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[LA FIDANZATA DI DIEGO]

Il post domenicale invita spesso alla leggerezza, e forse oggi siamo andati oltre. Non importa, però, a valle di tutto troviamo due grandi fotografi, il che non guasta.

Il pubblico vasto della televisione l’ha conosciuta in uno spot televisivo dedicato a una compagnia telefonica. Andava in onda spesso ed era diventato una sorta di tormentone, perché le storie si rinnovavano di volta in volta, in una sorta di sequel. Siamo agli albori del terzo millennio e lei, Adriana Lima, seguiva le tracce lasciate dall’amato: “Quattro stelline”, pronunciava la modella. E poi: “Quattro paperelle”, continuava, fino a trovare Diego, il suo amore. Il claim suggeriva che quella compagnia telefonica si sarebbe fatta in 4 per i suoi clienti (lo stesso numero delle piccole papere). I più cattivi, seduti in poltrona, guardando lo spot aggiungevano: “Quattro neuroni”; ma forse esageravano. La bella Adriana era stata baciata dalla fortuna, come tante sue colleghe. Succede, l’importante è non farsi ispirare da quel modello estetico, in nessun modo. Fortuna caeca est (Cicerone).

Adriana Lima è stata ricercata dai più prestigiosi fotografi di moda, tra questi: Glen Luchford per "Harper's Bazaar", Gilles Bensimon per la copertina di "Elle" America, Steven Meisel, Peter Lindbergh, Patrick Demarchelier (per il Calendario Pirelli) ed Ellen von Unwerth.

[Adriana Lima, la vita]

Adriana Lima nasce il 12 giugno 1981 nella città di Salvador, in Brasile. Lei è una top model, attrice e imprenditrice. Dalla giovane età di quindici anni, il portfolio di Adriana è salito rapidamente alle stelle, rendendola una delle modelle di maggior successo di tutti i tempi. Un'icona della moda globale, meglio conosciuta come Victoria's Secret dal 1999 al 2018, la modella più longeva e soprannominata "l'angelo più prezioso di Victoria's Secret" nel 2017, Adriana ha anche diversificato la propria immagine nella recitazione cinematografica e televisiva. Lo spot pubblicitario del Victoria's Secret Super Bowl del 2009 ha raggiunto 103,7 milioni di spettatori! Nielsen l’ha definito "Lo spot pubblicitario più visto nella storia della televisione".

La sua carriera di modella è iniziata dopo aver vinto il concorso Ford "Supermodel of Brazil" e finendo al secondo posto nel "Supermodel of The world". Subito dopo, Elite Model Management l’ha messa sotto contratto. Durante la sua permanenza a Victoria's Secret, Adriana ha aperto lo spettacolo in 5 distinte occasioni nel 2003, 2007, 2008, 2010 e 2012. Adriana è uno dei soli 2 angeli ad aver indossato il reggiseno Fantasy 3 volte. Ha anche partecipato al tour "Angels Across America", una campagna di promozione a livello nazionale per Victoria's Secret con altri 4 angeli nel 2004. Il suo ultimo spettacolo è stato nel 2018 dopo aver partecipato a 18 passerelle per Victoria's Secret. Ha anche sfilato per molti noti stilisti, come Versace, Jason Wu, Giorgio Armani, Vera Wang, Louis Vuitton, Prada, Christian Dior, Alexandre Herchcovitch e Anna Sui.

Il suo status le ha assicurato un posto sulla copertina di alcune delle riviste internazionali più importanti come Vogue, Harper's Bazaar, ELLE, Grazia, GQ, Numero, Playboy, Cosmopolitan, Esquire in molti paesi tra cui Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, Francia, Brasile, Italia, Portogallo, Messico, Corea, Giappone, Turchia, Germania, Russia, Sud Africa, Tailandia, Svezia, Repubblica Ceca.

Nel 2016 è stata uno dei tedofori che portava la fiamma olimpica alle Olimpiadi di Rio.

[Le fotografie]

Adriana Lima for IWC Watches Campaign. Ph. Peter Lindbergh, 2014.

Adriana Lima, copertina del calendario Pirelli 2005, Patrick Demarchelier.

[Il fotografo, Peter Lindbergh]

Peter Lindbergh viene considerato ancora oggi, dopo la sua dipartita, uno dei migliori fotografi di moda al mondo. È nato a Lissa, in Germania, il 23 novembre 1944. S’innamora dell'arte attraverso Van Gogh ed entra nel mondo della pittura. All'inizio degli anni '60 lavora come vetrinista in un piccolo centro commerciale, mentre inizia gli studi all'Accademia di Belle Arti di Berlino. Per un po’ lascia Berlino e intraprende un viaggio (zaino in spalla e autostop) attraverso la Spagna e il Nord Africa. Di ritorno in Germania, riprende gli studi.

