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[SHIRLEY, L’ATTRICE LONGEVA]

Shirley MacLaine inizia con la danza quando aveva 3 anni e lì ha imparato la disciplina e il rigore. A soli 16 anni debutta a Broadway, ma non diventa una diva. Dalla sua formazione ha compreso il lavoro duro e onesto, che gli ha permesso di interpretare ruoli differenti, diventati iconici nella storia del cinema: come la prostituta dolce e affettuosa ne “L’Appartamento” o la madre in difficoltà in “Voglia di tenerezza”. Shirley ha vissuto di cinema per più di mezzo secolo, primeggiando anche in piccoli ruoli; perché l’impegno premia sempre.

Shirley MacLaine è nata il 24 aprile 1934 a Richmond, in Virginia; sorella maggiore di Warren Beatty, nato il 30 marzo 1937. Si è diplomata alla Washington-Lee High School, studiando anche danza classica. E proprio col ballo inizia la sua carriera, perché è sul palcoscenico che il cinema si accorge di lei.

Nel 1955 gira il film “La congiura degli innocenti”, per la regia di Alfred Hitchcock; seguito da “Il giro del mondo in 80 giorni” (1956) e “La tua pelle brucia” (1958). Arriva poi un ruolo impegnativo con “Qualcuno verrà”, di Vincente Minnelli (1958), per il quale ha ricevuto la sua prima nomination all'Oscar come migliore attrice. Prosegue poi con “La legge del più forte” (1958) e “Bella, affettuosa, illibata cercasi...” (1958). Nel 1960 ottiene la sua seconda nomination all'Oscar per “L'appartamento” (1960), al fianco di Jack Lemmon. Tre anni dopo, ha ricevuto una terza nomination per “Irma la dolce”(1963). Nel 1969 chiamò il suo amico Bob Fosse da Broadway per dirigerla in “Sweet Charity - Una ragazza che voleva essere amata (1969)”, dove canta la canzone "If My Friends Could See Me Now".

Nel 1977 ha ottenuto la sua quarta nomination all'Oscar come migliore attrice per “Due vite una svolta” (1977). Nel 1979 ha lavorato con Peter Sellers in “Oltre il giardino” (1979). Dopo 20 anni nel cinema, ha finalmente vinto l'Oscar come migliore attrice per “Voglia di tenerezza” (1983), recitato al fianco di Jack Nicholson. Dopo una pausa di cinque anni, Shirley ha recitato in Madame Sousatzka (1988), che ha vinto il primo premio al Festival del cinema di Venezia, e in “ Fiori d'acciaio” (1989). Ha ricevuto recensioni entusiastiche nel ruolo della madre di Meryl Streep in “Cartoline dall'inferno” (1990) e per “Cara, insopportabile Tess” (1994).

Nel terzo millennio, Shirley è tornata al cinema con piccoli ruoli, ma meravigliosamente rubati alla scena: “Vita da strega” (2005), con Nicole Kidman e Will Ferrell; “In Her Shoes - Se fossi lei” (2005), con Cameron Diaz e Toni Collette, in cui è stata nominata ai Golden Globe nella categoria migliore attrice non protagonista; e Vizi di famiglia (2005) con Jennifer Aniston e Kevin Costner. Shirley ha completato le riprese di Closing the Ring, diretto da Sir Richard Attenborough, nel 2007. L'ultimo film di Shirley è “Appuntamento con l'amore” (2010), che ha debuttato nelle sale il 12 febbraio 2010.

A titolo di cronaca, ricordiamo il film “Sette volte donna” (Woman Times Seven), per la regia di Vittorio De Sica (1967).

[Le fotografie]

Terry O’Neill. Shirley MacLaine sul set di “Sette volte donna”, diretto da Vittorio De Sica (1967, Parigi).

Bert Stern. Shirley MacLaine, 1960

[Il fotografo, Terry O’Neill]

Terry O’Neill è nato il 30 luglio 1938 da genitori irlandesi a Romford, nell'East London. Dopo aver rinunciato alla sua ambizione di diventare un batterista jazz, iniziò a dedicarsi alla fotografia, con un particolare interesse nei confronti del fotogiornalismo. O'Neill si è affacciato alla professione durante i primi anni '60. Mentre altri fotografi si concentravano su terremoti, guerre e politica, lui si rese conto come la cultura giovanile potesse trasformarsi in notizia su scala globale, così iniziò a raccontare i volti emergenti del cinema, della moda e della musica, che avrebbero poi definito gli Swinging Sixties.

Nel 1959, O'Neill scattò una fotografia al ministro degli Interni, Rab Butler, mentre dormiva all'aeroporto di Heathrow. L'immagine è stata utilizzata sulla copertina del Sunday Dispatch e l'editore ha offerto a O'Neill un lavoro part-time. Successivamente avrebbe trovato un ulteriore impiego presso il principale tabloid nazionale britannico, The Daily Sketch.

Dopo il successo iniziale, O'Neill è passato a lavorare come freelance. Ha fotografato i Beatles e i Rolling Stones, presentando i musicisti in un modo rilassato e naturale. Molte celebrità si sono presentate davanti il suo obiettivo, tra queste: Winston Churchill, Nelson Mandela, Frank Sinatra, Elvis, Amy Winehouse, Audrey Hepburn e tutti gli attori di James Bond. Definito il pioniere della fotografia di backstage, le immagini di O'Neill sono apparse su album rock, poster di film e copertine di riviste internazionali. Il suo lavoro è apparso su Look, Life, Vogue, Paris Match, Rolling Stone, consolidando la sua eredità come uno dei fotografi più pubblicati degli anni '60 e '70.

Durante gli anni '80 Terry O'Neill divenne il fotografo preferito di Hollywood. Ha esposto numerose volte nel Regno Unito e a livello internazionale. Il suo lavoro è conservato esclusivamente nella collezione della National Portrait Gallery di Londra, dove si prendono cura di 77 delle sue stampe.

O'Neill ci ha lasciato nel novembre 2019.

[Il fotografo, Bert Stern]

Bert Stern nasce il 3 Ottobre 1929. Il suo nome è legato a quello di Marylin Monroe. La star americana non fu comunque l’unica a passare davanti l’obiettivo del fotografo, la cui carriera è costellata di bellissime donne. Del resto diceva: “Le donne e la fotografia sono le mie passioni”. Tra le dive ritratte da Bert ricordiamo: Elizabeth Taylor, Romy Schneider, Audrey Hepburn, Catherine Deneuve, Madonna agli esordi; e poi, Brigitte Bardot, Sophia Loren, Twiggy, Verushka e anche una straordinaria Kate Moss con i capelli corti.

Tornando a Marylin, Stern la incontra poco prima del suo (presunto?) suicidio. Fu un momento esaltante, spiegherà il fotografo, avvenuto presso l'hotel Bel-Air di Hollywood. Lei era leggermente dimagrita (sempre nel commento dell’autore), il che la rendeva ancora più bella. La rivista Vogue selezionerà otto immagini, che verranno pubblicate dopo la morte dell'attrice. Il lavoro completo verrà poi pubblicato nel libro “Marilyn Monroe The Complete Last Sitting”, dello stesso Stern.

Il fatto curioso che accompagna il lavoro di Stern sta nei danni che l’attrice procurò su alcune dia. Dopo averle visionate, Marylin cancellò la propria immagine, in alcuni casi graffiandola irreparabilmente. Lei stava per morire e, per prima cosa, ha ucciso la propria bellezza, con la quale ha sostenuto sempre un rapporto controverso.

Bert Stern ci ha lasciato il 26 giugno 2013

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