IL FASCINO TENEBROSO DI SEAN PENN
Ricordiamo Sean Penn in un film che parla anche, e soprattutto, di fotografia, “I sogno segreti di Walter Mitty”. Si tratta di una pellicola per sognatori: quelli che, come l’interprete del film (W. Mitty, Ben Stiller), rimangono incantati a pensare, immaginandosi altrove: magari a compiere un gesto eroico per conquistare la ragazza del cuore (Kristen Wiig, nella pellicola).
Walter Mitty nel film lavora presso la rivista LIFE, nel comparto fotografico e, come abbiamo detto, sogna di compiere grandi imprese. Nella vita reale, però, gli manca la determinazione anche solo per affrontare i colleghi e la ragazza dei suoi sogni. L’occasione per cambiare gli arriva quando scopre che manca il negativo (il numero 25) della foto di un importante reporter (Sean Penn) che dovrebbe finire sulla rivista. Peraltro LIFE sta chiudendo, almeno nella versione cartacea, e la foto perduta sarebbe servita per l’ultima copertina. Walter incontrerà il reporter sul campo, mentre aspetta che una tigre bianca esca dalla sua tana. Quando l’animale viene fuori, il fotografo non scatta la fotografia, perché certi momenti vanno solo ricordati.
Sean Justin Penn è nato a Los Angeles il 17 agosto 1960. Il padre Leo Penn è stato un regista, mentre la madre Eileen Ryan ha avuto un discreto trascorso di attrice.
Sean studia alla Santa Monica High School, e inizia a lavorare in teatro. Nel 1981 fa il suo esordio al cinema in "Taps - Squilli di Rivolta", e conferma le sue attitudini da divo due anni dopo in "Bad Boys". Il 6 agosto 1985 sposa Madonna, ma il matrimonio naufraga quattro anni dopo. Per lui è un periodo difficile e viene arrestato per i ripetuti pestaggi ai fotografi, che gli sono costati un mese di prigione. Nel 1989 Penn si lega all'attrice Robin Wright dalla quale ha avuto due figli.
Sean inizia a esprimersi al meglio. Nel 1997 vince la Palma d'oro a Cannes come miglior attore in "She's so lovely" di Nick Cassavetes; in seguito gira film come "Carlito's way" (di Brian De Palma, con Al Pacino) e soprattutto "Dead Man Walking" che gli regala la prima nomination all'Oscar. Sean seleziona le sue apparizioni sul grande schermo con intelligenza. Compare sul set di "U-Turn, inversione di marcia" (con Jennifer Lopez) di Oliver Stone, "The game" (con Michael Douglas) di David Fincher, "La sottile linea rossa" (con George Clooney e Nick Nolte) di Terrence Malick, per finire con "Sweet and lowdown - Accordi e disaccordi" (con Uma Thurman) di Woody Allen, interpretazione che gli regala la seconda nomination all'Oscar.
Gli anni duemila trovano Sean Penn impegnato come attore in "Prima che sia notte" e come regista in "La promessa" (con Jack Nicholson e Benicio Del Toro), film che viene acclamato a Cannes 2001. Successivamente interpreta la parte di un disabile in "Mi chiamo Sam" (con Michelle Pfeiffer), terza nomination agli Oscar. Tra i suoi film più recenti vogliamo ricordare "Mystic River" (con Tim Robbins e Kevin Bacon) di Clint Eastwood, considerato da molti la sua miglior interpretazione.
Dopo "The Interpreter" (2005, di Sydney Pollack, con Nicole Kidman), gira "Into the Wild". Nel 2008 è il protagonista del film biografico "Milk", per il quale Sean Penn vince l'oscar come Miglior attore protagonista. Nel 2011 interpreta Cheyenne, la rock star in declino protagonista del film "This Must Be the Place", diretto dall'italiano Paolo Sorrentino.
