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[QUEL NOVEMBRE DI JFK]

Il 22 novembre a Dallas venne ucciso John Fitzgerald Kennedy, ma tutta la fine del mese è occupata da eventi che lo riguardano. Abbiamo messo un po’ tutto in fila, com’è giusto che sia, aggiungendo peraltro due fotografie nuove. Non si tratta di scatti iconici, ma d’immagini che ci riportano a quei momenti, facendo riemergere dubbi, sensazioni, tristezze, di un evento che ha influito sulla storia del tempo e degli anni a seguire. Giusto tornarci sopra, una volta di più.

Era il 22 novembre 1963, a Dallas. Il corteo presidenziale viene fatto segno da colpi d’arma da fuoco che raggiungono al capo John Fitzgerald Kennedy. Il corpo del presidente degli Stati Uniti d’America si accascia sulle braccia di sua moglie Jacqueline. JFK morirà poco dopo. Verrà incolpato un certo Lee Harvey Oswald, ma si parlerà anche di complotto.

Il giorno dell’insediamento alla Casa Bianca aveva detto: “Miei concittadini americani, non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro paese”. Bello, amato e amante delle donne, di origine irlandese, cattolico, è stato il più giovane presidente eletto degli Stati Uniti d'America, con uno scarto comunque minimo rispetto all’avversario. La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: il Muro di Berlino, la conquista dello spazio, lo sbarco fallito nella baia dei Porci nella Cuba di Fidel, la crisi dei missili di Cuba, gli antefatti della guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.

Era il 24 novembre 1963, sempre a Dallas. A due giorni dall’uccisione del presidente degli Stati Uniti d’America - John Fitzgerald Kennedy -, si consuma un nuovo omicidio: Lee Harvey Oswald, presunto assassino del presidente, cade sotto i colpi di pistola sparati da Jack Ruby. Il tutto è ripreso e diffuso dalle telecamere dei telegiornali americani.

25 novembre 1963, a tre giorni dal terribile assassinio di Dallas, si celebrano a Washington i funerali del presidente americano John Fitzgerald Kennedy. Un rullo di tamburi smorzato e una folla di circa un milione di americani accompagnano JFK nel suo ultimo viaggio, fino al cimitero di Arlington. Ancora incredulo, il mondo si commuove vedendo il piccolo John che, tenuto per mano, offre il saluto militare al passaggio del feretro del padre. Una foto celebre del funerale è a firma di Elliott Erwitt.

26/11/1966. Nell’anniversario della sepoltura del presidente al Cimitero nazionale di Arlington (25 novembre 1963), Life pubblica i fotogrammi del filmato Super8 di Abraham Zapruder, che ha registrato l’omicidio di John F. Kennedy.

Nel 1963 Abraham Zapruder era un sarto cinquantottenne residente nella città di Dallas. La mattina del 22 novembre 1963 andò al lavoro e, pur sapendo della parata presidenziale che gli sarebbe passata sotto l’ufficio, decise di non portare con sé la cinepresa. Fu Marilyn Sitzman, la sua segretaria, a convincerlo a tornare a casa per prenderla: così facendo avrebbe potuto filmare il presidente Kennedy e la consorte per mostrarli ai figli e ai nipoti. Sceso in Dealey Plaza con la signora Sitzman, Zapruder si mise alla ricerca del miglior luogo da cui filmare il passaggio del corteo: individuò, in cima al terrapieno sul lato destro di Elm Street, un muretto di cemento. Decise di salirvi sopra per documentare il passaggio di JFK con la sua cinepresa. In ventidue secondi impressi su una pellicola 8 millimetri Abraham Zapruder filmò la scena più famosa della storia contemporanea.

Accortosi della tragedia che aveva appena documentato, Zapruder tornò sconsolato verso il suo ufficio. Nel pomeriggio del 22 novembre Richard Stolley, un dirigente della casa editrice proprietaria del periodico LIFE, si disse intenzionato ad acquisire i diritti del filmato. La mattina del 23 novembre 1963 Stolley si recò nell’ufficio del sarto e trattò la cessione dei diritti: dopo una breve discussione Stolley offrì 50.000 dollari, cifra accettata da Zapruder per poter riprodurre i fotogrammi del filmato. Il giorno successivo l’editore di LIFE, C.D. Jackson, pagò a Zapruder altri 150.000 dollari per acquistare i diritti di riproduzione televisiva e cinematografica. Il sarto accettò, ma a una condizione: il fotogramma 313 non doveva essere pubblicato. Non voleva che milioni di persone avessero gli stessi incubi che quell'immagine aveva provocato a lui. Gli americani l'avrebbero vista solo 12 anni dopo, in una trasmissione televisiva. E fu uno shock.

C.D. Jackson ritenne, autonomamente e sicuramente in maniera opinabile, il pubblico non pronto a vedere le immagini e decise di conservare per qualche anno la pellicola negli archivi della Time-Life Corporation, limitandosi a pubblicare quei fotogrammi che non mostravano l’esplosione del cranio del Presidente. Abraham Zapruder donò immediatamente 45.000 dollari alla vedova del poliziotto J.D. Tippit, l’agente ucciso da Lee Harvey Oswald pochi minuti prima del suo arresto.

Tra il novembre del 1963 e il gennaio del 1964 l’FBI esaminò, per conto proprio e insieme alla Commissione Warren, una copia del filmato. Il 30 agosto 1970 Abraham Zapruder morì. Senza volerlo era diventato una superstar. Cinque anni dopo la morte di Zapruder la testata LIFE restituì i diritti alla sua famiglia mentre l’originale del filmato finì, per essere conservato con maggior cura, negli Archivi Nazionali. Il 3 agosto 1999 il Dipartimento di Giustizia staccò un assegno di 16 milioni di dollari a beneficio degli eredi di Zapruder per l’acquisizione del documento da parte del Governo.

C'è ancora un altro film sull'assassinio di JFK ed è stato girato intorno a Dealey Plaza, a Dallas. Ha avuto luogo il 27 novembre 1963 come parte dell'indagine dei servizi segreti. La fotografia mostra un istante di quelle riprese ed è stata scattata da un fotografo dello staff del Dallas Times Herald.

Le fotografie

22 novembre 1963, la limousine che trasporta il presidente John F. Kennedy ferito a morte corre verso l'ospedale pochi secondi dopo che gli hanno sparato a Dallas. (Justin Newman/Associated Press).

27 novembre 1963, a Dallas si gira un film circa l’omicidio Kennedy, quale parte dell’indagine dei servizi segreti. La fotografia è stata scattata da un fotografo dello staff del Dallas Times Herald.

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