[DIANA KRALL, ELEGANZA E RISPETTO]
Ci si avvicina volentieri alla musica di Diana Krall, pur da agnostici del genere. Molti l’hanno paragonata a Ella Fitzgerald, il che ci sembra esagerato: non tanto perché Diana risulti perdente, ma per il fatto che le due cantanti hanno vissuto storie differenti, con altrettante evoluzioni. Anche la timbrica vocale ci appare dissimile, ma lasciamo l’argomento ai cultori del settore. Diana ha una voce calda, ben modulata e al piano reagisce con precisione, anche quando si avventura in un repertorio non nativo. Ciò che emerge è un profondo rispetto per il jazz, che poi è lo stile che l’ha fatta emergere. Che abbia vinto tanti premi non fa che confortarci: c’era spazio per lei e in molti la stavano aspettando.
Diana Jean Krall è nata il 16 novembre 1964 a Nanaimo, nella Colombia britannica. Entrambi i suoi genitori erano amanti della musica e Krall ha iniziato a suonare il pianoforte dall'età di 4 anni. Mentre frequentava il liceo, suonava e cantava già in vari bar e ristoranti. Dopo essersi diplomata, ha ricevuto una borsa di studio presso il Berkley College of Music di Boston. Ottenuta la laurea, si è trasferita a Los Angeles, ma è tornata a Toronto dove ha pubblicato il suo primo album, "Stepping Out" (1993), cui ha fatto seguito "Only Trust Your Heart" nel 1995. Tuttavia è col terzo album, "All for You: A Dedication to the Nat King Cole" uscito nel 1996, che Krall ha ottenuto una nomination ai Grammy Awards, conquistando anche le vette delle classifiche di vendita.
Il quarto album di Krall è stato pubblicato nel 1997, intitolato "Love Scenes" e ha ottenuto un successo immediato. Quello successivo, datato 1999, intitolato "When I Look In Your Eyes", includeva gli arrangiamenti orchestrali di Johnny Mandel in sottofondo. Ha raggiunto un successo fenomenale tra i suoi fan, che l’hanno definita un genio del jazz. L'album le è valso anche una nomination ai Grammy Awards come "Best Jazz Performance", che ha poi vinto.
Nel 2001, Diana Krall ha pubblicato "The Look of Love”, diventato disco di platino. La pianista ha poi deciso di condurre un tour mondiale, durante il quale è stato registrato il suo primo concerto dal vivo, intitolato "Diana Krall: Live in Paris". L'album le è valso il Grammy Award come "Best Jazz Album" nel 2002.
Krall si è sposata con Elvis Costello nel 2003 e, incoraggiata da suo marito, ha iniziato a scrivere i testi dei propri brani, come in "The Girl in the Other Room" del 2004. Alcuni critici l’hanno trovato insoddisfacente, sostenendo che si era allontanata dal suo puro stile jazz verso un genere pop più contemporaneo, perdendo parte della sua magia precedente. Tuttavia la cantante non ha smesso di sperimentare nuovi stili musicali, come nel 2009 con “Quiet Night”, che conteneva canzoni brasiliane. Nel 2012, nell’album "Glad Rag Doll", ha introdotto canzoni dell'era del proibizionismo.
Diana Krall si è aggiudicata numerosi premi, tra cui cinque Grammy e otto Juno Awards. I suoi album hanno raggiunto lo status di disco d'oro, platino e multi-platino in varie occasioni. È stata anche insignita di un posto nella Walk of Fame del Canada nel 2004 e ha ricevuto un dottorato onorario dall'Università di Victoria. Nella sua vita personale, è sposata e ha due figli gemelli di nome Dexter e Frank James.
Il fotografo, Mark Seliger
Mark Seliger è nato ad Amarillo in Texas nel 1959, dove è vissuto con i suoi genitori, Maurice e Carol Lee, con i suoi due fratelli e una sorella, fino al 1964, quando si sono trasferiti a Houston. Il primo interesse di Seliger per la fotografia è iniziato quando suo fratello Frank gli ha promesso la sua macchina fotografica se avesse ottenuto un successo nella Little League di baseball. Tutto è andato bene e la fotocamera è diventata sua. La camera oscura divenne il suo primo amore, dove iniziò a sperimentare con la stampa e lo sviluppo nel bagno di famiglia.
Mark ha frequentato la High School for Performing & Visual Arts di Houston e, da lì, i suoi studi sono proseguiti presso la East Texas State University e lo hanno portato ad approfondire la storia della fotografia documentaria.
Mark si è trasferito a New York nel 1984. Nel 1987 ha iniziato a lavorare per Rolling Stone, dal 1992 come capo fotografo. Durante la sua permanenza nel magazine, Seliger ha prodotto oltre 125 copertine, iniziando anche un rapporto di collaborazione a lungo termine con il Design Director Fred Woodward, col quale ha continuato a lavorare con GQ. Insieme hanno co-diretto numerosi video musicali, per artisti come Willie Nelson, Lenny Kravitz ed Elvis Costello. Nel 2011, ha co-fondato uno spazio espositivo senza scopo di lucro per la fotografia chiamato 401 Projects, che ha presentato esposizioni per James Nachtwey, Eugene Richards, Albert Watson, Platon e altri. Conduce anche uno spettacolo su Reserve Channel di You Tube, che si concentra su conversazioni sincere tra fotografi affermati come Platon, Mary Ellen Mark, Martin Schoeller, Bob Gruen, ecc. e celebrità interessate alla fotografia (Dylan McDermott , Helena Christensen, Judd Apatow).
Seliger continua il suo amore per la camera oscura utilizzando il processo al platino e palladio per creare stampe di grande formato, e le sue fotografie sono state esposte in molti musei e gallerie. Ha pubblicato numerosi libri, tra cui: On Christopher Street: Transgender Stories (Rizzoli, 2016), Listen (Rizzoli, 2010), Mark Seliger: The Music Book (teNeues, 2008), In My Stairwell (Rizzoli, 2005), Lenny Kravitz /Mark Seliger (Arena, 2001), Physiognomy (Bullfinch, 1999) e When They Came to Take My Father – Voices from the Holocaust (Arcade, 1996).
Nel 2001, Seliger si è trasferito da Rolling Stone a Condé Nast. Scatta spesso per Vanity Fair, Elle, GQ, Vogue Italia, L'Uomo Vogue e Vogue Germania.
La fotografia. Diana Krall e Elvis Costello, New York, 2003. Ph. Mark Seliger.