Il fotografo Hiro Wakabayashi
Allievo e assistente di Richard Avedon, Hiro ha scattato immagini di un'eleganza sconvolgente, cambiando il modo di lavorare dei fotografi. Nato a Shanghai, il 3 novembre 1930 da genitori giapponesi, nel 1946 con la famiglia lascia la Cina per il Giappone, studiando a Tokyo. Nel 1954 si trasferisce a New York dove studia fotografia alla School of Modern Photography. Dopo aver frequentato gli atelier di vari fotografi, assunto il nome di Hiro diviene l'assistente di Richard Avedon e, nel 1956, segue i corsi di Alexey Brodovitch alla New School for Social Reserch di New York. Dal 1958 comincia a lavorare per diversi giornali e riviste, tra cui "Harper's Bazaar", con il quale intrattiene un rapporto di collaborazione esclusiva dal 1966 al '74. Dopo aver lungamente condiviso lo studio con Avedon, nel '71 ne apre uno proprio. Nel 1969 l'American Society of Magazine Photographers lo nomina fotografo dell'anno. Le immagini di Hiro sono caratterizzate da un forte impatto visivo, tipico dell'approccio pubblicitario.
Hiro muore il 15 agosto 2021 a Erwinna in Pennsylvania.
Il fotografo Bruce Weber
Bruce Weber nasce il 29 marzo 1946. La città natale, un centro agricolo e minerario (Greensburg, Pennsylvania), dove poi è cresciuto, si trova appena fuori Pittsburgh. Inizia da subito a guardare il mondo attraverso un obiettivo, girando film in 8mm nel cortile di casa, assieme al padre. Nel 1966, Weber si trasferisce alla New York University per studiare recitazione. Il suo primo appartamento era gelido d'inverno, soffocante d'estate. Fu lì che Bruce costruì la sua prima piccola camera oscura, dove sviluppava e stampava ritratti di attori e attrici alle prime armi. Per molti versi, questo inizio si è rivelato un ottimo allenamento per il suo futuro come fotografo di moda e ritrattista.
Durante quei primi giorni a New York, lo stesso Bruce ha lavorato come modello. Sul set è diventato amico di Richard Avedon e Art Kane. Dopo un periodo come assistente di Saul Leiter, Weber si è dedicato seriamente alla fotografia, studiando con Lisette Model alla New School. In quel periodo ebbe la fortuna di conoscere Diane Arbus. Alla fine degli anni '60, Bruce incontra Nan Bush, fotografa e produttrice. Lei risulterà determinante nel lanciare la carriera di Bruce nel mondo della moda.
Nel 1974, Bruce inizia a collaborare con GQ: un punto di svolta. Nessuno aveva mai scattato fotografie di uomini come aveva fatto lui. Quei primi lavori hanno aiutato le persone a guardare al ruolo degli uomini nella moda in modo diverso. Il suo stile era narrativo, il che è diventato la sua firma anche nelle riviste femminili. Lo si potrà riscontrare anche su Vogue, negli anni ottanta; dove peraltro emergeranno riferimenti letterari e musicali, ma anche ispirazioni tratte da altri fotografi (Edward Weston, tra questi).
Bruce è noto anche per i lavori cinematografici e conta quattro lungometraggi. I suoi movie spesso iniziavano con una seduta fotografica. Attraverso la sua macchina da presa sono passate celebrità (il trombettista Chet Baker, tra queste) e atleti; ma anche storie comuni. Famose sono le sue campagne pubblicitarie, che hanno rafforzato il significato dei vari brand: Gianni Versace, Calvin Klein, Gucci, Abercrombie & Fitch, Pirelli, Louis Vuitton, Revlon, Tommy, Elizabeth Arden, Giorgio Armani, Ralph Lauren, Banana Republic, Chanel, Salvatore Ferragamo.
Bruce ha prodotto 39 libri. Oltre a monografie e cataloghi di mostre, negli ultimi anni lui e Nan hanno pubblicato una rivista d'arte indipendente intitolata All-American, motivata dal desiderio di connettersi, ispirare e supportare il lavoro di artisti emergenti.
Le fotografie
Hiro Wakabayashi il giovane Sean Penn
Sean Penn, Vogue giugno 2008. Ph. Bruce Weber