[ARTHUR RIMBAUD, POETA MALEDETTO]
Arthur Rimbaud nasce a Charleville-Mézières (Francia), il 20 ottobre 1854 in un ambiente borghese. Sin dall’infanzia, gli mancò l’affetto dei genitori: il padre abbandonò la famiglia quando Arthur aveva sei anni, la madre tentò d’inculcargli propria educazione bigotta. Fatto crescere secondo schemi tradizionali, dimostrò una straordinaria precocità intellettuale componendo versi sin dall'età di dieci anni.
A sedici anni, iniziò a fuggire di casa, peregrinando a lungo e rifugiandosi più volte a Parigi. In quei periodi trascorsi lontano dall’ambiente famigliare, visse esperienze di ogni genere, senza escludere alcol, droga e carcere. Fu allora che cominciò a conoscere i poeti considerati "immorali", come Baudelaire e Verlaine, col quale ebbe una burrascosa vicenda amorosa.
Ritornato a casa, scrisse uno dei suoi capolavori, "Una stagione all'inferno". Nel 1875, all'età di ventuno anni, Arthur smise di scrivere, ma, amante dei viaggi, partì verso est, navigando sino a Giava. In seguito, trovò lavoro a Cipro e nell'Africa dell'est, dove trascorse i suoi ultimi anni. Nel 1891 gli venne diagnosticato un tumore alla gamba, che lo costrinse a fare ritorno in Francia. Fu proprio lì che morì il 10 novembre dello stesso anno.
Il fotografo, Étienne Carjat
Come il suo amico Nadar, Étienne Carjat era tanto giornalista e caricaturista grafico quanto fotografo. Carjat iniziò a fotografare intorno al 1855. Sei anni dopo, aprì uno studio a Parigi, ricevendo diversi riconoscimenti per i suoi ritratti: una menzione d'onore in un salone di Londra (1862), premi a Parigi (1863-1864), Berlino (1867) e all'Esposizione Universale di Parigi (1867). Eppure non si dedicò mai con tutto il cuore alla fotografia; continuando invece a curare riviste e a disegnare caricature per la stampa popolare.
Pochi soggetti, oltre alla ritrattistica, attrassero Carjat. Fece centinaia di cartes-de-visite, ma le sue erano nettamente diverse da quelle di Disdéri e di altri fotografi, essendo più essenziali e scarne. Piuttosto che posare con pilastri e drappeggi, i soggetti di Carjat si facevano fotografare su fondali semplici, perché risultassero palesi il gesto e l'espressione. Nei ritratti di grande formato, come quelli di Charles Baudelaire e Gioacchino Rossini, solo la postura e l'espressione drammatica trasmettono l'interpretazione del ritrattista. In effetti, il talento di Carjat nel catturare lo spirito dei suoi soggetti celebri spesso eguagliava o superava quello del suo contemporaneo più noto, Nadar, che dipendeva molto dall'illuminazione laterale drammatica. I due uomini sono generalmente considerati i maestri della fotografia di ritratto in Europa nel terzo quarto del XIX secolo.
Étienne Carjat nasce a Fareins il 28 marzo 1828 e muore a Parigi il 19 marzo 1906
Il ritratto-icona del poeta Arthur Rimbaud (allora di 17 anni d'età) è stato molto apprezzato da Avedon e altri fotografi. Allievo del ben più famoso Nadar, Étienne Carjat aveva uno stile più fresco e creativo. In questo caso poi, si coglie la capacità del fotografo nell’interpretare la personalità del soggetto, la sua intima natura. Carjat è stato stato un innovatore, un ritrattista raffinato.
La fotografia. Ritratto di Arthur Rimbaud a 17 anni, 1871. Etienne Carjat.