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[CON LE ALI SOTTO I PIEDI]

“Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi, se hai una Vespa Special che i toglie i problemi”.

Sono le parole di una canzone cantata dai Luna Pop, gruppo del quale Cesare Cremonini era il leader. Quel brano, subito diventato iconico, è entrato nella musica italiana come un soffio di vento caldo, facendo emergere un artista innovativo, dalla forza artistica dirompente. La sua musica è iniziata a nascere su suoni consueti, con anche un pizzico di Beatles; ma poi è avvenuto il miracolo: il volto di Cesare ha aperto cuori e fantasie, risultando convincente anche sul grande schermo. Le parole hanno fatto il resto, in una metrica differente, forse mai ascoltata, accattivante anch’essa. Non conoscevamo la forza scenica di Cesare, ma anche lì è stata meraviglia: sul palco e in TV.

“Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi”.

Quella Vespa gira ancora per i colli bolognesi. Sarebbe bello salirci sopra.

Cesare Cremonini nasce il 27 marzo 1980, a Bologna. A sei anni i suoi genitori lo avviano allo studio del pianoforte, iscrivendolo anche a una scuola cattolica. Cesare, però, è insofferente: già alle medie vuole smettere di suonare, mentre i genitori avrebbero desiderato s’iscrivesse al Conservatorio. Si arriva a un compromesso: Cesare continua col pianoforte, studiando privatamente. Col tempo, poi, inizia ad avvicinarsi alla parola musicata e scrive in gran quantità. Le canzoni arrivano di conseguenza.

Dopo qualche anno, arrivano le prime band: Cesare forma i “Senza filtro”, poi i fortunatissimi “Luna Pop”, che nascono nel 1997. Due anni dopo, arrivano i primi successi, con “Squerez” e poi “50 special”, un’icona musicale.

Nel 2002 arriva la decisione di sciogliere il gruppo. Da lì in poi, Cesare mette in mostra una maturità artistica straordinaria, con i suoi album in studio "Bagus" (2002), "Maggese" (2005) e "Il primo bacio sulla Luna" (2008).

Nel 2009 pubblica "Le ali sotto ai piedi", il suo primo libro autobiografico, mentre anche il cinema gli apre le porte. Dopo essersi fatto notare come attore nel film "Un amore perfetto" (2002, di Valerio Andrei), arriva il suo primo ruolo da protagonista con la pellicola "Il cuore grande delle ragazze" (del regista concittadino Pupi Avati, con Micaela Ramazzotti, 2011).

I suoi lavori successivi in sala d’incisione si concretizzano negli album "La teoria dei colori" del 2012, "Logico" del 2014 e "Possibili scenari" (2017). Nel novembre 2019 in occasione dei suoi vent'anni di carriera esce la raccolta "Cremonini 2C2C - The Best Of".

A fine 2020, Cesare Cremonini pubblica il suo secondo libro, dal titolo "Let them talk, ogni canzone è una storia". Nel volume racconta come sono nate alcune delle sue canzoni di successo.

Alla fine dell'estate 2021 annuncia il suo settimo album, "La ragazza del futuro". Nel 2022 Cesare Cremonini è presente al 72° Festival di Sanremo nel ruolo di ospite speciale.

[Le fotografie]

Cesare Cremonini fotografato da Giovanni Gastel.

Cesare Cremonini fotografato da Giovanni Gastel, per “100 facce della musica italiana”.

[“Le 100 facce della musica italiana”]

Cento scatti per raccontare la musica italiana è un progetto architettato dalla rivista Rolling Stone insieme al fotografo Giovanni Gastel, alla fine del 2014. Ne è nata una mostra, che ha viaggiato a lungo, partendo da Milano. Il vero viaggio, però, l’ha compiuto proprio Giovanni Gastel, identificando il volto e il suono della nostra Italia, in una forma che non si era mai vista. Gli scatti sono stati realizzati tutti in studio, con il fotografo che ha cercato il dialogo con ogni artista: questo per cercarne l’elemento caratterizzante, quello che gli avrebbe permesso di raccontare la storia di ciascuno dei 100 artisti.

[Il fotografo, Giovanni Gastel]

(Fonte: sito ufficiale dell’autore)

Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955 da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, ultimo di sette figli. La sua carriera di fotografo inizia in un seminterrato a Milano verso la fine degli anni ’70, dove Gastel, giovanissimo, trascorre i suoi lunghi anni di apprendistato scattando foto ed imparando le tecniche base di un mestiere che l’avrebbe poi portato al successo. Tra il ’75-‘76 lavora per la prestigiosa casa d’aste londinese Christie’s, mettendo in pratica ciò che aveva appreso.

La svolta della sua carriera arriva nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda: dopo la pubblicazione della sua prima natura morta sulla rivista italiana “Annabella”, nel 1982, inizia a collaborare con Vogue Italia e, poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini -Direttore di Edimoda- e Gisella Borioli, con Mondo Uomo e Donna.

Tra gli anni ’80 e i ’90, la carriera di Gastel nel mondo della moda esplode parallelamente al boom del “Made in Italy”. In quegli anni, Gastel sviluppa campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia, Ferragamo e molte altre. Il successo nel suo paese lo porta anche a Parigi -dove negli anni ’90 lavora per marchi come Dior, Nina Ricci, Guerlain- nonché nel Regno Unito e in Spagna.

Sebbene la sua carriera inizia nel mondo della moda, Gastel (fotografo e, al contempo, anche poeta) capisce rapidamente che il suo impulso d’espressione necessita anche di progetti con fini prettamente artistici. La consacrazione artistica non tarda ad arrivare e, nel 1997, la Triennale di Milano gli dedica una personale curata dal grande critico d’arte, Germano Celant. La mostra lancia Gastel ai vertici dell’élite fotografica mondiale e il suo successo professionale si consolida così tanto che il suo nome che compare su riviste specializzate accanto a quello di mostri sacri della fotografia Italiana come Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di leggende internazionali come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.

Il successo professionale apre le porte ad un altro lato del repertorio fotografico di Gastel che fino alla fine degli anni 2000 era rimasto inesplorato: il Ritratto. Negli ultimi anni, Gastel si scopre appassionato di questo ramo della fotografia e, come sempre ha fatto nella sua carriera, vi si immerge totalmente. Il suo lavoro culmina in una mostra al Museo Maxxi di Roma nell’anno 2020 con una selezione di 200 ritratti che ritraggono volti di persone del mondo della cultura, del design, dell’arte, della moda, della musica, dello spettacolo e della politica che lo stesso Gastel ha incontrato durante i suoi 40 anni di carriera. Alcuni dei ritratti degni di nota includono Barack Obama, Ettore Sottsass, Roberto Bolle e Marco Pannella.

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