, Elettra Rossellini Wiedemann, Alessia Piovan, Gilda Sansone e Kate Ballo, sono diventate le protagoniste del viaggio paradossale che la fotografa americana ha intrapreso sfruttando i “luoghi comuni” dell’italianità: quelli che hanno reso famoso il Made in Italy in tutto il mondo. Annie ha mescolato, con ironia e classe, i luoghi famosi, la moda, i set cinematografici, le belle donne, gli spaghetti e le immancabili tazzine di caffè. La Leibovitz ha messo in scena la nostra Italia, ben consapevole che gli stessi italiani amano la teatralità, il divertimento e la bella vita.

La fotografia. Serena Williams per The Cal, 2016. Ph. Annie Leibovitz

Annie Leibovitz, Calendario Pirelli, Serena Williams, 26 settembre 1981

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