Nel 1971, dopo alcuni successi in ambito pittorico, la sua vita cambia. E’ a Düsseldorf e scopre la fotografia. Lavora per due anni come assistente, poi nel 1973 fonda il proprio studio. Nel 1978, già noto come fotografo di moda, si trasferisce a Parigi per intraprendere una carriera che lo renderà un riferimento mondiale e contemporaneo nel mondo della fotografia. In un'epoca nella quale la bellezza è associata alla giovinezza e alla perfezione, Peter Lindbergh propone esattamente l'opposto, si presenta come un fotografo umanista che cerca la vera bellezza, emotiva, umana, personale; ama la naturalezza e la fotografia in bianco e nero. Ha pubblicato ovunque: dal Calendario Pirelli alle copertine di Vogue, Vanity Fair o Harper's Bazaar, ritraendo Linda Evangelista, Naomi Campbell o Cindy Crawford. Le sue opere sono state esposte nei più importanti musei d'arte moderna del mondo.

Per la biblioteca

[PETER LINDBERGH]

[A different vision on Fashion Photography]

Il fotografo tedesco Peter Lindbergh ha decretato la nascita delle Top Model. Siamo nel 1990 e la moda entrava in una nuova era. Iniziava anche una differente lettura della bellezza femminile. Il volume è corposo. Raccoglie oltre 400 fotografie che ripercorrono quattro decenni della carriera di Lindbergh, celebrandone le peculiarità innovative di stile e narrazione. Il suo bianco e nero risulta seduttivo, ma anche crudo, essenziale. Il fotografo ridefinisce il concetto di bellezza, creando immagini senza tempo. Emerge il linguaggio del cinema, assieme a modelli predefiniti e consueti di figure femminili, con le modelle che assumono le pose di ballerine, attrici, eroine o “donne fatali”. Non si tratta di una visione surreale, ma di un suggerimento, di una chiave di lettura, che avvicina allo sguardo una bellezza autentica, umanizzata, non trattata. Non c’è ritocco, nelle immagini di Lindbergh, quindi nessun inganno. Il suo approccio umanista ci guida in un mondo nuovo, oltre l’esteriorità. Siamo nella moda, il merito è grande.

PETER LINDBERGH, A different vision on Fashion Photography. Taschen, 2016.

[Il fotografo, Patrick Demarchelier]

Patrick Demarchelier è uno dei fotografi di moda più importanti al mondo. Nel 2003 disse: "Non ho qualifiche formali, solo la scuola della vita”. “Ho imparato di più semplicemente fotografando molte foto”. “Ho commesso tanti errori, ma è spesso da lì che impari di più. “Essere un fotografo è come essere un atleta; devi esercitarti ogni giorno".

Nato nel 1943, Demarchelier è cresciuto nella piccola città di Le Havre. Il suo amore per la fotografia è iniziato a 17 anni, quando il patrigno gli ha regalato la sua prima macchina fotografica. Si è trasferito a Parigi all'età di 20 anni per lavorare presso un laboratorio di fotografia. In seguito è diventato l'assistente di un fotografo e poi quello di Hans Feurer, un fotografo che ha lavorato per Vogue.

Ha lavorato con Grace Coddington (ex modella e giornalista di moda) durante il suo mandato presso British Vogue, il che ha contribuito a lanciare la sua carriera.

Nel 1975, ormai riconosciuto come fotografo di moda in Francia, Demarchelier decise di seguire la sua ragazza a New York, nonostante non parlasse una parola d’inglese. Nella grande mela lavorato come fotografo freelance, comparendo su numerose pubblicazioni. Ha realizzato campagne per Calvin Klein, Ralph Lauren, Chanel, Elizabeth Arden, Dior, Giorgio Armani e Louis Vuitton, solo per citarne alcune.

Nel 1989 diventa il fotografo personale di Diana, Principessa del Galles, che lo contatta dopo aver visto una delle sue fotografie sulla copertina di Vogue. "Ricordo quando mi ha chiamato per la prima volta”. “Avevo scattato una foto per Vogue in cui una modella si stava aprendo il cappotto per mostrare l'immagine di un ragazzino che rideva infilato nella tasca interna”. “Il ragazzo era mio figlio, e Diana, forse a causa dei suoi bambini, finì per amare quell’immagine, decidendo così di mettersi in contatto con me”. “Siamo diventati amici”. “Lei era divertente e gentile, ma anche una donna molto semplice. È stato il primo fotografo ufficiale non britannico della famiglia reale inglese.

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