[THELMA E LOUISE, IL PRIMO SELFIE]
Il 24 maggio 1991 esce nelle sale “Thelma & Louise”, di Ridley Scott. Il film avrà un grande successo, riceverà 5 nomination e vincerà l'Oscar per la miglior sceneggiatura. Il movie è diventato un classico, tanto da essere usato spesso nelle diciture popolari. Ad oggi, due amiche che vadano all’estero, in auto da sole, spesso sono soprannominate Thelma & Louise. Del resto, il capolavoro di Ridley Scott ribalta i costumi, decretando la fine di un’era. I road-movie erano sempre declinati al maschile, in questa pellicola invece le vicende sono al femminile, con due donne che cercano la libertà usando quella violenza che le ha sempre viste soccombere. Gli scenari sono quelli del “grande viaggio”, con i paesaggi sontuosi che quasi promettono quel mondo libero ricercato dalla coppia. Purtroppo, Thelma & Luise verranno invischiate in meschinità di vario genere, pur nel tentativo di rivendicare dignità e indipendenza.
Corre un pessimismo crescente nello svolgersi della trama, un piano inclinato che scivola nella scena finale: quella che nessuno spettatore avrebbe desiderato. Le due donne cadono volutamente in un precipizio, lasciando un segno, però, che sarà difficile cancellare.
Nota. Nel film compare per la prima volta, in una parte degna di nota, Brad Pitt, che batte la concorrenza del suo rivale-amico George Clooney.
[Le fotografie]
Geena Davis fotografata da Terry O’Neill
Geena Davis e Susan Sarandon nel celebre autoscatto del film Thelma & Louise
[Selfie o autoscatto?]
Non sappiamo se Geena Davis e Susan Sarandon abbiano inventato il selfie e l’autoscatto le precede nella storia. Di certo, però, le due donne aprono, da madrine, il capitolo della fotografia che si dedica a se stessi, se non altro per sublimare il momento e quanto ne deriverà. Di mezzo, poi, c’è la ribellione al femminile, il che getta uno sguardo sui tanti self shot che le fotografe si sono dedicate durante la carriera. Se l’emancipazione prevedeva un prezzo, tanto valeva accettarlo in maniera sfidante: ci sono anch’io, proprio qui.
[Conosciamo Geena Davis]
Di Susan Sarandon (Louise) abbiamo già parlato, anche fotograficamente, il 3 ottobre 2021. Giusto quindi occuparci di Geena Davis (Thelma nel film).
Geena Davis nasce il 21 gennaio 1956. Da bambina, sognava di fare l'attrice. Mentre era al liceo, si sentiva esclusa e aveva una bassa autostima perché era la ragazza più alta della scuola. Dopo il diploma superiore, Geena è entrata al New England College nel New Hampshire, per trasferirsi l'anno successivo alla Boston University, dove si è laureata in recitazione.
Nel 1977 si trasferisce a New York, dove finisce come modella nel Catalogo di Victoria Secret. Sydney Pollack, che era alla ricerca di nuovi talenti, ha individuato Geena e l'ha scritturata in “Tootsie” (1982). La donna si è trasferita a Los Angeles, dove ha lavorato per la televisione. E’ poi tornata sul grande schermo in “Una notte in Transilvania” (1985), seguito dal fortunato “Fletch - Un colpo da prima pagina” (1985). Da lì in poi, è stata al fianco del secondo marito Jeff Goldblum ne “La mosca” (1986). Più di successo sono stati la commedia “Spiritello porcello” (1988) e “Turista per caso” (1988), col quale ha vinto a sorpresa l'Oscar come migliore attrice non protagonista. Con Thelma & Louise (1991), diretto da Ridley Scott, ha ottenuto ancora una volta nomination per l'Oscar e il Golden Globe. Da allora Geena ha recitato nel thriller “Spy” (1996) e ha interpretato Eleanor Little in “Stuart Little - Un topolino in gamba” (1999) e “Stuart Little 2” (2002). Nel 2008, dopo essere stata persa dal grande schermo per alcuni anni, Geena si è avventurata a Sydney, in Australia, interpretando la madre sboccata di Harry Cook e Harrison Gilbertson per girare la commedia oscura Accidents Happen (2009).
Nel 2014 è tornata in televisione con il ruolo della dottoressa Nicole Herman in Grey's Anatomy, mentre nel 2016 ha interpretato Regan MacNeil/Angela Rance nella serie televisiva horror The Exorcist.
[Il fotografo, Terry O’Neill]
Abbiamo incontrato spesso Terry O’Neill, perché la sua forza stava nella relazione che riusciva a sviluppare con i suoi soggetti, come dimostrato dalla natura intima e istantanea riscontrabile in molte delle sue fotografie.
Terry O’Neill è nato il 30 luglio 1938 da genitori irlandesi a Romford, nell'East London. Dopo aver rinunciato alla sua ambizione di diventare un batterista jazz, iniziò a dedicarsi alla fotografia, con un particolare interesse nei confronti del fotogiornalismo. O'Neill si è affacciato alla professione durante i primi anni '60. Mentre altri fotografi si concentravano su terremoti, guerre e politica, lui si rese conto come la cultura giovanile potesse trasformarsi in notizia su scala globale, così iniziò a raccontare i volti emergenti del cinema, della moda e della musica, che avrebbero poi definito gli Swinging Sixties.
Nel 1959, O'Neill scattò una fotografia al ministro degli Interni, Rab Butler, mentre dormiva all'aeroporto di Heathrow. L'immagine è stata utilizzata sulla copertina del Sunday Dispatch e l'editore ha offerto a O'Neill un lavoro part-time. Successivamente avrebbe trovato un ulteriore impiego presso il principale tabloid nazionale britannico, The Daily Sketch.
Dopo il successo iniziale, O'Neill è passato a lavorare come freelance. Ha fotografato i Beatles e i Rolling Stones, presentando i musicisti in un modo rilassato e naturale. Molte celebrità si sono presentate davanti il suo obiettivo, tra queste: Winston Churchill, Nelson Mandela, Frank Sinatra, Elvis, Amy Winehouse, Audrey Hepburn e tutti gli attori di James Bond. Definito il pioniere della fotografia di backstage, le immagini di O'Neill sono apparse su album rock, poster di film e copertine di riviste internazionali. Il suo lavoro è apparso su Look, Life, Vogue, Paris Match, Rolling Stone, consolidando la sua eredità come uno dei fotografi più pubblicati degli anni '60 e '70.
Durante gli anni '80 Terry O'Neill divenne il fotografo preferito di Hollywood. Ha esposto numerose volte nel Regno Unito e a livello internazionale. Il suo lavoro è conservato esclusivamente nella collezione della National Portrait Gallery di Londra, dove si prendono cura di 77 delle sue stampe.
O'Neill ci ha lasciato nel novembre 2019.
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