NASCE DWIGHT EISENHOWER
Abbiamo parlato di Eisenhower tre anni or sono, con una notizia breve, accompagnata dalla fotografia di un noto ritrattista: Richard Avedon. Si trattava di un’immagine scattata a Palm Springs, in California, il 31 gennaio 1964. In essa, stretta nell’inquadratura, si riconosceva la personalità del fotografo americano. Del resto, lui stesso affermava: «C’è molto più di me, nei ritratti delle persone che fotografo, di quanto non appaia di loro». Quello scatto ci ha stimolato, oggi, a cercare altri autori che abbiano interpretato il Presidente americano. La nostra attenzione è caduta su Philippe Halsman e Yousuf Karsh. Il primo era solito far saltare i propri soggetti, per una ragione “logica”: «Ogni inibizione dovuta alla presenza dell’obiettivo viene annullata, perché l’attenzione è rivolta maggiormente al salto. Vengono così rivelati i veri tratti del viso». Qui Halsman ci offre un’immagine curiosa, che ritrae Eisenhower con i suoi fratelli, in un momento di distrazione.
Karsh, illuminando in modo sensibile i suoi soggetti, con luci “teatrali”, si è sempre sforzato di evidenziare i tratti distintivi che trasmettessero il senso della loro individualità. Il momento decisivo per lui, quello nel quale avrebbe rilasciato l'otturatore della fotocamera, emergeva quando la maschera pubblica del suo soggetto si sollevava, anche se solo per un attimo e di sfuggita. Karsh ha scritto: «Il fascino senza fine di queste persone per me risiede in quello che chiamo il loro potere interiore. Fa parte dell'inafferrabile segreto che si nasconde in tutti, ed è stato il lavoro della mia vita cercare di catturarlo su pellicola».
Dwight D. Eisenhower, note biografiche (Fonte: Casa Bianca)
Portando alla Presidenza degli USA il suo prestigio come comandante generale delle forze vittoriose in Europa, durante la seconda guerra mondiale, Dwight D. Eisenhower ottenne una tregua in Corea e lavorò incessantemente durante i suoi due mandati per allentare le tensioni della Guerra Fredda.
Nato in Texas il 14 ottobre 1890, cresciuto ad Abilene, Kansas, Eisenhower era il terzo di sette figli. Eccelleva nello sport al liceo. Di stanza in Texas come sottotenente, incontrò Mamie Geneva Doud, che sposò nel 1916.
Dopo Pearl Harbor, il generale George C. Marshall lo chiamò a Washington per un incarico di piani di guerra. Comandò lo sbarco delle forze alleate in Nord Africa nel novembre 1942; nel D-Day del 1944 fu comandante supremo delle truppe che invasero la Francia.
Dopo la guerra, divenne presidente della Columbia University, poi prese congedo per assumere il comando supremo sulle nuove forze NATO che venivano assemblate nel 1951. Emissari repubblicani nel suo quartier generale vicino a Parigi lo persuasero a candidarsi alla presidenza nel 1952. “I like Ike” era uno slogan irresistibile; Eisenhower ha ottenuto una vittoria schiacciante.
Negoziando con la forza militare, ha cercato di ridurre le tensioni della Guerra Fredda. Nel 1953, la firma di una tregua portò a una pace armata lungo il confine della Corea del Sud. La morte di Stalin lo stesso anno provocò cambiamenti nelle relazioni con la Russia.
Nel frattempo, sia la Russia che gli Stati Uniti avevano sviluppato bombe all'idrogeno. Con la minaccia di una tale forza distruttiva che incombeva sul mondo, Eisenhower, con i leader dei governi britannico, francese e russo, si incontrarono a Ginevra nel luglio 1955. Il presidente propose che gli Stati Uniti e la Russia si scambiassero i progetti delle rispettive strutture militari, fornendo all'interno del proprio paese strutture per la fotografia aerea all'altro. I russi hanno accolto la proposta e sono stati così cordiali durante gli incontri che le tensioni si sono allentate.
Improvvisamente, nel settembre 1955, Eisenhower subì un infarto a Denver, in Colorado. Dopo sette settimane lasciò l'ospedale e nel febbraio 1956 i medici riferirono la sua guarigione. A novembre è stato eletto per il suo secondo mandato.
Eisenhower si è concentrato sul mantenimento della pace nel mondo. Ha assistito con piacere allo sviluppo del suo programma "atomi per la pace", il prestito dell'uranio americano ad altre nazioni per scopi pacifici.
Prima di lasciare l'incarico nel gennaio 1961, ha sollecitato la necessità di mantenere una forza militare adeguata, ma ha avvertito che le spese militari ingenti e prolungate avrebbero potuto generare potenziali pericoli per il nostro modo di vivere. Ha concluso con una preghiera per la pace «nella bontà dei tempi». Entrambi i temi rimasero attuali e urgenti quando morì, dopo una lunga malattia, il 28 marzo 1969.
