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I 200 METRI DI LIVIO BERRUTI

Le Olimpiadi di Roma si sono tenute nella capitale dal 25 agosto all'11 settembre 1960, forse le più belle della storia. Epici sono rimasti i nomi dei partecipanti del tempo: Wilma Rudolph, Cassius Clay, Nino Benvenuti, Abebe Bikila (che correva la maratona scalzo), e i fratelli D’Inzeo. Roma si era già aggiudicata l'organizzazione dei Giochi Olimpici del 1908, ma a seguito dell'eruzione del Vesuvio del 1906 rinunciò a tale evento, cedendo l'onore dell'organizzazione alla città di Londra. In precedenza soltanto un'altra città italiana era stata sede di evento olimpico: Cortina d'Ampezzo nel 1956, con i VII Giochi olimpici invernali.

Epica fu la vittoria di Livio Berruti sui 200 metri. Tutto accadde il 3 settembre, in un caldo pomeriggio. Le cronache riportano che Berruti corse splendidamente in curva, rintuzzando il ritorno dell’americano Lester Carney. L’atleta italiano corse la distanza in 20"5, tempo che aveva già fatto segnare in semifinale. Era il primato mondiale e, da quel momento, record olimpico. Quella dell'italiano resta nella storia per essere la prima vittoria nei 200 metri di un atleta non nordamericano, dopo 10 ori USA e 2 canadesi.

Prima di Berruti nessun azzurro era mai arrivato alla finale olimpica dei 100 o dei 200. Perché ciò accada di nuovo bisognerà attendere il compianto Pietro Mennea, nel 1980.

La conquista di quell'alloro suscitò un'ondata di entusiasmo. Ci si era inorgogliti anche perché quelle Olimpiadi erano state una sorta di vetrina del "miracolo economico" in corso nel Paese e le immagini dei Giochi comparvero sugli schermi televisivi di tutto il mondo, rendendo così popolare l'immagine dell'Urbe con le sue straordinarie bellezze (così pure era avvenuto per altre località del Bel Paese) a tutto beneficio delle entrate turistiche. Contribuì anche la vasta eco suscitata dal film come "La dolce vita" di Fellini, vincitore a Cannes nel 1960.

Lo Stadio Olimpico in Roma

La cerimonia inaugurale dello Stadio Olimpico in Roma si era tenuto il 17 maggio del 1953 alla presenza di novantamila spettatori e del presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Tremila colombi, simbolo della pace, vennero liberati in aria. Per il calcio d’inizio fuinviata la squadra di calcio più forte del momento, l’Ungheria di Ferenc Puskas. La partita si concluderà con la sconfitta degli azzurri per zero a tre.

La fotografia

Livio Berruti (foto archivio Olimpiadi Roma 1960)

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