[BETTE DAVIS E I SUOI OCCHI]
Gli occhi di Bette Davis hanno composto il titolo di una canzone, “Bette Davis Eyes” appunto; un singolo di Kim Carnes del 1981, che nella timbrica della voce ricorda molto Rod Stewart.
Dopo verranno menzionati molti film, ma noi vogliamo ricordare “Angeli con la pistola”, di Frank Capra (1961). Si tratta di una pellicola “ottimista”, passata spesso in TV. Lì Bette Davis impersona una povera venditrice di mele, che con l’aiuto di un malavitoso dovrà sembrare ricca, questo per accogliere con le dovute maniere il fidanzato della figlia, un nobile spagnolo. L’attrice si trova bene in entrambi i ruoli, molto distanti tra loro.
Ruth Elizabeth Davis è nata il 5 aprile 1908 a Lowell, nel Massachusetts I suoi genitori divorziarono quando aveva 10 anni. Lei e sua sorella furono cresciute dalla madre. Il suo primo interesse era la danza, ma poi ha scoperto il palcoscenico e ha smesso di ballare per recitare.
Dopo la laurea alla Cushing Academy, si è iscritta alla Dramatic School. Il suo debutto a Broadway nel 1929 è stato in "Broken Dishes". Per l’Universal ha realizzato il suo primo film, intitolato “The Bad Sister” (1931).
Nel 1932 pose la firma a un contratto di sette anni con la Warner Brothers Pictures. Il suo primo film con loro è stato “The Man Who Played God” (1932). È diventata una star dopo quest’apparizione, conosciuta come l'attrice che poteva interpretare una varietà di ruoli molto forti e complessi. Nel 1935, ha ricevuto il suo primo Oscar per il suo ruolo in “Paura d'amare” (1935) come Joyce Heath.
Nel 1938, Bette ricevette una seconda vittoria all'Oscar per il suo lavoro in “Figlia del vento” (1938) al fianco del futuro leggendario Henry Fonda.
Pur girando molti film di successo negli anni '40, ognuno di questi era più debole del precedente. Ha ricevuto una nomination all'Oscar per il suo ruolo di ex bambina demente protagonista in “Che fine ha fatto Baby Jane?” (1962). Due anni dopo, ha recitato in “Piano... piano, dolce Carlotta” (1964).
Bette è stata sposata quattro volte.
Bette Davis muore il 6 ottobre 1989 a Neuilly-sur-Seine, Hauts-de-Seine, Francia. Molti dei suoi fan si sono rifiutati di credere che se ne fosse andata.
[La fotografie]
Bette Davis fotografata da George Hurrell.
1° maggio 1951. Bette Davis indossa un abito da sera blu-verde senza spalline con stola trasparente, lunghi guanti bianchi, collana di diamanti e orecchini. La fotografia è di Erwin Blumenfeld.
[Il fotografo, George Hurrell]
George Edward Hurrell è nato il 1 giugno 1904 a Cincinnati, Ohio. Anche suo padre, Edward, è nato lì, da genitori inglesi e irlandesi. Suo nonno paterno proveniva dall'Essex, in Inghilterra, dove la famiglia produceva scarpe di successo da diversi secoli. La madre di Hurrell, Anna Mary Eble, è nata in Germania, ma da piccola si era trasferita con la famiglia a Cincinnati.
Il giovane George Hurrell inizialmente si iscrisse al Seminario di Quigley, a Chicago, per diventare prete, poi decise invece di frequentare la scuola d'arte; del resto aveva mostrato interesse per il disegno sin dalla tenera età. Frequentò così l'Art Institute di Chicago, poi la vicina Accademia di Belle Arti; ma lasciò gli studi nel 1922, per tentare la carriera di pittore.
Nel 1925 si trasferì in California, dove scoprì che le sue fotografie vendevano meglio dei suoi dipinti. Hurrell incontrò Edward Steichen nel 1928, quando il fotografo prese in prestito la sua camera oscura per sviluppare le fotografie di Greta Garbo. La prima grande commissione di Hurrell a Hollywood è stata quella di fotografare l'attore Ramon Novarro. Ha poi continuato a lavorare come fotografo freelance per cinque società di produzione cinematografica tra il 1930 e il 1956 e al Pentagono durante la seconda guerra mondiale. Hurrell riprese il lavoro come freelance tra il 1960 e il 1975, quando la domanda per i suoi ritratti era diminuita. Riscoperto negli anni '70, ha goduto di una breve seconda carriera e il suo lavoro è stato oggetto di numerose monografie.