Il fotografo, Philippe Halsman
Philippe Halsman (Riga, 2 Maggio 1906 – New York, 25 Maggio 1979) ha avuto una vita tormentata. Nasce da una famiglia ebrea, composta da un dentista e da una preside di liceo. Nel settembre del 1928, durante una gita sulle Alpi Austriache, il padre Morduch muore in circostanze misteriose. Philippe venne accusato di omicidio e condannato per questo a quattro anni di reclusione. Tutta la propaganda anti ebraica era contro di lui e all'epoca il caso si diffuse sulla stampa di tutto il mondo. Molti si espressero a favore di Philippe, a sostegno della sua causa; tra questi ricordiamo A. Einstein e T. Mann. Venne rilasciato nel 1931, a condizione però che lasciasse il territorio austriaco.
Il caso di Philippe Halsman è stato ripreso da Martin Pollack quale elemento ispiratore per il romanzo “Assassinio del Padre”, il caso del fotografo Philipp Halsman (edizioni Bollati Beringhieri). Il libro è di assoluto interesse e molto preciso nella narrazione storica. Ne esce tutta l'Austria del momento ed anche il carattere del giovane Philipp.
Abbandonata l’Austria, inizia per Philippe un lungo peregrinare. Si trasferì a Parigi, dove, come fotografo, collaborò con alcune riviste di moda; ma l'invasione tedesca (1940) lo costrinse a fuggire ancora: prima a Marsiglia, poi negli USA; sempre con l'aiuto di A. Eistein.
Philippe si era avvicinato alla fotografia, appassionandosi, all'età di tredici anni: essendo venuto per caso in possesso di una fotocamera. Ha studiato ingegneria.
Ritrattista “di razza”, Philipp ha immortalato diversi personaggi illustri: oltre a Marilyn, Frank Sinatra, Dean Martin, Jerry Lewis, Muhammed Alì, Louis Armostrong./pZ
La fotografia di Yousuf Karsh, curiosità
«In qualità di comandante supremo delle forze di spedizione alleate, Eisenhower appariva sicuro e imperturbabile, un uomo certo della sua condotta. Avendo assistito intimamente alla tragedia della guerra, aveva ancora una forte fede e fiducia nell'umanità. Quando ha visto una stampa di questa fotografia, mi ha scritto della sua "credenza che attraverso la comprensione e la conoscenza universali ci sia qualche speranza che l'ordine e la logica possano gradualmente sostituire il caos e l'isteria nel mondo"».
«In seguito ho fotografato Eisenhower come presidente, e in seguito ancora, in pensione a Gettysburg. Con un luccichio negli occhi, ha osservato la mia reazione al suo nuovo hobby, la pittura a olio. Sul suo cavalletto c'era il suo dipinto di Sir Winston Churchill, e accanto ad esso era appoggiato il mio ritratto del grand'uomo».
La vita di Yousuf Karsh
Yousuf Karsh, uno dei più importanti fotografi armeno-canadesi, era famoso per i suoi ritratti. Nasce a Mardin, una città nella parte orientale dell'Impero ottomano (Turchia) il 23 dicembre 1908. È cresciuto nell'era del genocidio armeno e, quando aveva 16 anni, i suoi genitori lo spinsero a vivere insieme a suo zio Georg Nakash, anche lui fotografo, a Sherbrooke, nel Quebec, in Canada. Karsh ha frequentato la scuola per un breve periodo, mentre aiutava suo zio con il lavoro in studio. Nakash vide sul campo le capacità di suo nipote e nel 1928 organizzò per lui uno stage sotto un grande ritrattista che viveva a Boston, di nome John Garo.
Nel 1931, per farsi un nome, Yousuf Karsh tornò in Canada e iniziò a lavorare con John Powl, nel suo studio, che poi ha rilevato pochi anni dopo. Nel 1936, ha esposto la sua prima mostra nella Drawing Room dell'hotel Château Laurier. Tempo dopo, trasferì lì il suo studio, dove visse e lavorò fino al 1992.
Karsh è stato scoperto dal primo ministro canadese, Mackenzie King, che ha presentato Karsh ai notabili in visita per le sedute di ritratto. Il suo lavoro iniziò a raccogliere consensi, ma la svolta arrivò quando ritrasse Winston Churchill, nel 1941 mentre Churchill pronunciava un'orazione alla Camera dei Comuni canadese a Ottawa. Questo è rimasto il uno dei ritratti più riprodotti nella storia.
La grande opera di Yousuf Karsh è esposta in numerosi stimati istituti e gallerie come collezione permanente. Pochi esempi sono il Museum of Modern Art di New York, il Metropolitan Museum of Art, la Bibliotheque nationale de France, il George Eastman House International Museum, la National Gallery of Canada e altri. Diverse biblioteche e vari registri in Canada conservano l'intera collezione, insieme ai negativi e ai documenti. Gli strumenti fotografici di Karsh sono stati donati al Canada Technology and Science Museum di Ottawa.
Yousuf Karsh muore il 13 luglio 2002, a Boston.
Le fotografie
Dwight D. Eisenhower e i suoi fratelli. Ph. Philippe Halsman
Dwight D. Eisenhower fotografato da Yousuf Karsh, 1946