[HARRY CALLAHAN E LA FOTOGRAFIA ESPLORATIVA]
Ieri avevamo detto che il 22 ottobre era una data piena di accadimenti. Ebbene, nel 1912, come ieri appunto, nasceva Harry Callahan, a Detroit. Lui ha scoperto la fotografia all'età di ventisei anni e in meno di un decennio ha trovato il modo di lavorare, scegliendo i soggetti fotografici e avviando esperimenti che sarebbero continuati per i successivi sessant'anni. La sua fotografia era esplorativa piuttosto che evolutiva. Sceglieva un soggetto, lo fotografava per un po', lo lasciava dedicandosi ad altre cose, per poi tornarvi sopra, di solito analizzandolo da una prospettiva diversa.
Harry è cresciuto a Detroit, dove ha studiato ingegneria chimica. Non ha mai completato l'università, e nemmeno studiato fotografia. Nel 1938, mentre lavorava alla Chrysler Company a Detroit, si iscrisse al Chrysler Photo Club, apprendendo le basi della fotocamera da un amico. Ben presto divenne insoddisfatto della fotografia per hobby e del pittorialismo sentimentale espresso dai membri del club. Volendo di più, riuscì nel suo intento alla fine del 1941, quando il fotografo Ansel Adams tenne una conferenza al club. Più tardi Callahan disse: "Ansel mi lasciò libero".
Adams in quell’occasione aveva detto: “Una fotografia dovrebbe essere una descrizione pulita, nitida e altamente dettagliata del mondo esterno, all'interno di una gamma tonale continua e accuratamente delineata”. E poi “ Fotografare cose semplici, come la natura ai nostri piedi, è valido tanto quanto creare immagini spettacolari”. Ansel ha insegnato a Callahan come realizzare stampe e, soprattutto, l’ha convinto a diventare un artista fotografico.
Anche Alfred Stieglitz, incontrato nel 1942, lo spinse verso la fotografia, così Harry decise di indirizzare lì le sue energie.
Nel 1946, Callahan iniziò a insegnare fotografia all'Institute of Design (ID) di Chicago, che fu poi diretto da Laszlo Moholy-Nagy, il fotografo e pittore modernista ungherese. Moholy, che lo incoraggiò alla sperimentazione formale, divenne il secondo grande mentore di Callahan. Fondamentalmente, Callahan ha unito il purismo di Adams con lo sperimentalismo di Moholy, per creare un nuovo tipo di fotografia, radicalmente inventiva. Sceglieva un soggetto, come la natura o la vita di strada della città, lo fotografava in una varietà di modi, e poi sperimentava: con il contrasto estremo, la doppia esposizione, le stampe completamente bianche o tutte nere e molto altro. Le sue immagini sono belle, spesso dure, e non impongono mai nulla allo spettatore.
I soggetti di Callahan includono: ritratti sia in bianco e nero che a colori, la moglie Eleonora e la figlia Barbara, la natura e gli studi di luce, i pedoni nel centro di Chicago, le linee telefoniche, l'architettura a Providence, i paesaggi a Cape Cod, le immagini tratte dai suoi viaggi in Gran Bretagna, Francia, Giappone e Marocco. Ha anche fotografato dei collage, ottenuti utilizzando immagini ritagliate da riviste come Vogue.
È impossibile immaginare Callahan senza Eleanor, sua moglie. L'ha fotografata ripetutamente, all'interno e all'esterno, nuda e vestita, per circa quindici anni. Queste immagini, il cui vero soggetto è l'amore coniugale, sono tra le fotografie più commoventi mai viste.
Vista all'aperto, Eleanor è una piccola figura in un grande paesaggio vuoto, da sola o con la loro figlia. Non sorride mai né si mette in posa; ma è lì, e lui la registra senza commenti. I nudi sono intimi senza essere sessuali. Callahan rispetta sempre la privacy di Eleanor, che è completamente fiduciosa, perfettamente sicura di sé e in pace. Non c'è modo che tali immagini possano essere realizzate senza un legame forte e duraturo tra fotografo e soggetto.
Harry Callahan muore il 15 marzo 1999 ad Atlanta (Georgia).
La fotografia. Harry Callahan, Eleanor. 1954.