Hurrell ha rivoluzionato la ritrattistica di Hollywood tra il 1925 e il 1950 attraverso la sua capacità di catturare e creare il glamour dei suoi soggetti. Prima dell'epoca di Hurrell, le foto promozionali del cinema erano in uno stile omogeneo. Le cose sarebbero comunque cambiate, assieme al modificarsi dei gusti del pubblico e l’avvento della televisione. L'approccio di Hurrell alla ritrattistica venne dimenticato.
[Il fotografo Erwin Blumenfeld]
Erwin Blumenfeld nasce a Berlino il 26 gennaio 1897, da genitori ebrei. Inizia la sua carriera lavorativa come apprendista sarto da Moses e Schlochauer, nel 1913; apre poi un’attività in proprio ad Amsterdam, nel 1923, la "Fox Leather Company", un negozio di pelletteria specializzato in borse da donna. Dopo essersi trasferito in una nuova sede, nel 1932, incontra la camera oscura e inizia a fotografare molti dei suoi clienti, prevalentemente donne. L'azienda fallisce nel 1935, proprio mentre la carriera fotografica di Blumenfeld stava iniziando a prendere una svolta positiva. Dopo il trasferimento a Parigi, nel 1936, Blumenfeld viene incaricato a ritrarre personalità del calibro di George Rouault e Henri Matisse. Attira poi l'attenzione del fotografo Cecil Beaton, che lo aiuta a ottenere un contratto con Vogue Francia.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1941, Blumenfeld si trasferisce a New York, dove viene subito messo sotto contratto da Harper's Bazaar; dopo tre anni inizia a lavorare come freelance per Vogue America. Nei successivi quindici anni, il lavoro di Blumenfeld è apparso su numerose copertine di Vogue e in altre pubblicazioni tra cui Seventeen, Glamour e House & Garden. Durante questo periodo, ha prodotto campagne pubblicitarie per clienti di cosmetici come Helena Rubinstein, Elizabeth Arden e L'Oreal.
Alla fine degli anni '50, si dedica anche alla creazione di film, nella speranza di poterli usare commercialmente. Inizia poi a lavorare alla sua biografia e al suo libro “Le mie cento foto migliori”, che includeva solo quattro delle sue immagini di moda. Dopo la sua morte, avvenuta a Roma il 4 luglio 1969, sono stati pubblicati numerosi libri circa il suo lavoro, in particolare “The Naked and the Veiled” di suo figlio, Yorick Blumenfeld; mentre le sue fotografie hanno fatto parte di numerose esposizioni in numerose gallerie internazionali, tra cui la Galleria Pompidou di Parigi, The Barbican a Londra e The Hague Museum of Photography nei Paesi Bassi.
Erwin Blumenfeld è considerato uno dei primi pionieri della fotografia di moda insieme a George Hoyningen-Heune, Cecil Beaton e Horst P. Horst. Nel suo lavoro si riconosce una combinazione unica e magistrale di eleganza ed erotismo, che ha trasformato la moda in arte, aprendo così la strada a Richard Avedon, Irving Penn, Herb Ritts e altri fotografi. Oltre a detenere il record per il maggior numero delle copertine di Vogue, le opere di Blumenfeld furono abbondantemente riprodotte nelle pagine di Cosmopolitan, Harper's Bazaar, Life e Vogue negli anni '30, '40 e '50.
Nello studio, Blumenfeld utilizzava spesso specchi, vetri e sfondi riprodotti da dipinti, immagini di cattedrali o mosaici di copertine di riviste. Utilizzava spesso veli, che potevano distorcere o allungare la figura, sicuro che una donna parzialmente nascosta fosse più carica eroticamente di quella vista completamente nuda. Credeva anche che la stampa dell'immagine fosse tanto importante quanto il processo di scatto e, come Man Ray, era instancabilmente inventivo in camera oscura, impiegando una varietà di trucchi ottici e chimici, tra cui esposizioni multiple, solarizzazione e sbiancamento.
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